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MotoGP, GP Misano 2: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Lacrime e ghiaia in MotoGP, dove Bagnaia domina e non riceve neanche il premio di consolazione. Moto2 e Moto3 per risollevarsi

MotoGP: GP Misano 2: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Lacrime e ghiaia. Come quella in cui sono finiti seppelliti i sogni di gloria di Bagnaia e le speranze di Rossi. Come quella in cui Morbidelli ha perso secondi e possibilità. In MotoGP non c’è stata gioia per gli italiani, al meno di aggrapparsi alla leadership Mondiale di Dovizioso, che è un mistero pari solo a quello del Triangolo delle Bermuda, ma sembra che questa volta gli alieni non c’entrino.

Così, dopo 7 gare, Maverick Vinales si è preso la sua rivincita, Mir ha fatto un altro passo lungo la strada che porta al Mondiale mentre Quartararo è stato tradito dal verde, con sommo piacere di Pol Espargarò.

Meglio pensare alla Moto2, a Bastianini, Bezzecchi e Marini. O alla Moto3, con (chi si rivede!) Fenati e Vietti. Oppure alla MotoE, dove c’è Ferrari, ma è arrivato anche Casadei.

Meglio pensare a tutto, ma non alla MotoGP.

IL BELLO – Il prato è stato annaffiato abbondantemente e all’ombra degli alberi stanno spuntando i fiori. Si chiamano Enea Bastiani, Marco Bezzecchi, Luca Marini, Celestino Vietti. Hanno colori diversi, ma sono tutti giovani e veloci. Così anche quando il presente della MotoGP non strappa un sorriso, basta guardare al futuro per sentirsi più tranquilli.

IL BRUTTO – Non bastavano i dolori di stomaco, ci ha pensato Aleix Espargarò ad aumentare i bruciori. Dopo un fine settimana perfetto, Franco Morbidelli ha dovuto dribblare problemi e avversari in gara. Rimane una bella rimonta, e il dispiacere per non averlo visto nuovamente nelle posizioni che avrebbe meritato.

IL CATTIVO – Almeno in Honda hanno la scusa di non avere Marc Marquez, ma nel team ufficiale Ducati cosa possono inventarsi? Dovizioso e Petrucci non ci saranno più l’anno prossimo, ma l’assenza di risultati è già in questa stagione. Andrea può almeno consolarsi con il primo posto del Mondiale, per cui non sa se ridere o piangere, Danilo nemmeno quello. Entrambi sono (molto) meglio di così e hanno ancora metà campionato per farlo vedere. È l’ultima occasione, almeno vestiti di rosso.

LA DELUSIONE – Ora che la Suzuki va, Alex Rins se ne è andato. Dalle zone della classifica interessanti, perdendosi nelle retrovie, in un grigio che non è solo sulla carena della GSX-RR ma anche sui suoi risultati. Serve un po’ di colore, un sorriso, una gara azzeccata, altrimenti l’ombra di Mir lo oscurerà completamente.

LA CONFERMA – La pole mancata, la caduta che è costata una vittoria, due errori che varrebbero un 0, come i punti portati a casa. Però il dominatore del GP dell’Emilia Romagna resta lui, Pecco Bagnaia. Il piemontese e la Ducati sembrano fatti l’una per l’altra, in primi appuntamenti non sono finiti con un bacio, ma è solo questione di tempo perché succeda.

L’ERRORE – In casa Rossi-Marini un paio errori da penna blu, colore che questa volta non c’entra con la pillola delle meraviglie. Valentino un ruzzolone nella ghiaia, per Luca una scelta di gomma francamente incomprensibile. Questa volta tocca mandarli a letto senza cena.

LA SORPRESA – A volte ritorna, e lo fa in grande stile. Perché le cose normali a Romano Fenati non piacciono, come sorpassare all’interno. Due anni fa a Misano era stato ritratto come un diavolo, domenica è sembrato un angelo. È semplicemente un pilota, ma di quelli buoni e dovrebbe ricordarselo più spesso.

IL SORPASSO – C’è chi ha il vizio del fumo, chi quello del gioco, altri del bere. Joan Mir ha il vizio di superare per le Yamaha, il che non ha controindicazioni particolari almeno che non si guidi una M1. La scorsa domenica Valentino, questa Quartararo, belli entrambi. Del resto, con qualifiche come quelle di Joan superare è una necessità.

LA CURIOSITA’ – Hollywood chiama, Morbidelli risponde. Spike Lee ha apprezzato il casco, glielo ha detto e si è pure meritato una caricatura per la seconda gara. Franco ha fatto la cosa giusta.

IO L’AVEVO DETTO – Martedì Andrea assicurava: “domenica vedrete un Dovizioso diverso”. Diverso forse, più veloce no.

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