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MotoGP, Petrucci: "Marquez? Non avrebbe vinto sempre, ma a Jerez ci ha umiliati"

"Anche Quartararo sembrava imbattibile ma l'ho battuto due volte. La vittoria di Tech3? Ho sempre creduto in KTM, ma voglio raddrizzare il 2020 prima di salutare Ducati"

MotoGP: Petrucci: "Marquez? Non avrebbe vinto sempre, ma a Jerez ci ha umiliati"

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Danilo Petrucci può tirare un sospiro di sollievo al termine del Gran Premio di Stiria. Il primo perché finalmente si è messo alle spalle il doppio appuntamento in calendario su una pista che da sempre è una sorta di feudo Ducati, almeno fino ad oggi, ma che al contempo è una delle sue bestie nere. L'altro invece può essere motivato dalla vittoria di Miguel Oliveira su una KTM del Tech3, ovvero proprio quella moto che Petrucci erediterà nel 2021. 

Ma il pilota della Ducati non vuole vedere solo questi due come aspetti positivi, perché oltre ad una modesta 11a posizione al traguardo, oggi Petrucci ha constatato dei segnali positivi, che possono motivarlo in vista del resto di una stagione che tutto sommato ha ancora molto da dire e può cambiare radicalmente direzione per chiunque. 

"La cosa positiva è che ho fatto una bella partenza - ha commentato Petrucci - ma alla seconda curva sono entrato stretto e troppi mi hanno passato all’esterno. In Gara 1 ho girato bene, sul passo del 1'24 alto e stavo andando bene. Ho raggiunto Rossi, Quartararo e Dovizioso. La moto rispondeva bene, ero davvero contento. Poi nella seconda parte di gara ho cercato di fare la stessa cosa, ma alla seconda curva ho perso tanto tempo di nuovo. La gara è stata breve, non sono riuscito a recuperare perché stando tutti su gomme morbide, ognuno spingeva un po’ di più in frenata ed era anche più difficile passare. Un peccato per la bandiera rossa, ma almeno Vinales non si è ferito. Penso che durante la prima parte di gara io abbia avuto la mia migliore chance di questo 2020. Almeno ho capito qualcosa sulle gomme che cercherò di portare a Misano. Voglio cambiare la direzione di questa stagione, non sono felice di come stanno andando le cose". 

Almeno hai visto il Tech3 vincere oggi con Oliveira, una bella notizia in vita del tuo 2021. 

"Sapevo che quella moto e quel team sono in grado di vincere gare. Ho sempre creduto in KTM dall’inizio e quando ho visto a metà della scorsa stagione tutti i miglioramenti che hanno fatto ed ho avuto la possibilità di firmare con loro a maggio, l’ho fatto subito. Credo molto in quel progetto e sono felice per loro. Non vedo l’ora di andare lì e provare quella moto, ma prima voglio cambiare direzione a questa stagione, perché non sono assolutamente soddisfatto di come sta andando e non voglio cambiare maglia con questo spirito. Voglio arrivare a fine anno con una buona attitudine". 

Manca Marquez in pista, ed è come se non ci fosse un padrone in questa MotoGP. Cosa ne pensi?

"Non penso che con Marc in pista sarebbero poi cambiate tanto le cose. Vedendo come andava a Jerez, quando ci stava umiliando tutti, era veloce quasi in modo sconcertante. Ma anche Quartararo è stato velocissimo a Jerez e poi non lo è stato altrettanto a Brno ed anche qui. L’ho tenuto due volte dietro in gara, ed almeno ho aiutato Dovi con qualche punto in meno per Fabio. Non so se Marc sarebbe stato in grado di vincerle tutte o se avrebbe sofferto, non possiamo saperlo. Tutti diamo il massimo quando siamo in pista. Dopo le prime due gare battere Quartararo sembrava impossibile, adesso non è così".

In un mondiale che premia la regolarità, anche tu avresti potuto dire la tua. 

"Si, io non sto sfruttando questa situazione, me ne capita sempre una. Penso al 2019 ed alla mia stagione rispetto a quella di Vinales. Io molto veloce la prima parte e poi in difficoltà la seconda e Maverick il contrario. Sto imparando delle cose sulle gomme, non ho molto punti di svantaggio quindi posso recuperare qualcosa in classifica e puntare a finire questa stagione in una posizione decente in campionato". 

Oggi abbiamo visto un team satellite vincere, come a Jerez ha vinto due volte il team Petronas. Oggi stare in un team Factory o in un team satellite non cambia niente?

"Credo che questa situazione dipenda dal fatto che tutti i Costruttori hanno 4 moto ufficiali in pista. Quest’anno c’è grande variabilità di prestazioni. In Gara 1 stavo guadagnando terreno prima della bandiera rossa, mentre dopo non ci sono più riuscito. Mir ad esempio non ce l’ha fatta a riconfermarsi da una frazione all’altra. Le gomme influiscono molto ad ogni gara, ma anche nella stessa giornata in orari diversi. Quartararo ha una moto 2020, come quelle che hanno in Pramac. Penso sia lo stesso in KTM, e poi i piloti vanno tutti molto forte. Credo che questa sia anche la volontà dell’organizzazione, avere gare che non sai mai come possono finire. Da fuori è bello, ma stando dentro è difficile fare la differenza, ancora di più".

Quindi pensi che cambi davvero poco. 

"Oggi andare in un team satellite cambia solo nel senso di immagine, come se fosse meno esclusivo rispetto ad andare in uno ufficiale. E' anche vero che hai meno pressioni ed un ambiente più familiare in squadra". 

 

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