La MotoGP va verso un congelamento totale dello sviluppo fino al 2022, a rivelarlo sulle pagine di crash.net è Hervé Poncharal, presidente dell’IRTA, l’associazione dei team. Nelle settimane scorse si era deciso di omologare a distanza motori e carene per la stagione 2020, benché non si sia corsa ancora nemmeno una gara, ora si vuole fare un altro passo in questa direzione.
Sono i costruttori i primi ad essere d’accordo su questa proposta perché, con le fabbriche chiuse a causa del coronavirus, abbattere i costi è una necessità per tutti.
“Abbiamo deciso all’unanimità di mantenere le specifiche tecniche 2020. Lo sviluppo di motori e aerodinamica sarà congelato fino al termine del 2021” ha dichiarato Poncharal.
Questo permetterà alle Case di ridurre notevolmente i costi e avrà una ricaduta positiva per le squadre satellite, che potranno utilizzare le stesse moto per due anni, con una diminuzione del prezzo del leasing. Tutte misure necessarie per affrontare una crisi che è non solo sanitaria ma anche economica.
Sulla carta, sono escluse da questo provvedimento Aprilia e KTM, che godendo del regime di concessioni non hanno limiti a continuare lo sviluppo delle proprie moto.
“Non lo faranno anche se potrebbero - è intervenuto Hervé - sono abbastanza sicuro che sia l’ultimo dei loro problemi. Al momento, la domanda non è come spendere i soldi ma come salvare la propria azienda”.
Fermare lo sviluppo non significherà una diminuzione dello spettacolo in pista, ha detto Poncharal ed effettivamente è difficile dargli torto.
“Abbiamo delle moto incredibili, la classifica nei test in Malesia e Sepang era incredibilmente stretta - ha affermato - Quindi non abbiamo bisogno di spendere soldi in questo campo, abbiamo già delle moto incredibilmente tecnologiche e performanti”.