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MotoGP, “Ducati e Dovizioso pensano al Mondiale, ci sarà tempo per i rimpianti”

Parla Paolo Ciabatti: "È arrivato il momento di rinnovarsi e cambiare strategia puntando sui giovani. Nel team ufficiale Bagnaia o Zarco, la decisione dopo il GP di Barcellona "

MotoGP: “Ducati e Dovizioso pensano al Mondiale, ci sarà tempo per i rimpianti”

Ancora pochi giorni e si apriranno i cancelli del circuito di Misano, che avrà l’onore di essere l’unica tappa italiana della MotoGP in questa stagione, con in più un doppio appuntamento. Due Gran Premi in Romagna, il cuore del motociclismo tricolore e anche la casa della bolognese Ducati.

Questa volta sarà un appuntamento particolare, perché sarà l’ultima occasione di vedere Dovizioso sulla Rossa in Italia, con l’addio a fine stagione già annunciato. A Borgo Panigale stanno lavorando già sul futuro, tenendo d’occhio il presente, all’inseguimento di quel titolo mondiale sfuggito nelle ultime stagioni.

Di tutto questo, e molto di più abbiamo parlato con Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati.

Paolo, con quali sensazioni parti per Misano?

Siamo concentrati perché il campionato è apertissimo, non vogliamo perdere questa occasione e stiamo andando su dei circuiti a noi favorevoli. A Misano nel 2018 avevamo vinto con Dovizioso, mentre il Gran Premio dell’anno scorso era stato pesantemente condizionato dall’asfaltatura che aveva tolto molto grip. Ora c’è un nuovo asfalto che sembra abbia riacquistato quelle caratteristiche che ci hanno sempre resi competitivi e abbiamo anche effettuato dei test. Ci saranno due gare a Misano e poi Barcellona, un altro circuito dove abbiamo sempre fatto bene”.

È un campionato particolare.

È un campionato senza Marquez, con delle sorprese dovute alla situazione generale e alla diverse capacità di adattarsi alle gomme da parte di squadre, moto e piloti”.

“Ducati e Dovizioso sono concentrati sul campionato, ci sarà tempo per eventuali rimpianti”

Saranno gli ultimi due Gran Premi in Italia per Dovizioso sulla Ducati.

Ovviamente è un dispiacere, ma in questo momento siamo concentrati sul campionato e sul 2020. Ci sarà tempo eventualmente dopo per avere rimpianti, ora abbiamo una possibilità importante di lottare per il campionato e dobbiamo essere focalizzati su questo”.

L’addio con Dovizioso è sicuro, ma la stagione non è a nemmeno un terzo. Quale aria si respira nel box?

Ho passato del tempo con Andrea dopo il suo annuncio, siamo andati in Austria in auto insieme per il secondo Gran Premio, e l’ho visto molto concentrato, tranquillo e sereno. L’avere preso una decisione credo lo abbia rasserenato, non voglio fare il buonista ma c’è veramente la voglia da parte sua, della squadra e degli ingegneri di chiudere nel migliore modo possibile, cioè vincendo il Mondiale, questa avventura di 8 anni insieme. Ripeto, per rimpianti e recriminazioni ci sarà eventualmente tempo dopo, ci siamo messi tutto alle spalle e siamo focalizzati sull’ottenere il massimo risultato in ogni gara”.

“Per Ducati è il momento di cambiare strategia, vogliamo rinnovarci”

A prescindere dal risultato Dovizioso rimarrà una bandiera della Ducati, dopo il suo addio si aprirà un nuovo corso?

Ci sono molte voci sui nostri piloti, sicuramente ci sarà Jack Miller nella squadra ufficiale, ci sarà Pecco Bagnaia ma non abbiamo ancora deciso in quale team, se quello ufficiale o Pramac, e lo stesso vale per Johann Zarco, poi ci saranno altri due piloti di cui non possiamo ancora parlare (i nomi sono quelli di Enea Bastianini e Jorge Martin ndr). Il progetto è quello di un rinnovamento generale perché, dopo un rapporto così lungo e così di successo come quello che abbiamo avuto con Andrea, riteniamo che sia utile e giusto cambiare la nostra strategia”.

Sembra una strategia vincente da quello che abbiamo visto quest’anno, con Quartararo per Yamaha, con Binder e Oliveira per KTM, Mir per Suzuki e lo stesso Bagnaia per Ducati. Largo ai giovani è lo slogan per il futuro?

Quest’anno il campionato sarà particolare perché il suo mattatore negli ultimi anni si è fatto male ed è fuori dai giochi, perciò si aprono delle possibilità. È chiaro che bisogna sfruttare questa occasione ma è anche chiaro che Marc tornerà forte come prima, quindi bisogna chiedersi con che armi, non solo tecniche, lottare con lui nel futuro. Senza dimenticare che ci sono piloti come Quartararo, Mir e i giovani della KTM che hanno dimostrato di essere molto veloci. Pensare che dei piloti giovani possano avere margine di miglioramento e diventare dei rivali per Marquez credo che sia un ragionamento logico, senza nulla togliere a quei piloti che hanno superato i 30 anni, vanno ancora fortissimo, ma probabilmente hanno raggiunto il culmine delle loro potenzialità”.

“Lorenzo non pensa alle corse. Con Miller ci sarà Zarco o Bagnaia, la decisione dopo Barcellona”

Eppure, a cadenza regolare, torna il fantasma di Lorenzo…

Jorge, come si può notare dalle sue attività sui social media, si sta godendo la vita e l’ultima cosa che gli passa per la testa è quella di tornare a correre in moto. Sono fantasie senza nessun fondamento”.

Quando conosceremo la line up definitiva delle squadre, già a Misano?

Penso che ci prenderemo un pochino di tempo. Avendo deciso i piloti, rimane da capire quale sia la scelta più opportuna per la squadra ufficiale. Zarco ha fatto vedere delle bellissime cose, come, prima dell’infortunio, anche Bagnaia, che non rientrerà al 100% perché ha subito un intervento piuttosto serio. La scelta per la squadra ufficiale è importante e comunque per entrambi l’alternativa in Pramac è di altissimo livello, con una moto identica, quindi ci prenderemo qualche gara per decidere. Sarebbe stato bello fare l’annuncio in Italia, ma aspetteremo dopo il GP Barcellona per decidere”.

Tornando al campionato in corso, considerata l’estrema incertezza, sarebbe possibile pensare a un gioco di squadra per vincerlo?

È molto difficile, perché ogni pilota vuole mettersi in luce, vincere o andare sul podio. Noi abbiamo sempre chiesto loro di evitare situazioni simili a quella dell’Argentina nel 2016 (dove Iannone buttò a terra Dovizioso cadendo a sua volta ndr). Magari, a due gare dalla fine, se la situazione fosse chiara, si potrebbe anche pensare a delle strategie per evitare che un pilota senza velleità di classifica tolga punti a chi si sta giocando il campionato, ma sono valutazioni difficili da fare. Noi diciamo sempre ai nostri piloti di non ostacolarsi e non danneggiarsi e ci aspettiamo che lo facciano, poi si sono visti sempre incidenti tra compagni di team o di marca. I giochi di squadra non sono solo un po’ antipatici da vedere, ma anche difficili da gestire nel motociclismo di oggi”.


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