Tutta colpa della bandiera rossa. Si può riassumere così la domenica di Pol Espargarò, partita con i migliori auspici e terminata con una caduta, che ha tolto allo spagnolo la possibilità di portare la KTM sul podio. “Nella prima gara ero davvero veloce – apre Pol – tanto che sentivo di poter fuggire, ma una volta interrotta la gara ho realizzato di non avere un’altra gomma media nuova per il posteriore, e questo ha segnato la mia fine”.
Pol infatti è stato costretto a montare una morbida al posteriore, con risultati piuttosto negativi.
“Con la morbida ho perso tutto il mio potenziale in frenata, ossia il mio punto forte, ed ho faticato a ripetere i tempi della prima gara. Ho commesso tanti errori, faticavo a fermare la moto ed a chiudere le curve, come immaginavo non appena ho dovuto montare quella gomma: dopo la bandiera rossa sono arrivato ai box scuotendo la testa perché il copione della mia seconda gara era chiaro, fino a quando non sono finito a terra”.
A complicare ulteriormente le cose ci ha pensato il contatto con il compagno di marca Miguel Oliveira, che ha portato alla caduta di entrambi. Un episodio simile a quello che ha coinvolto Pol e Zarco a Brno, con lo spagnolo ancora una volta all’esterno.
“In quella curva sono andato largo, ed anche Miguel leggermente. Entrambi abbiamo aperto il gas e non ci siamo visti l’un l’altro, così siamo finiti a terra. Ho un bel rapporto con Miguel e so che è un pilota corretto, ne abbiamo parlato prima ed è apparso chiaro che si è trattato di un incidente di gara”.
Pol in conclusione dice la sua poi sul contatto Morbidelli – Zarco, facendo in parte capire la sua idea a riguardo.
“La pista ha dei muri troppo vicini, ma in questo caso si tratta di un particolare contatto tra due piloti. Non voglio parlarne perché quando parlo di queste cose è un problema, ma Morbidelli non è caduto da solo, anzi”.