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SBK, Superbike: il calendario invernale non convince la Dorna

Ecco perché l’Organizzatore è intenzionato a muoversi seguendo altre vie, nonostante l’idea lanciata dai team indipendenti nelle scorse settimane

SBK: Superbike: il calendario invernale non convince la Dorna

Nelle ultime settimane si è parlato più volte della possibilità di disputare la gare della Superbike in inverno. È stata questa la proposta avanzata da Andrea Quadranti, patron del team MV Agusta in SuperSport. In un momento in cui le competizioni sono ferme, causa la diffusione del Coronavirus, si cerca di valutare diverse possibilità per il futuro.

Una di queste riguarda appunto quella di una calendario sulle quattro stagioni con partenza in estate per poi concludersi in primavera. Un’idea che stuzzica non poco, tanto da essere appoggiata da alcune squadre indipendenti come Barnabò e Puccetti, giusto per fare qualche nome.

A tal proposito pure Gregorio Lavilla ha dichiarato la scorsa settimana che l’idea è da prendere in considerazione, anche se la cosa pare non convincere più di tanto la Dorna. A spiegare le ragioni di ciò è Marc Saurina ai microfoni dei colleghi di Speedweek: “Ci abbiamo pensato più volte in passato a questa opportunità, ovvero seguire quello che per certi versi è il format del Mondiale Endurance – ha dichiarato il responsabile marketing superbike della Dorna – sono però dell’idea che negli ultimi sette anni il Mondiale Superbike abbia preso una determinata strada, che ci sta portando buoni frutti e di conseguenza quella è la direzione da seguire”.

Correre in inverno è senza dubbio interessante, anche se ci sono diversi aspetti da valutare, come i contratti dei piloti che vorrebbero compiere il salto da un paddock all’altro, così come quello dei circuiti e dei piloti stessi, che non avrebbe più una cadenza annuale. Oltre a questi c’è poi un altro ostacolo, che Saurina sottolinea: “Se dovessimo correre in inverno significherebbe dover fare i conti con il calcio e gli sport invernali trasmessi in tv – ha analizzato - secondo una nostra analisi portata avanti anni fa, il pubblico da casa che ci segue è un appassionato di sport e probabilmente la proposta sarebbe più aperta. Inoltre, i canali generalisti, non vorrebbero trasmettere motori per dodici mesi all’anno, semmai meglio nove”.

Insomma, le proposte e l’idee non mancano, peccato che a comandare in questo momento sia ancora il virus.

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