C’era un tempo in cui Harley-Davidson aveva voglia di cambiare, e da regina incontrastata del custom, provare ad entrare nei segmenti dove le case giapponesi e europee fanno da sempre la voce grossa.
Un passato recentissimo, visto che fino a qualche settimana fa sulla poltrona di CEO sedeva ancora Matt Levatich, fautore del piano “More Roads to Harley-Davidson” e mente dietro l’apertura verso nuovi segmenti.
Sotto la sua gestione sono nate la Pan America e la Bronx, e sarebbero dovute arrivare tante altre novità all’insegna del cambiamento.
Un sogno infranto con il cambio al vertice. Ora il presidente e CEO di Harley-Davidson è Jochen Zeitz, uomo dei miracoli in Puma (aumentò del 4.000% il prezzo della azioni del marchio di abbigliamento nel 1993) a cui la Motor Company ha assegnato l’ingrato compito di risollevare le sorti dell’azienda che ha visto il valore azionario scendere costantemente e il fatturato in leggero calo.
Il piano di Zeitz, The Rewire, prevede tra le altre cose il ritorno verso prodotti più redditizi: Pan-America e Bronx sono salve, così come dovrebbe esserlo la Custom di nuova generazione, ma alcune delle anticipazioni uscite dal R&D di Milwaukee probabilmente non vedranno mai la luce. Ecco quali.