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MotoGP, Da Marquez a Rossi: le 5 migliori rimonte del motomondiale

Le imprese indimenticabili: Marc e Pedrosa a Valencia nel 2012, Binder a Jerez nel 2016, Valentino in 500 al Sachsenring e in MotoGP a Phillip Island

MotoGP: Da Marquez a Rossi: le 5 migliori rimonte del motomondiale

Senza gare, si apre il libro dei ricordi. In tv e su internet, in questi giorni, vengono spesso riproposti i migliori Gran Premi del passato. Dagli albori del motociclismo fino ai tempi più recenti, sono tante le imprese che non ci si stanca mai di rivedere.

Duelli mitici, sorpassi indelebili, ma anche rimonte favolose. Abbiamo anche noi pescato nella memoria per trovare le più belle, quelle gare in cui un pilota è stato capace di ribaltare una storia che sembrava già scritta.

Ne abbiamo scelte 5, in varie classi, senza volere loro dare un ordine perché ognuna è un’impresa che merita di essere ricordata. Ve le proponiamo qui sotto, voi andate sulla nostra pagina Facebook per dirci quale preferite e quale abbiamo dimenticato.

Marc Marquez: da 33° a 1° al GP di Valencia 2012 Moto2

Ultima gara in Moto2, il titolo già conquistato e più nulla da dimostrare, ma Marquez non è stato mai famoso per sapersi accontentare. A Valencia, in qualifica, aveva fatto segnare il 2° tempo, ma aveva anche buttato a terra Simone Corsi con una manovra troppo aggressiva. Il risultato fu una penalizzazione che costrinse Marc a partire dall’ultima posizione.

Il suo primo giro è entrato nella storia riuscendo a passare dalla 33ª all’11ª posizione in pochissimo tempo. Al 12° giro, poco meno di metà gara, Marquez è 5° ma distante più di 11 secondi da Julian Simon che è al comando. La rimonta sembra finita, ma Marc mette il turbo e recupera un secondo al giro al connazionale. A 3 giri dalla fine lo passa e non ci sarà nemmeno bisogno della volata per decidere il vincitore: Marquez taglierà i traguardo con più di un secondo di vantaggio su Simon.

Qualche giorno dopo salirà per la prima volta sulla Honda MotoGP, ma questa è un’altra storia.

Brad Binder: da 35° a 1° al GP di Jerez 2016 Moto3

Nel 2016 Brad Binder aveva iniziato la stagione con 3 podi consecutivi, ma nessuna vittoria. Le qualifiche erano andate bene, 2ª casella di partenza per il sudafricano, ma fu trovata un’irregolarità tecnica sulla sua KTM e si trovò costretto a partire dal fondo dello schieramento.

Quando il semaforo di spense, Brad era 35°, ma quando passò nuovamente sul traguardo già 21°. Cominciò a recuperare posizioni su posizioni e dopo 15 giri era già in zona podio. Poi un altro scatto e via in fuga: vinse la sua prima gara in Moto3 davanti a due italiani, Bulega e Bagnaia, ma staccati di più di 3 secondi.

Brad ci prese gusto, vinse anche i due successivi GP in Francia e Italia e il titolo a fine anno.

Dani Pedrosa: dal box a 1° al GP di Valencia 2012 MotoGP

Marquez aveva appena compiuto il suo capolavoro nella gara di Moto2 e il suo prossimo compagno squadra, Dani Pedrosa, non volle essere da meno. Lo spagnolo, in verità, sarebbe dovuto partire dalla pole position ma alla fine del giro di allineamento decise di entrate ai box per cambiare gomme.

Era piovuto da poco a Valencia, ma l’asfalto si stava asciugando e Dani decise di rischiare montando le slick, mentre la quasi totalità dei piloti avevano scelto le rain. Dopo il primo giro era 20° a quasi 10 secondi da Aleix Espargarò, il giro dopo erano 12 ma poi la pista iniziò ad asciugarsi. Dopo 6 giri era 2° alle spalle di Lorenzo, che cadde.

Pedrosa tagliò il traguardo al primo posto con più di 37 secondi di vantaggio sul collaudatore Yamaha Nakasuga e furono solo 6 i piloti che riuscirono a non essere doppiati.

Valentino Rossi: da 15° a 2° al GP di Phillip Island 2016 MotoGP

Valentino Rossi non è mai stato un mago delle qualifiche, nemmeno nei suoi tempi migliori, ma nel 2016 in Australia si era superato, in negativo si intende. Dopo le prove del sabato, dispuatate sul bagnato, era 15° sullo schieramento e il podio sembrava un miraggio.

Phillip Island, però, è sempre piaciuta a Dottore e i suoi primi 10 giri furono un piccolo capolavoro. Tante tornate gli bastarono per essere virtualmente sul podio, alle spalle del solo Crutchlow. Non riuscì però a mettere la ciliegina sulla torta e si dovette accontentare della piazza d’onore.

La mia migliore gara in cui sono arrivato 2°” dichiarò all’arrivo.

Valentino Rossi: da 16° a 2° al GP del Sachsenring 2000 500

Torniamo indietro, fino alle 500 2 tempi. Il Gran Premio è quello di Germania, l’anno il 2000: si corre al Sachsenring, un toboga stretto e tortuoso più che una pista. Valentino si classifica al 6° posto, in seconda fila, ma nel primo giro della gara tutto va storto. Un errore e Rossi si ritrova 16° al passaggio sul traguardo.

Sul circuito tedesco non è facile sorpassare, ma il Dottore non si arrende. Giro dopo giro scala posizioni. Dopo 8 è 7°, dopo 23 è 3° e a 5 giri dalla fine si mette al comando. Perderà la volata con Barros per 78 millesimi ma rimane una delle migliori rimonte di Valentino. Su una pista molto tecnica e su una delle moto più affascinanti della storia.


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