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Moto3, Riccardo Rossi: "Tifavo per Vale ma è Stoner il mio idolo"

"Valentino è una leggenda di questo sport e io credo che se sarà competitivo potrà andare avanti a correre anche nel 2022. Per la mia carriera questa sarà una stagione decisiva"

Moto3: Riccardo Rossi:

L’ufficializzazione del calendario della stagione 2020 del motomondiale dovrebbe avvenire ad ore, intanto tutti i piloti della MotoGP e delle categorie leggere hanno ripreso gli allenamenti da qualche settimana e proprio in questi giorni stanno intensificando il lavoro per arrivare al 100% il 19 luglio sul circuito di Jerez. La palestra, il motocross e la bici sono i migliori alleati dei piloti in questo momento ed è così anche per Riccardo Rossi, giovane promessa tricolore al suo secondo anno nel motomondiale. 

“Mi sto allenando tantissimo in motocross – ci ha detto Riccardo nel corso di una chiacchierata al telefono - dopo mesi che non sono praticamente salito in moto questo mi sta aiutando tanto. Durante il lockdown ho fatto qualche esercizio in casa per tenermi allenato e sono stato molto tempo in bici, sui rulli, ma ora è il momento di ricominciare a fare sul serio”.

Rossi sicuramente non è un cognome semplice da portare in questo ambiente (anche chi scrive l’articolo ha questo “peso” sulle spalle). Tu hai mai tifato per Vale?

“Valentino è una leggenda, il mio idolo quando ero bambino era Casey Stoner ma tifavo anche per Rossi ed ho seguito sempre la sua carriera. Non avevo il suo cappellino o cose simili ma quando vinceva ero contento. Quello che sta facendo anche in questi anni nel motomondiale è incredibile”. 

Sembra proprio che sia in dirittura d’arrivo la trattativa di Rossi con Petronas per il prossimo anno, tu credi che possa continuare anche nel 2022?

“Secondo me saranno importantissime le prime gare di questa stagione e, eventualmente, della prossima. Valentino ha un grande amore per questo sport ma vuole poter essere competitivo, vuole potersi giocare le posizioni che contano. Se lo sarà potrebbe anche andare avanti nel 2022”. 

Rimanendo in tema MotoGP, come vedi questa stagione? È tutto ancora nelle mani di Marc Marquez?

“Al momento penso proprio di si e credo che per i prossimi due o tre anni sarà ancora così. Lui e la Honda formano davvero un binomio perfetto, anche se Quartararo sta dimostrando di potergli dare fastidio. Fabio è velocissimo, lo è sempre stato, anche prima del motomondiale, poi ha avuto qualche problema fuori dalla pista che gli ha tolto un po’ di concentrazione ma adesso è tornato quello di prima e penso che potrà vincere qualche gara quest’anno”.

Passiamo ora alla Moto3, categoria in cui corri dallo scorso anno. Tornando al 2019, appunto, quali lezioni pensi di aver imparato dal motomondiale?

“Devo dire che arrivavo da un 2018 abbastanza intenso dove ho corso sia nel CIV che nel CEV. L’ambiente del motomondiale è molto simile al CEV che alla fine è un mondiale a tutti gli effetti ma che si corre in Spagna e quindi avevo già assimilato qualche dinamica. La stagione nel complesso è andata abbastanza bene, ho capito tante cose di me stesso e i miglioramenti si sono visti. Ho fatto uno scatto mentale, che è la cosa più importante ed ho imparato molto”.

Quest’anno, la tua stagione è iniziata in Qatar, con la prima e finora ultima gara del motomondiale (seppur orfana della MotoGP). Com’è andato l’esordio nel 2020 ed il passaggio dalla Honda che guidavi lo scorso anno nel team Gresini e la KTM del BOE Skull Rider Facile Energy

“In Qatar credo di aver avuto qualche problema, io sono uno dei più leggeri della categoria ma nel rettilineo ero uno dei più lenti. Devo capire ancora qualcosa della KTM che quest’anno è una moto un po’ meno facile della Honda. Si fa fatica a girare stretti e nel rettilineo, come ho detto, si perde qualcosa, ma è solo questione di tempo. Ad ogni modo il weekend in generale non è andato male e credo che sia stato uno specchio di come potrà andare la mia stagione”. 

Ovvero?

“Posso prendere due direzioni o quella del 5° posto nelle prove libere o quella del 24° posto in gara. Tutto dipenderà da come mi approccerò alla stagione e dalle risposte della moto. Questa è una stagione importantissima per me e per il mio futuro, devo fare del mio meglio”. 

Il fatto che ci saranno poche gare e così ravvicinate potrebbe cambiare qualcosa nelle gerarchie della Moto3?

“La nostra è una categoria già di per sé imprevedibile, ma con un campionato del genere lo sarà ancora di più. Può succedere davvero di tutto e potrebbero esserci degli outsider importanti anche nella lotta al campionato. Io al momento vedo Arenas molto molto veloce ma anche Tony Arbolino e Masia potrebbero essere della partita, hanno velocità e il potenziale per vincere delle gare”. 

Riccardo tu sei un pilota giovane alla tua seconda stagione nel motomondiale. Come ti vedi tra due o tre anni?

“È una domanda molto complicata, il mio obiettivo al momento è riuscire ad andare forte con la Moto3 e lottare per stare davanti. Non so quando succederà, spero il prima possibile e come ho detto prima questa stagione mi darà molte risposte. Poi se ci sarà la possibilità di andare in Moto2 sarebbe fantastico ma tutto dipenderà da quanto sarò veloce in Moto3”. 

 

 

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