Con la Fase 2 abbiamo visto le maglie delle restrizioni governative per contrastare la diffusione del Coronavirus allargarsi verso piccole concessioni che segnano l’inizio (flebile) di un ritorno alla normalità.
Non per i motociclisti però, che hanno visto la loro passione, a prova di distanziamento sociale, infrangersi contro la burocrazia che equipara le moto ad un mezzo di trasporto, e quindi ne permette l’uso solo per comprovate esigenze.
Abbiamo già parlato delle cose che si possono o non si possono fare in moto, e di come le diverse Regioni d’Italia hanno aperto o chiuso alle attività motociclistiche, ma la prima a dare un ok generico all’uso della moto è la Liguria.
L’ordinanza
Con la firma dell’ultima ordinanza regionale, la 28/2020 del 10 maggio, il presidente Giovanni Toti e la giunta hanno deliberato che "fra le attività motorie consentite in forma individuale - si legge -, elencate in maniera esemplificativa all’art. 4, rientrano anche l’utilizzo della moto nell’ambito di attività motoria e sportiva individuale, anche fuoristrada (enduro, trial, motorally, motocross, moto turismo) purché nel pieno rispetto, oltre che della normativa vigente per lo svolgimento di tali attività sportive e motorie, delle misure di sicurezza e di distanziamento sociale…”.
Quindi via libera ai motociclisti, sempre ricordando le regole che garantiscono la possibilità di girare in moto.
I limiti
Naturalmente l’ordinanza è valida per residenti e domiciliati in Liguria, che possono spostarsi entro i limiti regionali per non contravvenire alle ordinanze di altri regioni.
Stesso discorso per chi si trova fuori regione: non è consentito lo spostamento extraregionale per moto turismo, anche se questa attività in Liguria è possibile.