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SBK, Rinaldi: "Il messaggio di Valentino Rossi? E' come vincere due volte"

"Non avevo il suo numero salvato in rubrica e quando ho scoperto che era lui è stato incredibile. Anche Dovizioso mi ha scritto per complimentarsi. Oggi Rea mi ha tenuto sotto controllo"

SBK: Rinaldi:

Un primo, un secondo ed un terzo posto. Non in quest’ordine, perché il terzo posto è arrivato prima della seconda posizione, ma è questa la sintesi del gran weekend di Michael Ruben Rinaldi ad Aragon, nel secondo fine settimana della SBK al Motorland. Ieri il pilota italiano in sella alla Ducati Panigale V4 R preparata dal team GO ELEVEN (neanche a dirlo primo in classifica tra le squadre indipendenti) ha centrato il suo primo successo nella categoria, riportando il tricolore sul gradino più alto del podio nelle derivate di serie.

“Ieri è stato bellissimo, dopo la gara ho ricevuto un bel po’ di messaggi tra cui anche un vocale di Dovizioso che è un mio amico – ci ha detto Rinaldi dopo Gara 2 – Poi questa mattina ho ricevuto un messaggio da un numero che non avevo salvato in rubrica ed era Valentino Rossi, è stato come vincere un’altra volta”. 

Hai ricevuto anche qualche chiamata dai vertici Ducati? Per esempio da Domenicali?

“Sono un pilota ducati e quindi mi ha scritto anche lui. Vincere una gara di SBK per la Ducati è una cosa normale come è normale che lui mi abbia fatto i complimenti”

Com’è andato il post gara ieri? Sicuramente tanti festeggiamenti ma anche la consapevolezza che la maggior parte dei punti sarebbero stati in palio nella giornata di oggi. 

“Ho portato il trofeo in albergo, l’ho visto lì in camera e ho dormito bene. Stamattina però sapevo che si sarebbe ripartiti da zero ma ieri è stato incredibile. Mia mamma credo che abbia iniziato a piangere alle 15 e abbia finito questa mattina, lei è davvero sensibile e posso solo immaginare la sua reazione quando mi ha visto sul podio dalla televisione”. 

Com’è andata la gara oggi? Cosa ti è mancato per provare a centrare la doppietta?

“Oggi c’erano un paio di gradi in meno in pista e questo ha cambiato il modo in cui hanno lavorato le gomme morbide. Ero più veloce nei primi giri e quando ho superato Scott non sono riuscito a fare il passo di ieri. Ho spinto ma sapevo di avere Rea alle mie spalle e che prima o poi ci avrebbe provato. Abbiamo battagliato e quando mi ha superato aveva più aderenza al posteriore, ho provato a stargli dietro per qualche giro ma avrei rischiato di cadere”. 

Com’è stato battagliare con Jonathan Rea per qualche giro?

“Credo che a metà gara lui mi stesse tenendo sotto controllo, io volevo mettere un distacco tra me e Scott e Rea era totalmente in controllo della situazione. Quando mi ha passato non aveva il margine che pensavo e quindi ho provato a stare lì”. 

FOTO: TEAM GO ELEVEN WEBSITE

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