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ANCMA scrive al Premier Conte "Le due ruote importanti per l'economia"

Il presidente Paolo Magri chiede a Conte la riapertura di stabilimenti e concessionari appena possibile, per diminuire i danni al settore

Moto - News: ANCMA scrive al Premier Conte

Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, scrive una lettera aperta al premier Giuseppe Conte per cercare di salvare la stagione 2020 del mercato motociclistico.

Magri esorta il Presidente del Consiglio a valutare tutte le opzioni possibili per riaprire, appena possibile, concessionari e stabilimenti produttivi, ammortizzando il danno che il settore ha subito e che non avrà possibilità di recuperare.

La lettera

Riportiamo integralmente la comunicazione a firma di Magri:

Egregio Sig. Presidente,

in questo periodo di preoccupazione diffusa, nel quale tutti noi siamo richiamati al senso di responsabilità, alla capacità di anteporre gli interessi della collettività a quelli del singolo, ma anche alla forza di volontà che il nostro Paese ha sempre dimostrato di possedere nei periodi più bui del proprio passato, ci appelliamo a Lei perché il nostro settore industriale – quello delle due ruote a pedale e a motore e della relativa componentistica – non venga dimenticato dalle Istituzioni.

Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone.

Mi fa piacere, inoltre, descriverLe le ragioni che ci tengono svegli la notte e ci spingono a rivolgerci a Lei.

Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema.

La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, spesso a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività ma con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio.

Per queste ragioni le nostre aziende attendono - non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno - di riprendere l'attività.

Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta - un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie.

Un'ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all'interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi - valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese.

Grazie per l'attenzione e, mai come oggi, buon lavoro.

Paolo Magri

Presidente Confindustria ANCMA

#USALEDUERUOTE


E’ questo l’hashtag che campeggia all’inizio del comunicato stampa diffuso da Ancma. Un invito che Magri motiva al premier ricordando come l’uso di moto, scooter e bici offrano una forma di mobilità individuale che mantiene il distanziamento sociale, e nel caso delle bici, secondo Magri, aumenta il metabolismo e rafforza le difese immunitarie.

C’è anche da considerare però che chi usa moto, scooter e bici è un utente debole della strada, che corre rischi ben più importanti di un automobilista in caso di incidente, e con la sanità nazionale al collasso a causa del Coronavirus il pericolo purtroppo aumenta esponenzialmente.

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