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MotoGP, Pernat: "Il confronto Quartararo vs Vinales, mi ricorda Rossi vs Biaggi

"Da un lato la pura gioia di guida, l'entusiasmo di Fabio, dall'altro Maverick che è più introverso, più cupo. Esattamente come erano Valentino e Max"

MotoGP: Pernat:

Carlo Pernat ha commentato il Gran Premio di Jerez direttamente dalla cabina Race Room di Sky, ma dopo aver vissuto questo secondo appuntamento con la MotoGP, ha voluto andare più a fondo esprimendo il proprio punto di vista su quanto accaduto tra i cordoli andalusi. Tanta attenzione riguardo il tentativo di rientro fulmineo di Marc Marquez, ed ovviamente una valutazione su tutti i protagonisti, che per alcune ragioni il buon Carletto definisce imbarazzanti. 

Pernat non utilizza questo termine esclusivamente in modo negativo, ma lo trova particolarmente adatto per disegnare i contorni di tute le storie che hanno accompagnato il Gran Premio di Andalusia, creando i presupposti che poi ritroveremo a Brno il 9 agosto. 

"Per prima cosa voglio parlare di Marquez. Io sono perfettamente d’accordo con quello che ha fatto, non si trattava solo di una cosa pratica, ma soprattutto di una manovra psicologica. Lui voleva mostrare a tutti che neanche un carro armato lo avrebbe potuto fermare. Si è presentato per dare una botta psicologica a tutti gli altri piloti. Non ha corso, non poteva farlo ovviamente. Io sono convinto che sapeva già di non poter correre e che davvero l’ha fatto solo per motivi psicologici nei confronti dei rivali. Aveva fatto una rimonta incredibile, quindi essere in pista la settimana dopo quell'incidente è stato uno shock per tutti. E’ stato anche il protagonista indiscusso di tutti gli aspetti televisivi e giornalistici del fine settimana. Tutto era focalizzato su Marquez, è riuscito nel suo scopo. Sono curioso di vedere cosa accadrà a Brno a questo punto".

Con Marquez fuori dai giochi, è stata sfida aperta tra Quartararo e Vinales, che ha preso due volte paga dal francese. 

"Il mondiale non è di certo finito, quando tornerà Marquez sono certo che farà delle cose pazzesche. Sono curioso di vedere cosa accadrà quando Quartararo farà a sportellate con lui, perché in questo momento è chiaro che sia lui l’unico anti-Marquez. Il punto è che oggi si può dire anche il contrario, ovvero che sia Marquez a poter essere l’anti-Quartararo. I 50 punti li ha Fabio e se li merita tutti. La lotta tra Quartararo e Vinales è un po’ la vecchia lotta tra Rossi e Biaggi. Mi sembra che Fabio sia simile a Valentino mentre Maverick è simile a Max, ma non si tratta di modo di guidare, quanto piuttosto di approccio mentale. Quanto uno è estroverso, felice, l’altro è introverso e foriero di errori. Vediamo come va, è una battaglia in famiglia in un mondiale in cui anche Valentino potrebbe avere qualcosa da dire. I due zero di Marquez pesano, anche se lui poi tornerà per vincere quasi tutte le gare. Non sarà più come prima di certo, ma se ci riuscirà farà un’altra impresa". 

Marquez è stato protagonista senza correre, ma i veri protagonisti sono stati altri e meritano tutta l'attenzione di Pernat. 

"Per quanto riguarda tutti gli altri, sono costretto ad usare un’unica parola e questa parola è imbarazzante. Per me è un termine che si può dividere ed usare in tanti modi. Imbarazzante il terzo posto di Valentino Rossi, ma ovviamente in senso positivo. Chi si immaginava dopo il disastro della prima gara di vederlo sul podio? Imbarazzante anche il successo di Quartararo, ha dato i soliti 5 o 6 secondi a tutti. Ha corso da solo, se gli avessi messo la tuta di Marquez poteva sembrare lui. Imbarazzante anche Vinales, ma in senso diverso. Parte sempre come caposquadra, per vincere, per dominare e poi c’è sempre qualcosa che non va. Ha preso due volte paga da Quartararo, anche abbastanza grossa. Questo per me è imbarazzante. Imbarazzante anche le rotture dei motori, di quello Ducati di Bagnaia che era attaccato ad un podio sicuro, sarebbe stato meraviglioso. Ma imbarazzanti e pericolosi sono anche i motori rotti Yamaha, che sono già parecchi. Hanno dei problemi, mi sembra chiaro. Se poi andiamo a vedere la gara, la Ducati nella prima gara mi aveva colpito, mentre nella seconda mi ha un po’ deluso. Soprattutto imbarazzante Dovizioso, una tattica che non so definire diversamente. Le prove, la gara. Non sembrava nemmeno lui". 

Non mancano le note completamente positive riguardo i piloti italiani.

"Ci sono ovviamente dele note positive e sono Bagnaia e Morbidelli, aldilà di Valentino di cui già abbiamo parlato prima. Bagnaia non voglio definirlo eroe, perché magari sarebbe esagerato, ma di certo è stato protagonista. Vedo più protagonista Bagnaia che Valentino, ma non lo dico andando contro un Valentino che si merita solo che noi ci togliamo il cappello ed abbiamo il massimo rispetto per lui. Però Pecco era secondo, dopo una gara meravigliosa, con sorpassi meravigliosi. Il protagonista è stato lui senza dubbio. Ma il motore rotto non è stato colpa sua. Arrivando secondo avrebbe fatto un ulteriore salto di qualità, che però secondo me in realtà ha fatto lo stesso. Ci mancava la ciliegina del secondo posto, ma arriverà. Morbidelli anche ha fatto una gran gara, manca ancora qualcosina ma davvero poco, per essere sul podio. Queste sono le note positive". 

Una critica arriva per Honda e per la sua gestione dei piloti in questo 2020. 

"La Honda sappiamo com’è fatta, fa una politica stravagante, strana. Chiamamola non professionale. Non si può avere un solo pilota, anche se si chiama Marc Marquez. L’errore principale è non aver messo Crutchlow in HRC, scambiando il posto con Alex Marquez. L’hanno fatto per il 2021 mettendoci una pezza, ma quest’anno la pezza ce la deve mettere solo Marc".

A Jerez c'è stato poi il trionfo in Moto2 di Enea Bastianini, con un podio tutto tricolore completato da Marini e Bezzecchi. 

"Vorrei spendere anche due parole per la Moto2, per la bellissima gara di Bastianini. Avere tre italiani sul podio non succedeva da una vita, Enea, Bezzecchi e Marini hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsi il mondiale e magari Bastianini con questa vittoria è sbocciato. Abbiamo un bel gruppetto di giovani che in MotoGP potranno dire la loro, il serbatoio di talenti italiano non è affatto male oggi. Anche in Moto3 è così. Peccato per Arbolino, bene per Vietti e direi che questi due sono i ragazzi su cui puntare anche per il futuro". 

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