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Harley-Davidson licenzia 700 dipendenti. Via anche il CFO

Il piano di ristrutturazione prevede il taglio di 700 posti di lavoro nel 2020 e cambiamenti strategici. Si dimette anche il CFO John Olin

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Il cambio di rotta di Harley-Davidson, annunciato dal nuovo CEO Jochen Zeitz con la strategia “The Rewire” sta dando i primi frutti, che però potrebbero avere un retrogusto amaro per parte della famiglia di Milwaukee.

Dopo l’annuncio del taglio di 140 posti di lavoro per il mese di giugno infatti, la ristrutturazione del marchio americano prosegue, e per il secondo trimestre sono stati previsti 42 milioni di dollari di risparmi, che saranno perseguiti attraverso una riduzione del personale.

I tagli

Harley-Davidson ha infatti comunicato che ha intenzione di tagliare 700 dipendenti in tutto il mondo, 500 entro la fine del 2020.

Una notizia che, al di là delle cifre altisonanti, non è una sorpresa per chi ha seguito il corso delle vicende in casa Harley-Davidson: Zeitz è stato infatti chiamato e nominato AD e Presidente per colmare le perdite accumulate durante la gestione Levatich, ed era prevedibile che l’opera di risanamento aziendale sarebbe partita proprio dal basso.

I cambi al vertice

Insieme alla notizia dei licenziamenti è arrivato anche un saluto importante, quello di John A. Olin, vice-presidente e direttore finanziario, che dopo 17 anni si è dimesso.

Una decisione strana, visto che a maggio aveva acquistato azioni del marchio portando la proprietà azionaria a 1,63 milioni di dollari. Il suo posto viene preso dall’attuale tesoriere Darrell Thomas, in attesa di una nuova nomina.

La risposta dei mercati

I tagli sono stati interpretati positivamente da Wall Street, dove il titolo Harley-Davidson, pur essendo fuori dal paniere Standard&Poor’s 500, cresce costantemente dal 9 luglio, giorno in cui è stata diffusa la notizia dei tagli.

“The Rewire sta procedendo molto bene, stiamo compiendo un lavoro approfondito per eliminare la complessità aziendale e portare Harley-Davidson sulla strada della vittoria” ha commentato Jochen Zeitz, che ha aggiunto: “Il nostro nuovo modello operativo è più semplice, più mirato e consente decisioni più rapide per l'intera struttura. Abbiamo esaminato attentamente la nostra operatività, le spese e il modo in cui lavoriamo al fine di ottimizzare il modello operativo, la struttura e i processi. Stiamo costruendo una base solida che possa guidare un'organizzazione capace di grandi prestazioni”.

The Rewire, punto per punto

Zeitz ha avuto occasione anche per ribadire i punti fondamentali di The Rewire, che detteranno la strategia del quinquennio 2021-2025, corretti rispetto al passato in alcuni aspetti:

  • Valorizzazione dei punti di forza del marchio e bilanciamento dell’espansione verso i nuovi mercati
  • Priorità ai mercati importanti, capaci di assicurare profitti massimi, con rafforzamento negli USA
  • Revisione del lancio delle novità e della gamma prodotti migliorando l’impatto
  • Potenziamento l’attività di ricambi e accessori
  • Riduzione di complessità e costi adeguando la struttura organizzativa e migliorando l’efficenza per rendere stabile il successo del marchio

 


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