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MotoGP, Beirer: "Pedrosa, una svolta al progetto KTM: non abbiamo mai copiato"

Il manager che ha portato la Casa austriaca al successo in MotoGP: "Non smetto di sorridere da domenica, siamo partiti da un foglio bianco e ce l'abbiamo fatta. In MotoGP non ci sono scorciatoie"  

MotoGP: Beirer:

Pit Beirer ha incontrato (virtualmente) i giornalisti di tutto il mondo per commentare la prima vittoria di KTM in MotoGP nel Gran Premio della Repubblica Ceca, un successo che ha ripagato dei tantissimi sforzi profusi in questi anni dalla Casa austriaca. Beirer ha affrontato tantissimi argomenti, parlando del processo di sviluppo della RC-16 e togliendosi anche diversi sassolini dalla scarpa nei confronti dei rivali.

La KTM ha raccolto la sfida della MotoGP e ci ha creduto fino in fondo, scegliendo una strada diversa da quella dei rivali ed arrivando in questo 2020 ad occupare con i quattro piloti in pista regolarmente la top ten sia in qualifiche che in gara. In tanti si aspettavano che una eventuale prima vittoria per la Casa austriaca potesse essere raccolta da Pol Espargarò, ma lo spagnolo potrebbe presto raccogliere questa soddisfazione visto il livello mostrato dalla moto a Brno. 

"Sto ancora sorridendo da domenica scorsa - ha esordito un raggiante Beirer -  è stato emozionante perché siamo partiti da un foglio bianco. Abbiamo messo assieme la prima moto, poi partecipato alla prima gara. Oggi festeggiamo la prima vittoria. Sono contentissimo per il team e per Brad che è partito con noi dalla Rookies Cup. Non posso trovare le parole giuste per esprimere quello che provo. Abbiamo vinto senza grandi cadute davanti a noi. Eravamo saliti sul podio a Valencia, ma era una situazione diversa".

Una vittoria splendida che però vi porta anche vicino a perdere le concessioni. 

"Onestamente perdere le concessioni è l’ultima cosa a cui stiamo pensando al momento. Abbiamo avuto i nostri benefici all’inizio e ora siamo pronti anche a lasciarli. Vorrebbe dire che abbiamo conquistato un altro podio. Dopo la vittoria il target per la stagione resta lo stesso: più di un pilota nei primi 10 e top 5 non solo per un week end e senza che qualcuno cada davanti a noi".

Beirer: "Pedrosa ha cambiato direzione al progetto"

Quanto ha inciso lo sviluppo di Pedrosa, quale è stato il maggiore step che ha portato?

"La critica maggiore alla nostra moto era che solo Pol poteva guidarla. Lo sapevamo ma non si può modificare una situazione del genere in una notte, due secondi si tolgono facilmente ma arrivati all’ultimo secondo inizia la parte difficile. Volevamo renderla guidabile da tutti i piloti. Io non ero insoddisfatto nel 2019, Miguel e Pol si sono infortunati entrambi. Abbiamo portato in pista ogni settimana parti nuove, poi è arrivato il momento in cui devi sviluppare la moto per l’anno successivo. Con Dani e Mika abbiamo lavorato tantissimo, ma Dani ha impresso al progetto una differente direzione. Al nostro telaio,  alle sospensioni e anche al motore. Certo, abbiamo preso altri tecnici ma mai copiato. La moto è completamente diversa dai tre anni precedenti". 

Dove avete recuperato la maggior parte del gap?

"C'è una grande differenza tra la moto 2019 e quella del 2020. Eravamo forti in frenata, ma il nostro vero svantaggio era il sottosterzo. Se apri tardi il gas, anche se hai un buon motore, perdi tempo. Quando abbiamo svolto i primi test a Valencia con la moto nuova ci siamo subito accorti che i nostri piloti facevano le stesse traiettorie degli altri, abbiamo analizzato i video. Siamo lì perché abbiamo il nostro telaio e le nostre sospensioni che ci facciamo in casa. Non dobbiamo aspettare che qualun altro sviluppi questi componenti, facciamo tutto noi. Oggi è facile parlare e dire che è la cosa giusta, ma non c'erano prove che fosse davvero così sino a domenica scorsa". 

Oggi siete gli unici ad avere un telaio in tubi. E' una questione di marketing, oppure siete sempre più convinti di questa scelta tecnica?

"Telaio in tubi, mai nessun dubbio per noi. Non è una questione di marketing, noi abbiamo la conoscenza, abbiamo imparato a stamparlo, ed è tre volte più rigido dell’alluminio ed è anche più leggero. Bisogna capire come sfruttarlo. Alluminio o acciaio è la stessa cosa, bisogna dare al pilota la flessibilità che chiede, davanti o dietro.Ora abbiamo la piattaforma per il futuro. Non sarebbe possibile vincere in MotoGP altrimenti".

L'elettronica è sempre un elemento fondamentale, ma voi avete preso un ingegnere dalla Formula 1 invece che un ex tecnico Marelli magari. Come mai questa scelta?

