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MotoGP, Marc Marquez: "Honda rimane una moto critica, per capirla devi cadere"

"Durante le prove cerco il limite, per avere le idee chiare in gara. Oggi, però, è stata una caduta  strana. La nuova Michelin posteriore spinge sull'anteriore. La scia a mio fratello Alex? Non me ne sono accorto..."

MotoGP: Marc Marquez: "Honda rimane una moto critica, per capirla devi cadere"

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Il primo posto di giornata e un’immancabile caduta, per Marc Marquez non sembra essere cambiato niente. Il campione del mondo ha ricominciato da dove aveva lasciato e, se non fosse ancora stato chiaro, tutti dovranno fare i conti con lui.

Considerata come è andata la scorsa stagione, forse non c’era bisogno di rivoluzioni, ma qualcosa Marc avrebbe comunque cambiato.

“Oggi in moto ho avuto sensazioni molto simili a quelle del 2019, anche il carattere della Honda non è cambiato, è rimasta una moto critica, con cui è facile cadere” commenta Marquez a fine giornata.

Infatti sei scivolato nel pomeriggio.

“È difficile capire il limite della Honda, lo si è visto anche l’anno scorso con Lorenzo. Per capire il limite devi cadere e non so quante volte io sia finito a terra. Durante le prove cerco di trovarlo, in modo da avere le idee chiare per la gara. Quella di oggi, però, è stata una caduta un po’ strana”.

Perché?

“Non stavo spingendo troppo in quel momento, ho perso l’anteriore e poi mi è scivolato il piede dalla pedana, quindi la ruota anteriore ha fatto un piccolo salto, per fortuna in un punto molto lento”.

Le nuove gomme hanno avuto il loro ruolo in questo?

“Michelin ha cambiato la costruzione del posteriore, c’è più grip e in uscita di curva è un vantaggio, ma in entrata spinge di più sull’anteriore. Sicuramente una gomma del genere è migliore per Yamaha e Suzuki, perché loro guidano col posteriore, noi stiamo cercando il giusto setup, nel pomeriggio abbiamo cambiato il bilanciamento, ma le sensazioni non sono migliorate. Però abbiamo raccolto dati utili”.

Hai anche usato un nuovo telaio.

“Lo stavo usando quando sono caduto, mentre il miglior tempo l’ho fatto anche con quello standard. Stiamo provando alcune cose in questo fine settimana, ma non è semplice durante il GP”.

C’è molto di 2019 sulla tua moto?

“Ci sono alcune evoluzioni, come il motore, stiamo lavorando su forcellone, telaio ed elettronica. L’aerodinamica, invece, è quella dello scorso anno perché la nuova nei test invernali ci aveva confuso. Con il cambio di regolamento, potremmo omologare solo una nuova carenatura nei prossimi due anni e vogliamo essere sicuri quando lo faremo”.

Hai comunque trovato il tempo di fare il fratello maggiore, dando la scia ad Alex nel mattino…

“L’ho fatto anche con Lorenzo lo scorso anno (ride). Io ero concentrato sul mio turno, non mi sono neanche accorto che fosse uscito dietro di me, forse il suo team stava aspettando questa opportunità. Comunque ha fatto bene, Alex in questo momento deve imparare, non solo da me. Anch’io, al debutto, cercavo sempre di seguire Pedrosa, che aveva la stessa moto ed era più veloce di me”.

Cosa ti aspetti per la gara?

“Sono contento del mio ritmo, è simile a quello di Quartararo e Vinales, che stanno facendo la differenza. Ci sono però anche altri piloti veloci, come Dovizioso, Miller e Bagnaia. Sarà una gara difficile fisicamente, non solo per il caldo ma perché è la prima dopo una lunga pausa ti puoi allenare molto a casa, ma su una MotoGP usi i muscoli diversamente”.

Che impressione ti fa girare senza pubblico?

“C’è un’atmosfera triste, non sembra di essere a Jerez. Qui, di solito, mi piace uscire per primo per godermi lo spettacolo delle tribune piene. Però ho visto delle immagini di quello che è successo ieri sera a Jerez e cose del genere non dovrebbero verificarsi. Bisogna essere responsabili, tutti vorremo avere il pubblico, ma bisogna comportarsi correttamente”.
 

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