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MotoGP, Il terribile incidente nel GP d'Austria fa discutere ma la FIM tace

La Federazione Motociclistica Internazionale non ha emesso alcun comunicato per informare se, giovedì prossimo, Zarco e Morbidelli saranno ascoltati per stabilire, o meno, cause e responsabilità per l'incidente risoltosi per fortuna senza feriti, di cui sono stati protagonisti

MotoGP: Il terribile incidente nel GP d'Austria fa discutere ma la FIM tace

Non è successo niente al Red Bull Ring. Non ci sono state moto volanti sulle teste dei piloti e neppure raggi B balenare alle porte di Orione. E poiché ci aspettavamo la pioggia ed invece si è corso con l’asciutto non possiamo nemmeno dire che tutto quanto è accaduto svanirà, come lacrime nella pioggia.

Ciò che invece, ahimè, non sparirà dalla mia mente è che la Federazione è una organizzazione dilettantesca gestita superficialmente da gente che sembra sempre capitata lì per caso e che non vede l’ora di andarsene.

Ma come? Abbiamo assistito, nell’arco di un Gran Premio, a due incidenti che ancora fanno discutere, quello di Bastianini e quello di Zarco e Morbidelli, due cadute che potevano avere conseguenze gravissime, potenzialmente fatali e che di conseguenza hanno riempito i giornali e le TV e non è stato nemmeno emesso un comunicato, nemmeno per dire che tutto va bene madama la marchesa?

Ma dico, scherziamo? Durante la gara si spacca un capello in quattro e si giudica il millimetro, oppure se il bordo della gomma toccava il cordolo piuttosto che fosse completamente sul verde e poi si scatena l’inferno e non c’è nemmeno una riga di comunicato per dire, chessò, ragazzi, insomma, andateci un po’ più piano perché gli spettatori sono gente sensibile!

In casi come questi, solitamente, ce la si prende con la Dorna, ma anche se è vero che sono loro ad organizzare e sotto il punto di vista della comunicazione non sono da lode, in questo caso è la FIM - Federazione Internazionale Motociclista - a doversene fare carico.

Insomma, il panel di giudici presieduti dal nostro vecchio amico Freddie Spencer, dopo casi come quelli di ieri dovrebbe emettere un comunicato per dire: signori e signore, il caso è allo studio, ci rivedremo giovedì prossimo, ascolteremo i convocati, rivedremo i filmati, e vi faremo sapere.

Intendiamoci, magari Freddie lo avrà anche comunicato ai suoi colleghi e agli interessati, ma nel mezzo nessuno si è preso la briga di scrivere dieci righe per informare il mondo se Johann Zarco, definito ‘mezzo assassino’ da Morbidelli e messo alla gogna da Rossi sia, in effetti, accusato di qualche cosa.

Informazione di garanzia, si chiama in termini giuridici ed è un ‘atto dovuto’, come è ben noto, perché l’interpellato deve sapere di dovere delle spiegazioni. Senza per questo essere ritenuto colpevole di alcunché.

Ma noi, che abbiamo visto cose che voi appassionati di calcio o di altri sport egualmente professionali, non potete nemmeno immaginare, siamo ancora qui con in mano non una colomba, come il Replicante di Blade Runner, ma un pugno di mosche.

Jorge - Viegas, non Lorenzo - mi rivolgo all’ex pilota che oggi è Presidente della FIM, da chi dovremmo sapere se giovedì prossimo ci sarà - o meno - una convocazione di Johann Zarco e Franco Morbidelli al Red Bull Ring? E ancora rischiano qualcosa? Cosa?

Perché, cara FIM, dunque guardi nella pagliuzza nell’occhio del fratello pilota motociclista che va sul verde all’uscita di una curva e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?

Insomma, tanto per sapere: ci sarà una audizione per stabilire le eventuali responsabilità di quanto accaduto fra Zarco e Morbidelli nel GP d’Austria, oppure ci beviamo un Gewürztraminer e stiamo a posto?

Grazie, attendiamo.

P.S. Se poi travalicando questa contingenza la FIM prendesse anche posizione sul  'caso Iannone' che sta attendendo da un anno una sentenza, con grandi danni economici e sportivi per tutte le parti in causa, pilota e casa, l'Aprilia, non sarebbe male.

 

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