Honda Monkey e Motocompo sono due casi in cui le dimensioni non contano, ma anzi "piccolo è bello". Lasciando stare pericolosi doppi sensi, la Casa giapponese deve ai suoi piccoli scooter una buona fetta della sua fama e del suo successo.
Il 23 luglio la decisione di registrare il marchio Motocompacto ci fa quindi tornare indietro al 1981, per via dell'assonanza con Motocompo. Si trattava di una mini moto pieghevole con motore a scoppio, studiata per entrare nel bagagliaio di un'auto, in particolare della piccola Honda City.
Qualcosa che oggi torna attuale, magari in chiave elettrica, facendo venire anche meno il problema di lubrificanti e carburante che possono fuoriuscire sporcando il baule, oppure semplicemente riempiendo l'abitacolo di odore di benzina.
Per ora è solo una suggestione, ma a Tokio siamo certi che l'elettificazione e le opportunità ad essa legate siano oggetto di ragionamento e, oltre ad un Super Cub elettrico (ne abbiamo appena parlato), un mezzo compatto e pieghevole potrebbe riscuotere un buon interesse.