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di Andrea Periccioli
In molti auspicavano al 2020 come l'anno di una possibile ribalta in numerosi settori del Motorsport. Invece, in soli sei mesi, si è dimostrato un vero annus horribilis.
Molto probabilmente verrà ricordato nelle pagine dei libri di storia per decenni a causa delle molte tragedie che si sta lasciando alle spalle.
Nel pomeriggio di oggi, il pilota inglese Benjamin Godfrey è rimasto coinvolto in un fatale incidente nel corso della seconda sessione di gruppo avanzata del 'No Limits Trackday' a Donington Park.
Il 25enne di Long Eaton si è scontrato con un altro pilota alla curva Redgate, causandosi gravi lesioni. A nulla sono serviti gli immediati soccorsi dei medici presenti in circuito.
Godfrey vantava ottimi trascorsi nelle categorie Superstock 600 e Superstock 1000 britanniche. Lo scorso anno aveva preso parte alla gloriosa 24 Ore di Le Mans e al Bol d'Or con il Team Mototech EWC. Questa stagione avrebbe dovuto prendere parte alla Ducati TriOptions Cup, campionato monomarca di contorno al BSB British Superbike. Era uno dei piloti preferiti del pubblico d'oltremanica per la sua disponibilità e sincerità.
Una notizia tragica che va ad aggiungersi alle morti di Paulo Gonçalves ed Edwin Straver, entrambi avvenute in seguito alle cadute durante l'edizione numero 42 della Dakar dedicata alle moto.
"Sono così disperatamente triste che Ben sia morto per le ferite che ha subito - ha detto Mark Neate, Direttore di No Limits Trackdays - Ben era davvero un giovane fantastico e un amico con così tante persone nel paddock, era sempre sorridente e aveva tempo per tutti. Era molto emozionato per l'inizio della stagione e aveva partecipato a molti trackdays nell'ultimo mese. Il nostro pensiero va alla sua famiglia, alla sua compagna Jordan e ai suoi compagni di squadra e amici".
