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Moto2, Marini: "Ho fatto la differenza, ma non è ancora tempo di MotoGP"

"La classe regina rappresenta però l'obiettivo da raggiungere. Ho vinto a Jerez perchè sono riuscito a fare la differenza" 

Moto2: Marini:

Trattasi a tutti gli effetti di un dominio o qualcosa di molto simile. Già, perché dopo la delusione dello scorso marzo in Qatar, la voglia di riscatto da parte di Luca Marini era grande. A Jerez l’alfiere dello Sky Racing Team è quindi riuscito a voltare pagina, vincendo e convincendo allo stesso tempo.

Una prestazione da incorniciare per il pilota di Tavullia, che ha catturato tutti i riflettori della scena, facendo la voce grossa sul tracciato spagnolo.  

Voglio dedicare questa vittoria a tutte le persone che sono state coinvolte in questa Pandemia – ha esordito Luca - non dobbiamo dimenticarci che il virus è ancora in circolazione e di conseguenza serve rispettare tutte le norme di prevenzione. Credo di aver disputato una grande gara e fatto la differenza, soprattutto quando ho svolto la simulazione gara il venerdì mattina, dato che ho capito bene le gomme e l’assetto della moto”.

Ti aspettavi di essere così competitivo?

“Mi aspettavo un passo più veloce, anche se scendere sotto l’1’42” era molto complicato. Come ho detto sono felice, anche perché in Moto2 non è facile trovare da subito le giuste sensazioni ed essere competitivi. Proprio per questo ho voluto sfruttare il turno del venerdì per lavorare da subito in ottica gara”.

Dopo i problemi dello scorso marzo a Losail, oggi eri obbligato al riscatto.

“Purtroppo in Qatar ho avuto qualche problema con la gomma, qua invece siamo riusciti a essere forti da subito. Devo dire che la temperatura era davvero alta e non è stato per niente facile condurre la corsa. Come ho detto in Moto2 i valori sono particolarmente equilibrati e di conseguenza non ci si può mai rilassare”.

In queste settimana si parla molto del mercato legato alla MotoGP. Quando ti vedremo nella classe regina?

“Per il prossimo anno la situazione è definita in MotoGP, dato che tutte le selle sono ormai occupate, di conseguenza non è il momento. Ogni pilota sogna di correre in MotoGP, anch’io voglio arrivarci, perché rappresenta il top del motociclismo”.

Cosa significa il successo odierno di Jerez?

“Qua a Jerez abbiamo lavorato bene da subito e penso sia un buon aspetto da considerare per il prossimo fine settimana”.   

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