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Aprilia RS 660, pizzicata su strada in attesa del debutto

La tanto attesa sportiva media di Noale ha dovuto rimandare l’esordio a causa del Coronavirus, e ne approfitta per gli ultimi test

Moto - News: Aprilia RS 660, pizzicata su strada in attesa del debutto

E’ stata una delle protagoniste delle ultime due edizioni di Eicma la Aprilia RS 660: nel 2018 in qualità di concept, e nell’ultima edizione come modello di serie pronto al debutto durante la stagione.

I piani per l’attesissima carenata si sono complicati a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, che ha rovinato i piani di Aprilia e costretto il marchio italiano a rimandare a data da destinarsi gli All-Stars 2020 del Mugello, inizialmente programmati per il 9 maggio prossimo, che avrebbero fatto da cornice alla presentazione della RS 660.

Così, poche settimane prima del lockdown la Aprilia RS 660 è stata beccata su strada per uno degli ultimi test prima del debutto.

I ritocchi finali

Nonostante il color sabbia dell’esemplare pizzicato e prontamente fotografato da un fan del marchio che ha condiviso su Facebook lo scatto faccia pensare a un clay-model, un modello plasmato dall’argilla come quelli delle prime fase di design di ogni modello, la Aprilia RS 660 è una moto fatta e finita.

Il test che l’ha vista impegnata in occasione dello scatto sicuramente non ha riguardato elettronica o motore, visto che mancano i classici strumenti di misurazione che in queste occasioni troviamo installati sul sellino posteriore.

Probabilmente la sportiva veneta è uscita per una “boccata d’aria” o per una revisione alla ciclistica.

La moto

Il cuore pulsante della RS 660 è il bicilindrico parallelo frontemarcia, bialbero, 8 valvole, capace di una potenza massima di 100 CV derivato direttamente dalla bancata anteriore del V4 di 1.100 cc, del quale ricalca concetti e misure.

Il telaio è un doppio trave in alluminio che sfrutta il motore come elemento portante per massimizzare compattezza e leggerezza.

La forcella USD con steli da 41 mm è firmata da Kayaba mentre il monoammortizzatore agisce direttamente sul forcellone asimmetrico in alluminio, infulcrato sul motore. Per centralizzare le masse ed aumentare l’agilità della moto, lo scarico, a singolo terminale con uscita sdoppiata, è collocato sotto il motore.

L’impianto frenante è da “grande” e vede all’anteriore una coppia di dischi flottanti da 320 mm morsi da pinze ad attacco radiale, azionate da una pompa radiale al manubrio, forniti da Brembo.

Decisamente innovativa su una moto di questa cubatura la doppia carena con funzione di appendice aerodinamica per dare più stabilità alle alte velocità ma anche per offrire un adeguato riparo aerodinamico al pilota e deviando i flussi di aria calda provenienti dal motore.

Il peso a secco della moto è da lightweight, solo 169 kg. L’unica incognita rimane il prezzo. Se i rumors che vedono Aprilia proporre un prezzo d’attacco intorno ai 10.000 euro, la RS 660 potrebbe essere protagonista assoluta del 2020, appena il calendario le consentirà di presentarsi sul mercato.


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