Da mercoledì i reparti corse della MotoGP saranno in ferie forzate. Il motociclismo ha deciso di seguire l’esempio della Formula 1 e di fermare lo sviluppo. Ne avevamo parlato anche ieri: Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna, stava parlando con le Case per concordare un periodo di pausa e l’accordo è stato raggiunto.
Secondo quanto appreso da GPOne, i costruttori hanno già ricevuto una comunicazione da Danny Aldridge, il Direttore Tecnico del campionato, in cui li si informa di uno stop allo sviluppo a partire da mercoledì prossimo.
Il divieto riguarda sia i motori che l’aerodinamica, che verranno ‘virtualmente’ punzonati e i tecnici non potranno più intervenire su di essi. Non è ancora chiaro come questo possa avvenire, ma l’ipotesi più probabile è l’invio dei disegni tecnici al responsabile della MotoGP in modo che poi possa controllare che nessuno possa aggirare il divieto.
Una misura del genere ha due vantaggi. Il primo è economico, perché fermando lo sviluppo di diminuiscono le spese. Il secondo è quello di non svantaggiare i costruttori europei che al momento non possono lavorare normalmente a causa dell’epidemia di coronavirus, come ci aveva spiegato nei giorni scorsi il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna.
La situazione tecnica, quindi, verrà congelata tra 4 giorni, non essendo stato possibile farlo in Qatar, come di solito avviene, a causa dell’assenza di molti team. Dorna è corsa ai ripari e ha deciso di fermare tutto, come già accaduto in Formula 1, finché non si riprenderà a correre.