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La Germania riduce l'IVA, e le moto costano meno

Per sostenere l'economia dall'1 luglio fino al 31 dicembre il governo tedesco taglia l'IVA dal 19% al 16%. Cala così anche il prezzo delle moto

Moto - News: La Germania riduce l'IVA, e le moto costano meno

Il coronavirus si è abbattuto sull'economia mondiale senza pietà, rivelandosi come la peggiore crisi dal Secondo Dopoguerra a oggi.

Ci ha costretti a casa per limitare i contagi e solo gli esercizi commerciali essenziali per la vita quotidiana hanno potuto mantenere la propria attività.

Tra questi quindi non rientravano i negozi di moto, che ora stanno cercando di uscire da un momento tragico tra molte difficoltà, rappresentate da mancate vendite e una ridotta capacità di spesa dei clienti.

Riduzione temporanea dell'IVA

Le case costruttrici stanno lanciando promozioni per sostenere la rete vendita, ma ci si aspetta anche un aiuto dal governo, prendendo l'esempio dalla Germania e da Cipro che hanno deciso di ridurre l'aliquota IVA ordinaria per un periodo di tempo determinato.

La Germania l'ha ridotta di 3 punti, dal 19% al 16% dall'1 luglio al 31 dicembre.

Cipro invece di due punti, dal 19% al 17% fin già dai primi giorni dopo la fine del lockdown, mentre per sostenere il turismo è scesa dal 9% al 5% dall'1 luglio al 10 gennaio 2021.

Anche i governi di Francia e Inghilterra stanno prendendo in considerazione questa misura per sostenere un'economia che ha visto un generale crollo del PIL nella prima metà del 2020.

Il taglio dell'IVA su una moto che cosa tra i 15 e i 20 mila euro (naturalmente al netto di IVA) significa un risparmio che va dai 450 ai 600 euro.

Un sostegno al mercato delle due ruote

Il mercato delle due ruote in Italia nei primi due mesi dell'anno aveva registrato segnali positivi, poi a causa del lockdown il crollo con addirittura un -97% nel mese di aprile. Non appena la realtà è tornata a una pseudo normalità le vendite sono cresciute con un incoraggiante +37% a giugno. Dimostrazione della disponibilità e della volontà dei motociclisti italiani.

Se facciamo un confronto con la Germania a marzo il mercato delle due ruote ha perso circa il 20% contro il -66% di quello italiano, a aprile il 28% contro il tragico -97% italiano, a maggio è cresciuto del 23% contro il -10% in Italia.

Numeri che però dipendono da una realtà ben diversa dalla nostra: infatti in Germania il lockdown è stato più morbido e breve rispetto a quello previsto in Italia, motivo di un impatto minore.

Nonostante questi numeri incoraggianti però il governo tedesco ha deciso una riduzione temporanea dell'IVA, anche per sostenere un mercato dell'auto che a maggio ha registrato un calo delle immatricolazioni del 49%.

Va sottolineato comunque che seppur con la riduzione dell'IVA, i negozianti non sono obbligati a rivedere il prezzo delle moto, dell'abbigliamento e degli accessori. Anche se alcuni costruttori hanno giù aggiornato i loro listini.

Una nuova concezione della moto

Il governo Conte 2 seppur prendendo in considerazione l'idea di un taglio dell'imposta, per il momento non ha ancora preso una direzione definitiva e nel frattempo il tempo passa, gli italiani registrano un crollo del potere d'acquisto e il PIL cala più di quello degli altri paesi dell'UE.

Ci rendiamo conto che una motocicletta non è un bene di primaria necessità, come lo sono alcuni prodotti per l'igiene personale assoggettati all'IVA al 22%.

Ma deve anche smettere di essere considerata come uno superfluo se non un lusso: è pur sempre un mezzo di trasporto. Lo slogan “quattro ruote trasportano il corpo, due scaldano l'anima” è romantico ma pericolosamente fuorviante.

Inoltre, la moto ha diversi vantaggi: occupa meno spazio, consuma meno asfalto e inquina meno di un'auto. Pensiamo a tutte quelle persone che la mattina in auto da sole guidano verso il proprio luogo di lavoro e immaginiamoci se ognuna di loro, o la maggior parte, fosse invece in sella a una moto.

Un risparmio di spazio e anche di tempo per tutti evitando code e problemi di parcheggio.

È comprensibile che il  governo abbia priorità diverse, un po' meno invece l'aver ignorato un mercato importante: nonostante gli appelli dell'ANCMA e le sue iniziative, non è stato dedicato un centesimo agli incentivi per l'acquisto di una moto.

Il taglio di un punto percentuale dell'IVA vale qualcosa come 4 miliardi di euro l'anno di entrate fiscali.

La Germania seppur temporaneamente, una sforbiciata sull'imposta che colpisce i consumi se la può permettere, grazie anche alle note doti di virtuosità e correttezza dei suoi cittadini, mentre sappiamo quale sia la dimensione del problema dell'evasione fiscale in Italia, aggravatosi anche dopo l'aumento dell'aliquota ordinaria a ottobre 2013.

Ma qualcuno nell'ufficio della ragioneria dello Stato qualche calcolo relativo alla convenienza dei consumi deve averlo fatto, o è impegnato in questi calcoli.

Perché se il PIL cala significa che i cittadini non spendono e per farlo qualcosa deve cambiare. È cambiata la loro propensione alla spesa, ma in negativo.

È necessario cambiare il segno di questa variazione e non solo per acquistare una motocicletta, ma per innescare un circolo virtuoso.

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