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MotoGP, Oliveira: “Ho vinto, senza che nella vita nessuno mi regalasse nulla”

“A 14 anni sognavo di vincere un giorno in MotoGP, ho la testa dura, credo in se stesso. Oggi ho scritto la storia per il mio Paese. Ringrazio Dani Pedrosa e i grandi professionisti della KTM"

MotoGP: Oliveira: “Ho vinto, senza che nella vita nessuno mi regalasse nulla”

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Tra i due litiganti il terzo gode. E alla fine venne pure il giorno di Miguel Oliveira, che realizza quel sogno a lungo inseguito, ovvero vincere in MotoGP. Che dire, giù il cappello di fronte al portacolori Tech3, che con astuzia ha approfittato del duello Miller-Espargarò per fregarli entrambi e brillare sul gradino più alto del podio al Red Bull Ring.

Con questo successo Miguel ha fatto sognare un’intera nazione, che questa sera ospiterà tra l’altro la finale di Champions League tra Bayern e PSG. Il calcio può però aspettare, perché oggi c’è da celebrare un ragazzo che ha fatto vedere di meritare di stare con i grandi.  

“Non è facile trovare le giuste parole per definire questa grande emozione – ha esordito Miguel – oggi devo ringraziare tante persone, la mia famiglia, gli amici, il team, tutti coloro che sono stati al mio fianco negli anni. Penso di aver scritto la storia qua al Red Bull ring, regalando una bella gioia a tutto il Portogallo. Il giro d’onore è stato incredibile. C’era pure un commissario portoghese che mi ha dato la bandiera con un biglietto, non ho ben capito se ci fosse scritto il suo numero o meno, ricordo solo che era troppo felice”.

Come non esserlo quando si vince con un finale a dir poco rocambolesco.

“Dentro di me sapevo che tra Jack e Pol qualcosa sarebbe potuto accadere nell’ultimo giro. Ho quindi pensato soltanto a rimanere incollato a loro, senza commettere il minimo errore. Quando ho visto Jack che entrava e poi entrambi sono andati lunghi, ho capito che quello era il mio momento, così mi sono infilato e sono arrivato primo alla bandiera a scacchi”.

Più che alla gara, Miguel preferisce concentrarsi sulle emozioni.

“Come ho detto è un’emozione fantastica vincere in MotoGP. Oggi non è stato per niente facile, soprattutto fino alla bandiera rossa. Non riuscivo infatti ad essere veloce come volevo, di conseguenza prima della ripartenza ho cambiato la gomma anteriore trovando grande beneficio. Sono quindi riuscito ad avere il ritmo per risalire e vincere”.

Oliveira regala quindi al suo Paese una giornata che ha il sapore di storia.

“Per me non è stato facile arrivare dove sono oggi. Quando avevo 14 anni e correvo nella Red Bull Rookies Cup speravo di vincere in MotoGP, ma non sapevo se ce l’avrei fatta o meno. Ho sempre lavorato duramente con la mia testa che è dura, ma mai nessuno mi ha regalato nulla. Ho dovuto sudare per arrivare a conquistare questi risultati, ancora di più dopo l’infortunio della scorsa stagione. Ero scoraggiato, ma poi mi sono rialzato grazie a questo straordinario team".

Un team che non si stanca di ringraziare.

A volte sento parlare del fatto che la KTM investe tanti, tantissimi soldi. È vero, la KTM investe, ma allo stesso tempo ha delle persone brave e competenti al proprio interno, che ogni giorni lavorano duramente. Parlo dei tecnici, dei meccanici, degli ingegneri, ma anche di Dani Pedrosa, che ci ha dato un grandissimo aiuto. Il merito è di tutti loro”.

Adesso si va a Misano.

“Non so cosa accadrà a Misano. Abbiamo fatto i test e spero che saremo ancora una volta competitivi. Ovviamente dovremo capire le condizioni, ma siamo fiduciosi”.

 

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