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Yamaha Ténéré 700 Rally Racer: voglia di Dakar, in serie limitata

Da un progetto di  Motosketches e Mauro Gessi, una moto per "volare" sulla sabbia, e non solo. Tantissime le modifiche

Moto - News: Yamaha Ténéré 700 Rally Racer: voglia di Dakar, in serie limitata

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La voglia di lasciarsi l'asfalto alle spalle e proseguire per lo sterrato, viene a tanti. Le enduro stradali, questo, lo consentono, ma nascono soprattutto per viaggiare comodi e carichi come muli sull'asfalto. Ci sono però delle "simil dual-sport", che ben si adattano alla guida fuoristrada. Chi ha vissuto gli anni '80 e '90, sa cosa significhi dual sport. Moto con motori monocilindrici che consentivano di fare autostrada (anche se battendo un po' i denti), ma che al bisogno se la cavavano bene su terreno. Pensiamo alle Honda XR, alle Yamaha TT... storia del motociclismo. Oggi ci sono le bicilindriche, che non disdegnano "lo sporco", una di queste è la Yamaha Ténéré 700. C'è la Yamaha Ténéré Rally Edition, direte voi, ma se questa non fosse abbastanza "bastarda"?

Yamaha Ténéré 700 Rally Racer

Le moto che correvano le Dakar, quelle vere, erano dei veri e propri bombardoni, delle moto bastarde, da violentare. Le bicilindriche superavano i 200 km/h, avevano sospensioni che ti facevano "volare" sulle rocce, ma allo stesso tempo erano stabili sulla sabbia. Chi faceva le Dakar all'epoca, aveva sotto "due serbatoi così"! La Rally Edition resta alla fine una Ténéré quasi standard, ed ecco perché dalla collaborazione tra Gessimotociclette e Oberdan Bezzi nasce un nuovo progetto: la Yamaha Ténéré 700 Rally Racer. Questa volta, da un semplice "schizzo" su carta (dovremmo dire computer), si è andati a coinvolgere chi le moto le prepara, la base, una Yamaha Ténéré 700.

Modifiche su modifiche

L'obbiettivo primario è stato quello di costruire una moto (in piccola serie) perfetta per fare ciò che le dakariane facevano 20/30 anni fa. Per questo si sono andati a modificare praticamente tutto. Le sospensioni vantano una escursione maggiorata mentre i freni offorno performance superiori. Il forcellone ha dei leveraggi differenti per incassare meglio, così come i cerchi, più performanti. Il terminale è un Akrapovic.

Si è poi intervenuti sulle sovrastrutture, primo su tutti il serbatoio, ora sdoppiato (uno grande anteriore ed uno più piccolo, posteriore e portante) ed in pregiato e leggero alluminio. Per il resto delle sovrastrutture, dai paraspruzzi alle fiancatine, abbiamo del Carbon/Kevlar. Cosa è rimasto a livello estetico del mezzo originale? Il cupolino ed il fanale anteriore. Tante le grafiche (in gallery potete vederne alcune) che richiamano alle colorazioni delle Ténéré del passato, dalla replica Gauloises, passando alla replica Sonauto, fino alle YZ degli anni '80.

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