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MotoGP, Uncini: "Se ci sarà un positivo nel paddock non fermeremo tutto"

"La persona contagiata verrà messa in quarantena, al pari di chi ha avuto contatti con lui. Da Brno valuteremo l'accesso di stampa e pubblico, la situazione A. Marquez è anomala"

MotoGP: Uncini:

Franco Uncini è sempre stato una delle anime pulsanti del lavoro dietro le quinte della MotoGP negli ultimi anni, e la crisi Covid di questi mesi ha certamente aumentato il carico di lavoro. Il responsabile per la sicurezza dei Gran Premi FIM infatti è stato tra coloro impegnati in prima fila nella gestione della situazione e nella redazione di un nuovo e (quasi) definitivo calendario, che pochi giorni fa ha visto finalmente la luce.

“Abbiamo fatto tutto in maniera super protetta - racconta Uncini - organizzandoci per fare sì che tutti gli addetti ai lavori non abbiano contatti con l’esterno, e dunque con i residenti della nazione ospitante. Gli unici spostamenti che faremo saranno dall’hotel al circuito e viceversa, con pullman dedicati. Abbiamo previsto spostamenti di questo tipo sia durante che dopo il weekend, dunque verso l’aeroporto: solo il passaggio dall’aeroporto al circuito resta per ora a discrezione delle squadre”.

Nel concetto di “super protezione” rientra anche l’esclusione di pubblico e stampa. Quando potranno cambiare le cose?

“Per le prime due gare abbiamo deciso di escludere sia il pubblico che la stampa, ma in ottica futuro la situazione è tutta da vedere. Ogni settimana valutiamo lo stato delle cose, e per le prime gare serviva ridurre al minimo le presenze per avere la certezza di correre: per le due gare di Jerez la situazione è questa, da Brno in poi valuteremo”.

In molti si chiedono cosa succederebbe se qualcuno all’interno del paddock risultasse positivo. Qual è il piano?

“Una risposta chiara fatico a darla, ma la possibilità più quotata è quella di mettere in quarantena tutti coloro che sono stati in contatto con quella persona. L’idea non è assolutamente quella di fermare tutto”.

Yamaha nelle scorse settimane ha sottolineato il rischio di non avere a disposizione i membri australiano e giapponesi del team. Il problema si è risolto?

“In questo momento stiamo sottoponendo questo piano di azione a tutti i governi, e penso che possa essere accettato da tutti, quindi il problema probabilmente si risolverà in questo modo. Nessuno ci contagerà e noi non contageremo nessuno”.

Parliamo di pista. Come giudichi il caso Alex Marquez in Honda?

“E’ certamente una situazione strana ed anomala. Finora ha solo portato avanti un comune apprendistato, quindi è un qualcosa a cui è difficile dare una spiegazione. Probabilmente ci sono delle ragioni che noi non conosciamo”.

E Ducati? Davvero Dovizioso potrebbe andarsene e Lorenzo prendere il suo posto?

“Non credo che Andrea abbia tutta questa smania di andarsene da Ducati, quindi credo che si metteranno d’accordo. Lorenzo è una pedina in questo momento, che potrebbe diventare interessante per Ducati nel caso si liberasse la sella”.

Come sarà un mondiale che prevede meno gare e due Gran Premi sullo stesso circuito?

"Non diverso dagli altri: ovviamente nel secondo, grazie alle analisi fatte sul primo, si potrà anche essere più competitivi. La diminuzione del numero delle corse è stato dipeso unicamente dalla pandemia. Questo mondiale sarà un po' come quelli del passato, quando si correva quasi solo in Europa".

 

 


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