Il mondo della tecnologia e quello dell’automotive sono accomunati anche dalle battaglie legali relative a brevetti e design. La memoria corre a maxi risarcimenti che hanno coinvolto in passato anche i marchi più importanti, l’ultimo in ordine temporale è di pochi mesi fa e vede Apple condannata a pagare 838 milioni di dollari, per violazioni nell’ambito dei brevetti. Tesla poi, con il suo proprietario Elon Musk è spesso al centro del ciclone.
L’ultima notizia riguarda una controversia sul design del primo camion elettrico di Tesla, il Semi, che per l’azienda Nikola è fin troppo vicino a quello del suo modello One. A maggio 2018 per questo ha fatto causa, chiedendo un maxi risarcimento, quantificato in 2 miliardi di dollari! Ora arriva un primo segnale negativo per l’azienda di Musk, che si vede rigettare l’istanza di archiviazione da parte dell’ufficio brevetti americano, che aveva presentato lo scorso settembre.
A vederli in foto i punti di contatto ci sono, soprattutto nella zona frontale, dove entrambi sfoggiano un parabrezza molto ampio ed avvolgente, ma si assomigliano anche per la forma della cabina e per il posizionamento della porta.
Non si tratta ovviamente di una sentenza e vedremo nei prossimi giorni se i mercati accoglieranno con timore questa notizia su Tesla (abbiamo parlato negli scorsi giorni dell’ottimo andamento del titolo anche in tempi di emergenza Covid). Quanto al valore “monstre” della causa, la cifra non è poi così folle, se pensate che Nikola ha già raccolto 14.000 ordini per i suoi camion ecologici, per una stima di future entrate per 10 miliardi di dollari, quindi potrebbe effettivamente subire un danno di ingente consistenza per questo presunto “furto di immagine”.