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SBK, Barcellona: il Bello, il Brutto, il Cattivo

Rea prenota il Mondiale, Locatelli ed Evan Bros ci portano con la mente ai trionfi di Pirovano e Gerloff fa rivivere il mito di Nicky Hayden

SBK: Barcellona: il Bello, il Brutto, il Cattivo

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C’è chi vince il Mondiale, chi invece lo prenota, chi centra il primo successo, chi lo ritrova, chi scopre il sapore del primo podio e chi invece lo guarda dal basso. C’è davvero un po’ di tutto in questa Barcellona, inedita e allo stesso tempo anomala. Sta di fatto che in Catalogna Johnny Rea e la Kawasaki iniziano ad intravedere la meta, quella che ieri ha conquistato Andrea Locatelli insieme al team Evan Bros.

Un traguardo a lungo sognato e finalmente conquistato dal pilota bergamasco, proprio come per Garrett Gerloff, che in questa prima stagione di Superbike ha provato l’ebbrezza del podio. Una sensazione molto simile a quella del rookie Verdoia, che dal nulla si è ritrovato sul gradino più alto senza che nemmeno lui sapesse come ha fatto.

Barcellona rappresentava la classica prima volta per il Mondiale Superbike e di sicuro il pubblico da casa non si è certo annoiato a fare zapping tra derivate e Mondiale.  

IL BELLO – Il team Evan Bros di Fabio Evangelista è ormai una realtà collaudata, che ha bisogno di ben poche presentazioni. Giù quindi il cappello di fronte a quanto fatto in questi due anni da parte della squadra romagnola, diventata a tutti gli effetti un punto di riferimento nella categoria. Adesso la aspettiamo per il salto in top class, ovvero la categoria che vedrà il prossimo anno Locatelli protagonista. Un 2020 da sballo per il bergamasco, capace di fare centro al primo colpo sulla scia di Paolo Casoli e del mitico Fabrizio Pirovano.

In questo weekend dove brilla il tricolore c’è anche spazio per la bandiera a stelle e strisce. Era dai tempi di Nicky Hayden che non si vedeva un americano sul podio e trovarci uno come Garrett Gerloff non può che farci piacere. Un giovane simpatico, spigliato, ma soprattutto veloce! È così che ci piace Garrett e non possiamo fare altro che ringraziarlo per aver lasciato il suo Paese e accettato questa sfida nel Mondiale Superbike. Il coraggio non gli manca, non c’è dubbio.  

IL BRUTTO – C’era tanta attesa a Barcellona per questa wildcard di Jonas Folger, di cui si è parlato fin dai tempi del lockdown. Una prestazione in chiaroscuro per il pilota tedesco, verso cui non mancavano le aspettative per il suo passato in MotoGP. Ovviamente si trattava della prima volta e di conseguenza non vogliamo emettere giudizi troppo affrettati. Su Loris Baz qualche parola invece tocca spenderla. A parte il terzo posto nella Gara Sprint, la Catalogna lascia l’amaro in bocca al francese, a tal punto da tornare a casa con un 14° e 10° posto. Se questa stagione doveva essere il trampolino di lancio per un 2021 da ufficiale qualcosa è andato storto.

IL CATTIVO – Non vogliamo essere in Alvaro Bautista. Già, perché questo matrimonio con la Honda non sembra proprio voler decollare. A parte il podio di Aragon, a Barcellona lo spagnolo è stato ancora una volta messo a dura prova dalla CBR 1000 RR-R. La sensazione, guardando da fuori, è che appena il pilota vada a cercare il limite con la moto, questa lo punisca. Per maggiori informazioni rivedersi la Superpole Race di domenica mattina. Per il 2021 c’è tanto lavoro all’orizzonte.  

LA CONFERMA – Inutile girarci attorno, perché lui c’è sempre. Se Johnny Rea non vince è sul podio oppure nei paraggi. Ne abbiamo avuta conferma ieri a Barcellona, dove il Cannibale ha portato il proprio vantaggio Mondiale a 51 punti su Scott Redding. La strada verso il titolo è tracciata, non resta che percorrerla.

LA DELUSIONE – Che fine ha fatto Alex Lowes? Se qualcuno lo sa è pregato di segnarlo. Barcellona era la gara di casa per Kawasaki e alla fine il weekend è scivolato via nell’anonimato più completo. A quanto pare non sembra trapelare quella fiducia che il pilota si aspettava dalla ZX-10RR dopo quanto visto al debutto a Phillip Island.

​L’ERRORE – Scegliere comporta sempre una rinuncia e Michael Rinaldi ne sa qualcosa. Peccato per la decisione di affidarsi alla quella SCX che lo ha tradito sul più bello nel pomeriggio di sabato. Il podio era lì pronto ad aspettarlo.  

LA SORPRESA – Nemmeno lui sa come ci è finito lassù, ma poco importa. Il sabato di Barcellona si porta a casa il sorriso di Andy Verdoia, che in una gara pazza, condizionata dal maltempo, ha pensato bene di rimanere in pista un giro più di tutti gli altri con le gomme slick sotto il diluvio. Una scelta folle, come la sua vittoria.

IL SORPASSO – I sogni di gloria sono svaniti a Barcellona per Lucas Mahias, ma noi vogliamo premiarlo per il migliore sorpasso del weekend. Giù il cappello per come ha infilato domenica Oettl e De Rosa in Curva 1.

LA CURIOSITA’ – 1 anno, 2 mesi e 6 giorni. È quanto ha dovuto aspettare Chaz Davies per ritrovare il gradino più alto del podio. Contento lui, contenta la Ducati, contenti tutti. Peccato sia finita qua!

IO L’AVEVO DETTO“Sono venuto a Barcellona per vincere tre gare, ma alla fine non ne ho vinta nemmeno una”. Scott Redding ha detto tutto e non serve aggiungere altro.

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