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Pennisi: "Villa, il mio maestro. L'emozione di provare la Cagiva 500"

Il re dei collaudatori: "Il successo di Lawson e Cagiva nel '92 è storia. Un bravo collaudatore deve avere la giusta capacità di analisi critica". Mario Isola: "Grazie alla F.1 pneumatici prestanti anche per la strada"

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È Salvo Pennisi l’ospite della live dell’ultima domenica di aprile di GPOne.com. Il responsabile del centro sperimentazione e sviluppo di Pirelli e Metzeler ha infatti partecipato ad una diretta ricca di sorprese: oltre a Paolo Scalera e Matteo Pozzi che hanno condotto l'intervista e proposte le domande dei nostri lettori da Facebook e Youtube sono intervenuti, a sorpresa, un 'mascherato' Carlo Fiorani, Racing Operations Manager di Honda Europe e Mario Isola, Head of F1 & Car Racing di Pirelli.

Salvo Pennisi è un mito ed una istituzione, in Pirelli. Formatosi alla scuola del pluriiridato Walter Villa, ci ha regalato alcuni ricordi della sua carriera.

Un giovane Salvo Pennisi con il pluriiridato Walter Villa

“Walter è stato il mio mentore, una persona fantastica, con cui sono cresciuto – ha esordito Salvo - aveva delle capacità lavorative incredibili e delle competenze straordinarie. Mi ha aiutato a soffermarmi sui dettagli. Una delle doti dei grandi collaudatori. Lui aveva la capacità introspettiva di lavoro nel collaudo. Devo ringraziarlo, perché mi ha insegnato ad analizzare le sensazioni in modo di essere capace di dare le giuste informazioni ai tecnici”.

Pennisi nel corso della sua lunga carriera ha avuto l'occasione di confrontarsi con altri grandi campioni, come  Bayliss: “Troy ha dato tantissimo al motociclismo, riportandolo ad una dimensione umana, ovvero meno business e più passione .

In una carriera lunga ben 40 anni, non sono mancate le gioie e le soddisfazioni.

Salvo sulla portaerei Cavour per uno spot Pirelli

“Porto nel cuore la conquista del primo equipaggiamento per la Honda RC30 nel 1987. È una storia che mi lega a un amico come Piero Misani, che all’epoca era un semplice tecnico, mentre ora è ai vertici di Pirelli. Quella fu la nostra partenza e ancora oggi ci lega. Per noi quella Honda era un oggetto incredibile e quel risultato ci lanciò nel Mondiale Superbike, dove ora siamo rappresentati  da Giorgio Barbier”.

Fra le medaglie conquistate sul campo da Salvo Pennisi c'è sicuramente quella di aver svolto il ruolo di collaudatore della Cagiva 500 da Gran Premio.

“La Cagiva è sempre stata grande amica di Pirelli. Chiesero a me di svolgere l’attività di collaudatore. Quelle prove andarono molto bene, tanto che proseguì l’avventura. In quel periodo provavamo gomme di tutte le marche e il trionfo di Lawson nel 1992 in Ungheria resta ancora oggi un traguardo storico”.

Nel frattempo lo sviluppo degli pneumatici è cresciuto.

Nel campionato Italiano Sport Production nel 1990

“In questi 36 anni ho vissuto lo sviluppo dei sistemi di lavoro e progettazione, così come di collaudo. Prima ci si affidava esclusivamente al giudizio del collaudatore, dato che non c’era modo di supportare queste valutazione con  dati oggettivi. Nel tempo Pirelli ha però saputo lavorare per formare le persone e avere aziende partner di grandissimo livello in modo da contribuire allo sviluppo, grazie ovviamente al sostegno del software”.

Il progresso prosegue a gonfie vele, ma sempre con un occhio rivolto anche al passato.

“Lavoriamo guardando al futuro ma anche al passato, dato che cerchiamo di creare un prodotto che possa essere godibile anche su moto datate: almeno 40 delle 120 moto presenti nel centro di sperimentazione non sono attuali, ma rappresentano lo zoccolo duro dii mercati importanti”.

In tutto ciò risulta ovviamente fondamentale il lavoro dei collaudatori, che vengono scelti con grande attenzione.

“Nell’ultimo periodo ho trovato validi tester dal mondo del fuoristrada: un bravo collaudatore deve avere la giusta capacità di analisi critica, di ragionamento e di conduzione di processi logici, per poter esprimere al meglio le sensazioni percepite in sella. Ho anche ingegneri che si occupano di collaudi, ma alcuni tendono ad innamorarsi della propria idea”.

Pirelli è leader non solo nelle due ruote, dove esprime il suo amore per la competizione con la presenza come fornitore unico nel mondiale Superbike, ma anche nelle quattro, dove svolge l'identico ruolo in Formula 1. A capo del progetto c’è Mario Isola, intervenuto nel corso della live.

“Stiamo parlando giorno dopo giorno di quando ripartire con il campionato - racconta Isola - mettere insieme un calendario non è facile, ed anche correre a porte chiuse risolve solo una parte dei problemi".

Tra i vari retroscena svelati, Isola ha sottolineato come lo sviluppo in Formula 1 porti grandi vantaggi anche ad altri settori del mondo a quattro ruote.

“Tante aree sono state sviluppate grazie alla F1: tramite un nostro sistema ed i simulatori usate dai team riusciamo a sviluppare un modello da applicare anche a gomme da Gran Turismo ed affini. La tecnologia ha fatto passi da gigante, e riusciamo a produrre pneumatici ad alto rendimento anche per auto storiche”.

 

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