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MotoGP, Bagnaia: "Per il dolore non riuscivo a mettere il ginocchio a terra"

"Se nessuno vuole vincere questo mondiale, io ci sono. Ho cambiato il mio stile e sono il migliore in frenata grazie ad una molla più dura. Mi sono impegnato per essere il migliore pilota Ducati"

MotoGP: Bagnaia: "Per il dolore non riuscivo a mettere il ginocchio a terra"

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Per Pecco Bagnaia sembrava essere un anno maledetto. Nella seconda gara di Jerez il motore della sua Ducati era andato in fumo quando il podio era una formalità, a Brno, durante le prove libere, si era rotto una gamba in una caduta. Il risultato: più di un mese a casa, proprio mentre si apriva la caccia all’ultimo posto libero nel team Ducati ufficiale.

A Misano, però, il pilota di Pramac non ha fallito. Una brutta partenza, poi una rimonta entusiasmante e la lotta contro il dolore per non farsi superare da Mir. Forse ora a Borgo Panigale non hanno più dubbi su chi sarà il compagno di squadra di Miller il prossimo anno.

“Non ho ho ancora parlato con nessuno, Dall’Igna, Ciabatti o Tardozzi. Forse lo farò dopo e poi vi farò sapere quello che mi diranno”, ha scherzato dopo il suo primo podio in MotoGP.

È il coronamento di una lavoro iniziato tanto tempo fa.

“Il reset l’avevo fatto lo scorso anno nel GP di Thailandia - ha spiegato - Lì avevo iniziato a capire che dovevo cambiare stile di guida, adattarmi alla Ducati. Ho fatto passo dopo passo, nella prima gara di Jerez non avevo tenuto conto del consumo della gomma anteriore, nella seconda ero migliorato e qui ho dimostrato che ero sulla strada giusta”.

Dopo Jerez, però, l’infortunio.

“Almeno mi sono riposato - ha riso - Anzi, neanche quello, perché fra fisioterapia, allenamenti e trattamenti tornavo a casa solo per dormire. Venerdì è stato un giorno di studio, volevo capire come stava la mia gamba. Al sabato ho iniziato a guidare senza pensare a nulla, solo a divertirmi ed è venuto tutto facile”.

Al podio, però, non ci pensava ancora.

“Ci ho pensato solo dopo avere superato Valentino - ha ammesso - Però questa mattina, nel warm up, mi ero sorpreso di quanto fossi veloce, di solito in quel turno fatico sempre. Ho iniziato a credere di potere fare una buona gara, di stare nel gruppo di testa”.

È andata molto meglio, con il promo podio in MotoGP.

“La cosa più importante è stato ripartire da dove avevo lasciato - ha continuato Bagnaia - Quando mi sono accorto che la gamba non mi dava problemi ho provato a spingere e ho provato le stesse sensazioni di Jerez, è stato più facile di quanto mi aspettassi. Una settimana fa non mi sarei mai immaginato di salire sul podio”.

I problemi alla gamba, però, sono ritornati nel finale.

“Ho cercato di usare di più le braccia nella guida. Però negli ultimi giri è comparso il dolore, non riuscivo a mettere il ginocchio a terra nelle curve a destra e faticano nei cambi di direzione, era difficile essere costante. Ho provato a spingere, ma all’ultimo giro ho dovuto mollare. Sentivo il rumore della Suzuki di Mir alle mie spalle, ho avuto paura che mi superasse all’ultima curva”.

Non è successo e Bagnaia ha fatto la differenza rispetto a tutto gli altri piloti Ducati.

“Ho dovuto lavorare sulla mia testa per accettare di cambiare stile - la motivazione - Mi sono impegnato per essere il migliore pilota Ducati in frenata, questo mi permette di entrare più veloce degli altri in curva, anche se in percorrenza sono leggermente più lento. È stato un processo lungo, che ero riuscito a concludere a Jerez. Non ho cambiato molto sulla moto, tecnicamente uso solo una molla più dura per la forcella, sono io ad avere cambiato stile. Poi, mi ha aiutato molto essermi allenato a Misano sulla Panigale V4, anzi sentivo meno le buche sulla MotoGP”.

Viene da dire che, senza quelle tre gare saltate, Pecco avrebbe potuto anche fare un pensiero al campionato.

“Se nessuno vuole vincerlo, io ci sono - ha scherzato - Quest’anno è particolare, ci sono due gare sulla stessa pista, le gomme sono diverse e possono succedere tante cose che permettono a un pilota di vincere piuttosto che a un altro. È incredibile quanto tutti siano competitivi”.

Oggi Bagnaia ha, come Morbidelli, superato il suo maestro: Valentino Rossi.

“Valentino ci dà quello che ci serve, è incredibile perché ha una risposta per ogni tua domanda - ha detto Pecco - Ha creato qualcosa di straordinario con la Riders Academy, ho un enorme rispetto per lui. Penso che ci aiutiamo a vicenda, è per questo che riesce a essere ancora veloce come oggi”.

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