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Pirro: Tornato in sella ho pensato "Cavolo quanto va questa moto!"

"Non ero più abituato a toccare i 270 km/h, il nuovo asfalto è ottimo". Savadori: "La 1100? Una evoluzione, la differenza è nei dettagli". Delbianco: "Che bello riaprire di nuovo il gas"

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Una cosa è certa, i più felici della riapertura odierna di Misano sono stati i piloti. Del resto sono tornati a fare ciò che di più amano, e i mesi quarantena non hanno che aumentato la voglia di due ruote: lo sa bene Michele Pirro, abituato a macinare chilometri e chilometri nei panni dello stakanovista di casa Ducati, e tornato tra ieri e oggi a calcare l’asfalto in sella alla sua Panigale V4R. “Ieri abbiamo fatto un controllo generale per verificare che fosse tutto a posto – racconta Michele – ed oggi ho girato davvero. E’ stato davvero bello e divertente tornare in pista, ed il fatto di avere la compagnia di altri piloti ha migliorato il tutto”.

La soddisfazione non è mancata nel tornare in sella, dopo aver ritrovato giro dopo giro la confidenza (in parte) persa a causa dei due mesi abbondanti di stop.

“Durante il primo giro ho pensato “Madonna come va questa moto!” (ride ndr). Ho passato gli ultimi mesi esclusivamente su un furgone capace di toccare i 135 km/h come velocità massima, quindi toccare i 270 è stato particolare all’inizio”.

Il pugliese (residente da anni a Cesena) ha parole al miele anche per il nuovo asfalto, battezzato oggi.

“Il nuovo asfalto mi è parso davvero ottimo nonostante lo sporco, è stato fatto un lavoro eccellente. La prima uscita è stata certamente migliore rispetto ad altre piste con l’asfalto nuovo, ad esempio la Finlandia, ed i tempi sono migliorati sessione dopo sessione. Ora resta da capire il livello di mantenimento, ma credo non vi saranno problemi”.

Un altro veterano presente in pista oggi è Lorenzo Savadori, anch’egli molto felice di aver ritrovato la vicinanza con l’asfalto. “E’ stato bellissimo tornare in pista - spiega - ed è quasi difficile da descrivere il senso di libertà che mi ha trasmesso la cosa. L’asfalto nuovo è molto bello, devo fare i complimenti al circuito per l’ottimo lavoro fatto”.

Nel caso di Savadori la curiosità risiede anche nel mezzo guidato dal cesenate, ossia quella Aprilia RSV4 1100 tutta da scoprire e capire.

“Le differenze principali rispetto alla 1000 risiedono nei dettagli, oltre al motore ovviamente. C’è stato un passo avanti sotto il profilo dell’elettronica, ed anche le alette hanno portato dei benefici. Non si tratta di una rivoluzione bensì di una evoluzione".

La giornata ha avuto tra i protagonisti anche diversi giovani interessanti, come Alessandro Delbianco. Il romagnolo è sceso in pista per la prima volta con la BMW del team DMR, e la gioia provocata da ciò si nota già dalla sua voce. “Mi sono concentrato molto sulla moto – apre Alessandro - ed è andata davvero bene. Quando sono uscito dal box per la prima volta ero un po’ deciso sul da farsi, non sapevo se spingere subito o meno: alla fine ho deciso di aprire il gas da subito ed è stato bellissimo”.

I riscontri cronometrici lasciano ancora il tempo che trovano, ma l’aver riassaporato la pista per ora basta.

“Per me è stato un vero e proprio shakedown, ma i tempi sono incoraggianti, vista anche la pista molto sporca. Pirro e Savadori? Ho girato da solo, spero di poterli sfidare il prima possibile in gara”.  

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