Tu sei qui

MotoGP, Beirer (KTM): "Irrealistico correre a luglio, penso a settembre"

"Ho fiducia nei medici e nei ricercatori: come gli ingegneri della MotoGP riescono sempre a trovare una soluzione. OK a GP a porte chiuse"

MotoGP: Beirer (KTM): "Irrealistico correre a luglio, penso a settembre"

Share


Quando ripartirà lo sport? Tutti stanno cercando di rispondere a questa domanda, motociclismo compreso. La Dorna, solo ieri, con un comunicato ha espresso la sua volontà di correre in questa stagione, anche se non ha escluso la possibilità che il campionato possa essere cancellato. La Formula 1 spera di ricominciare con le gare a luglio, nel motociclismo non sembra esserci questo ottimismo.

Pit Beirer, direttore di KTM Motorspor, ha dichiarato a Speedweek: “con l’attuale numero di contagiati, non è più realistico pensare di potere correre a luglio. Però abbiamo 5 mesi prima di settembre, a esempio”.

Significherebbe partire con il campionato in autunno e poi cercare di organizzare il maggior numero possibile di Gran Premi prima di fine anno, allungando il calendario a dicembre inoltrato.

So che tutti i medici del mondo, moltissime università e aziende farmaceutiche stanno lavorando su medicine e vaccini contro il coronavirus - ha aggiunto Beirer - Si può fare un paragone con quello che succede in MotoGP: non riusciamo a credere di esser ogni anno più veloci di un secondo, ma gli ingegneri trovano sempre una soluzioni”.

Questo permette al manager di KTM di essere ottimista sul futuro e sperare che nei mesi prossimi si torni a una (relativa) normalità. Il problema sarà riuscire a viaggiare e poi capire come organizzare le gare.

Dovremo aspettare ancora qualche mese, le frontiere gradualmente si riapriranno - ha spiegato - All’inizio forse ci saranno 2 o 3 gare solo per le TV, portando il minimo del personale nel paddock, poi si tornerà passo dopo passo alla normalità. Sicuramente non avremo dei GP in cui qualcuno non potrà venire”.

Beirer si riferisce al caso in cui alcune nazioni abbiano ancora delle restrizioni ai viaggi e quindi alcuni piloti o addetti ai lavori non possano partecipare ai GP.

Questa non è un’opzione, né per noi né per la Dorna” ha affermato.

Articoli che potrebbero interessarti