"Abbiamo rispettato Dorna non prendendo uomini ex Marelli da loro. Certo, ad un momento sarebbe stato un vantaggio avere un uomo dei loro ma come ho detto non ci sono scorciatoie e ad un certo punto le cose sono andate a posto. La MotoGP è tutta concentrata sulla gestione della potenza al momento. Abbiamo pensato di mischiare uomini provenienti dal mondo delle moto e esperti di F.1. Abbiamo dovuto fare il lavoro da zero e un ingegnere arrivato dalla McLaren ci ha dato fiducia. E questa persona ci ha portato immediatamente ad un livello più elevato, ma sapete che moto ed auto hanno problemi diversi. In Formula 1 però il livello di conoscenza sull'eletrronica è semplicemente al top per il Motorsport"

Beirer: "Pol Espargarò avrebbe meritato di vincere la prima gara per KTM in MotoGP"

Domenica ha vinto Binder, ma anche Pol Espargarò aveva la sua chance. Come giudichi la cancellazione del suo giro in qualifica? Avete pensato di fare appello?

"Le regole sono le regole. A volte ti favoriscono, altre te le trovi contro. Pol non ha potuto vedere la bandiera gialla, perché la curva era verso sinistra, lui era piegato e  per come era esposta la bandiera,  all'esterno, sarebbe stato impossibile vederla. Anche in tv per vederla bene si deve zoomare l'immagine e mettere un cerchio rosso attorno figuriamoci quanto era possibile vederla per un pilota che rischia la vita in curva ad oltre 200 km/h. Certo, un secondo posto in qualifica sarebbe stato incredibile. Ma in definitiva se avesse visto la bandiera avrebbe dovuto chiudere il gas, quindi stiamo parlando di niente perché non sarebbe cambiato quasi certamente nulla. Non abbiamo mai pensato di appellarci a quella decisione. Pol si sarebbe meritato di raccogliere la prima vittoria di KTM in MotoGP per tutto l'impegno che ci ha messo. Ma è in ogni caso parte di questa vittoria. Se non fosse caduto....mi dispiace molto per lui". 

Quando avete capito di avere una moto in grado di vincere?

"Brad dopo la fine del Gran Premio di Jerez è venuto da me e mi ha detto 'Pit avevo la migliore moto in pista'. Se un rookie ti dice una cosa simile ti toglie molti dubbi sulla competitività della tua moto. Lui poi ha un carattere molto particolare, ha due facce. Nel privato è molto rilassato ed amichevole, come pure sono i suoi genitori. Ma quando corre è un guerriero e non è sempre facile trovare un mix del genere in un pilota". 

Siete arrivati al top in un momento in cui il livello in MotoGP è altissimo, sono tutti vicini. 

"Oggi con un solo secondo sei fuori dai 20. Dorna ha fatto un gran lavoro nell’avvicinare le Case. Le regole sono perfette per avvicinare dal punto di vista prestazionale le varie moto. Anche i costi sono sotto controllo e questo è importante per la classe. Ora però non possiamo rilassarci, non siamo ancora al livello di Yamaha e Lin Jarvis che ha quattro grandi piloti e materiale ottimo per tutti e quattro. Ogni domenica loro sanno di poter fare grandi risultati con almeno uno dei loro piloti. Avere Tech3 e quattro moto uguali aiuta molto. Avere quattro piloti significa preparare dieci moto allo stesso livello (otto più due per i test N.d.R.). Prima tutta la pressione era su Pol nella scelta dei nuovi aggiornamenti sulle moto. Ora Miguel e Brad contribuiscono allo sviluppo ed è tutto più facile. Iker è giovane e sta imparando, ma presto arriverà anche lui allo stesso livello".

Beirer: "Facciamo crescere i piloti e nessuno può copiarci. Almeno lo spero"

Voi avete una vera filiera di piloti, avere una sorta di 'cantera' e nel 2021 avrete due piloti Factory in MotoGP che provengono da questa cantera. E' un motivo di soddisfazione, non temi che gli altri possano imitarvi?

"Correre in Moto2 è stato difficile per noi, lo sapete bene tutti. Costruire il telaio, svilupparlo. L'abbiamo voluto fare perché non volevamo perdere un pilota campione del mondo della Moto3. Non volevamo che un pilota che magari aveva vinto il titolo con noi in Moto3 andasse a correre per qualcun altro. Con la Moto2 abbiamo costruito un ponte in modo che Binder potesse rimanere con noi, come tutti gli altri piloti. Stiamo investendo in questo ambito da oltre dieci anni e non credo che sia possibile per gli altri copiarci. Almeno spero che nessuno lo faccia".

Dopo questa bella vittoria pensi che possa arrivare la spinta in KTM per costruire una MotoGP replica oppure una supersportiva stradale magari partendo dal vostro V4?

"Una supersportiva di produzione non è nella nostra agenda al momento. Vogliamo imparare in MotoGP e sviluppare tecnologia da trasferire nel nostro attuale range di modelli. Ma abbiamo altre fasce ed altre tipologie di moto più strategiche da costruire prima di fare una supersportiva".

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