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MotoGP, Crutcholw: "Con Ducati potevo vincere, ma scelsero Iannone"

"Me ne andai perché non ci sarebbe comunque più stato posto per me l'anno successivo. Lo sviluppo della Honda? Marquez è veloce con qualsiasi cosa, nessuno è come lui ma molti come me"

MotoGP: Crutcholw: "Con Ducati potevo vincere, ma scelsero Iannone"

Cal Crutchlow è uno dei piloti più amati del paddock, per il suo umorismo e per non avere mai peli sulla lingua. Il pilota del team LCR si è raccontato in un’intervista a Marieta Evans (QUI potete vedere il video) in cui ha parlato della sua vita dentro e fuori il paddock.

ll suo essere senza filtri lo ha spesso reso un bersaglio facile per chi vuole criticarlo, ma a lui non importa.

All’inizio mi importava di quello la gente diceva e pensava di me, poi ho imparato a non farlo - ha detto - Mi impegno al massimo per essere un professionista, a volte le gare vanno bene e a volte no. Non mi preoccupo. Io e Miller diciamo sempre la verità e questo fa di noi dei bersagli facili, non siamo politicamente corretti, questo non significa che non rispetti le regole, ma non mento”.

Cal sta passando questo periodo di pausa in California insieme alla moglie Lucy e la figlia Willow, ma normalmente abita all’Isola di Man, la patria del Tourist Trophy. Ci sarà la possibilità di vederlo correre nella corsa stradale più famosa del mondo?

Mai dire mai… ma dico mai - ha risposto con una risata - Amo l’Isola di Man, ma il TT è un evento speciale, completamente diverso da quello che facciamo noi. Mi piace vederlo, fare tifo, ma se corressi al TT poi dovrei divorziare”.

Meglio allora concentrarsi sulla MotoGP, partendo dai risultati delle prove invernali.

Sono stati test abbastanza positivi - ha assicurato Cal - Tutti trovano dei problemi, ma trovarli è positivo perché puoi dare informazioni per migliorare. Abbiamo fatto buon lavoro a Valencia e poi in Malesia, Honda ha lavorato bene su motore ed elettronica, dobbiamo migliorare le sensazioni che dà la ciclistica. Solo in Qatar abbiamo capito che bisognava fare dei cambiamenti sull’aerodinamica”.

Con Marc non in perfetta forma, il contributo di Crutchlow allo sviluppo è stato fondamentale.

È sempre importante, perché grazie al mio stile di guida posso dare delle informazioni neutrali, inoltre ho le capacità di capire bene la moto e di spiegare chiaramente le mie sensazioni, cosa sia meglio e cosa peggio - ha spiegato  - Marquez va incredibilmente veloce con qualsiasi moto, con qualsiasi gomma tu gli dia. Nessuno è come Marc nel mondo, ci sono più piloti come me. Se tutti fossero come lui, vincerebbero tutti” ha scherzato.

La Honda non è una moto semplice da interpretare.

Nel mio primo anno è stato difficile capire la Honda, anche se avevo fatto dei buoni risultati - ha ricordato Crutchlow - Devi spingere veramente con questa moto, devi guidarla in modo aggressivo. Ho capito di più nel mio secondo anno, devi adattarti alla moto, ognuna ha suo DNA. Sappiamo che Honda è fantastica in entrata curva, permette DI correggere traiettoria in frenata, inoltre lascia molto spazio al pilota, hai la sensazione di poterla controllare, soprattutto nel finale di gara”.

Lorenzo non era riuscito a capirla.

Se Jorge avesse continuato si sarebbe adattato - è sicuro Cal - Ma i piloti sono impazienti, posso capire la situazione in cui si è trovato Lorenzo,  è un vincente e faticava per finire fra i primi 10. Dopo le cadute a Barcellona e Assen non puoi fargli una colpa se non ha guidato come prima, sono stati due grandi incidenti. Jorge è un 5 volte campione molto, sa come guidare una moto”.

Anche Cal aveva abbandonato una moto dopo un solo anno, era stata la Ducati. Ma, in quel caso, non erano stati problemi tecnici.

“Potevo essere veloce con quella moto, non avevo mai avuto dubbi - ha detto - Se guardi a Dovizioso, nel suo  primo anno in Ducati aveva faticato ma aveva avuto la volontà di accettarlo, io no e avrei dovuto. Però la ragione per cui ero andato via non era perché non pensavo di potere vincere ma perché avevano già firmato un contratto con un altro pilota per il team ufficiale per l’anno successivo, anche se fossi rimasto poi non avrei avuto un posto. Avevano deciso per Dovizioso e Iannone.

Crutchlow, però, non ha rimpianti.

"All’inizio è difficile adattarsi alla Ducati, lo è stato per me come per Dovi, Lorenzo, Valentino, tutti venivamo da Yamaha. È stata comunque un’esperienza che mi ha fatto diventare più forte come pilota” ha affermato.

 


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