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MotoGP, Ducati VS Yamaha: la resa dei conti sarà già Misano

Dovizioso e Quartararo dovranno dimostrare di essere i veri favoriti, ma KTM e Suzuki non vogliono essere dei semplici aghi della bilancia

MotoGP: Ducati VS Yamaha: la resa dei conti sarà già Misano

Misano non sarà un appuntamento come un altro. Perché sarà doppio (con il GP di San Marino e quello della Riviera di Rimini, perché sarà l’unico in Italia in questa stagione, perché sarà il primo a essere aperto al pubblico. Ma anche perché (forse) fra poco più di due settimane potremo capire se un favorito in questo campionato esiste.

Fino a ora, sembra che a ogni domenica la ruota si fermi su un numero diverso, rimettendo ogni cosa in discussione. Dopo le due prime gare a Jerez, la Yamaha era descritte come imbattibili: una doppietta nella prima gara, una tripletta nella seconda, neppure i problemi di motore potevano mettere in discussione una tale dominio. È bastato cambiare pista, per rimettere tutto in discussione, prima a Brno e poi al Red Bull Ring si è consumata la crisi di Quartararo e Vinales. Fabio è ancora in testa al campionato, ma più per demeriti altrui che meriti propri.

Intanto, in Ducati, Andrea Dovizioso sembra essere alla guida di un ottovolante. Un podio in Spagna, una gara a Brno da dimenticare e poi la vittoria in Austria, che era apparsa come il segnale che, tutto sommato, le cose stavano tornando alla normalità. Nulla di più sbagliato, una domenica dopo, sullo stesso circuito, il Dovi e la Rossa sembravano la brutta copia di se stessi, mentre Miller salvava il salvabile, ma non l’imbattibilità della Ducati allo Spielberg.

Nell’apparente caos dei favoriti, gli outsider festeggiavano. La KTM mostrava i muscoli, prima con Brad Binder in Repubblica Ceca e poi con Miguel Oliveira sulla pista di casa, ma anche con un Pol Espargarò troppo sprecone. Il coloro arancio tingeva la MotoGP, ma senza trovare un unico uomo su cui puntare per il campionato. Intanto, anche la Suzuki, trovava in Mir il suo interprete, ma non la fortuna, con una vittoria mancata per colpa della bandiera rossa nel GP di Stiria.

Eccoci quindi prendere la strada per Misano con più dubbi che certezze e una classifica che non esclude praticamente nessuno dalla corsa al titolo, con 9 piloti compressi in 27 punti quando ce ne sono ancora 250 da distribuire.

Non resta quindi che prendere in mano le redini di questa stagione, ma tra dire e il fare passa di mezzo quel mare così vicino ai cordoli di Misano. Pista che, sulla carta, dovrebbe premiare la Yamaha e i suoi piloti. Quartararto e Vinales, su una pista che non chiede troppo al motore e premia la ciclistica, devono rimettersi in carreggiata, anche perché saranno pressati dai compagni di marca Rossi e Morbidelli, che hanno dalla loro il campo amico. Se l’Austria era terra Rossa, la Romagna vira verso il blu, non solo per l’Adriatico.

Però anche la Ducati ha le sue carte da giocare, soprattutto ora che i quattro chilometri abbondanti del circuito godono di un nuovo asfalto. Alla Desmosedici il grip piace molto e Pirro lo ha saggiato per i piloti pochi giorni fa, quindi il Dovi ha (o dovrebbe avere) tutte le carte in mano per imporsi in quel ruolo di favorito in cui tutti lo mettevano dopo il forfait di Marquez. Purtroppo Andrea ha trovato sul suo percorso la nuova gomma posteriore Michelin e per ora non è scoppiato l’amore fra i due.

Un peccato, anche perché la Rossa non ha niente da invidiare alla migliore concorrenza né per moto né per piloti. Oltre al già citato Dovi, c’è un Miller in palla, un Bagnaia che tornerà a Misano dopo l’infortunio e un Petrucci che deve ritrovarsi.

Occhio però a KTM a Suzuki, che potrebbero e vorrebbero diventare qualcosa in più dell’ago della bilancia di una campionato che non trova un equilibrio. La RC16 e la GSX-RR sono due moto agli antipodi per concezione, ma condividono la competitività in pista e tanti piloti che possono dire la loro, non solo per una gara.

Dimentichiamo qualcuno? Sì, è la Honda, che sembra essersi persa senza il suo Marc. Nakagami (con la moto 2019, però) sta mostrando sprazzi di luce, ma Crutchlow per il momento è in alto mare e Alex Marquez sta scontando il debutto su un mezzo complicato.

Sul tavolo ci sono tante carte, la maggior parte coperte. Chi si troverà con la mano giusta?


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