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Comparativa scooter: Honda SH Vs Piaggio Medley, sfida tra titani

CONFRONTO – Dopo averli provati entrambi, tiriamo le somme in una comparativa a distanza. Il giapponese è best seller da sempre e punta a restarlo rivoluzionandosi in parte, l’italiano si affina e diventa anche più potente del rivale

Moto - Scooter: Comparativa scooter: Honda SH Vs Piaggio Medley, sfida tra titani

Abbiamo provato nelle scorse settimane quelli che in questo 2020 dovrebbero essere i ruote alte di piccola cilindrata più venduti (ecco le prove di Honda SH 125 /150 e di Piaggio Medley 125 / 150. Il rinnovato Piaggio Medley si migliora in molti dettagli, ma soprattutto guadagna un paio di cavalli, diventando di fatto il più sportivo della sua categoria. Dall’alto della vetta delle classifiche di vendita l’SH “di taglia piccola” non resta affatto fermo e, anzi, si rivoluziona con il modello 2020. Non solo con il passaggio ad Euro 5, ma con un look tutto nuovo (il faro che scende sullo scudo) ed un telaio appositamente studiato per ospitare il serbatoio sotto la pedana (per aumentare lo spazio sottosella + 10 litri) mantenendo però il pratico appoggio piatto, quanto basta per una confezione da 6 bottiglie d’acqua.

NELLO STILE L’ITALIA È SEMPRE VINCENTE, MA CHE QUALITÀ PER L’SH!

Partendo dal Piaggio Medley, per quanto il giudizio estetico possa essere soggettivo, tra i due risulta il più equilibrato e stilisticamente piacevole. Chiaramente ispirato al fratello maggiore Beverly, il ruote alto 125/150 sfoggia in questa nuova versione una cravatta sullo scudo frontale che, oltre ad essere un marchio di fabbrica (pensiamo alla Vespa), slancia dando un netto sviluppo verticale alle linee. Le altre novità riguardano il faro full led, la sella rivista per migliorarne il comfort per guidatore e passeggero e la strumentazione tutta digitale che colloquia con il sistema di connettività Piaggio MIA (di serie sulla versione S). Per il resto si conferma nel suo aspetto, con ottime finiture e cura del dettaglio, anche dal punto di vista del design, tipicamente italiano.

Il faro è sul cupolino, dettaglio che lo accomunava anche all’SH di casa Honda, almeno fino allo scorso anno. Infatti il 2020 porta una rivoluzione per il mezzo a due ruote più venduto in Italia in questo secolo (dal 2001 in cui ha debuttato è sceso rarissime volte dal gradino più alto del podio). Una delle novità maggiori è evidente fin dal primo sguardo. Abbandona la classica soluzione con il gruppo ottico nella zona del manubrio, a favore di un stile forse più moderno, ma dal nostro punto di vista un po’ più asiatico e meno europeo. Di fatto il faro si divide in più elementi, con la parte principale che “scende” sullo scudo, lasciando nella zona alta la firma luminosa della luce diurna. Infine le frecce, ovviamente anch’esse a LED, scolpiscono una sorta di “V” sullo scudo. Che dire, nello stile (ricordiamo che è disegnato e prodotto in Italia) l’SH osa molto e, proprio per questo, potrebbe non piacere a tutti. Oltre al frontale, la parte laterale e posteriore non tagliano invece con il passato e la qualità percepita è molto elevata, a tratti superiore al rivale italiano. Il parabrezza così elastico e che promette di non rompersi mai ne è solo un esempio. A nostro giudizio il Medley vince la sfida di misura, in quanto ad estetica.

PICCOLI NELLA CILINDRATA, MA CON DOTAZIONI E TECNOLOGIA DA GRANDI

Fari full LED, strumentazioni digitali, interazione con il proprio smartphone (per il Medley S). Sono solo alcune delle chicche sfoggiate da questi due scooter che sono piccoli solo nella cilindrata, di fatto. Hanno entrambi sistemi Start&Stop, forse tecnicamente più raffinato per il Medley, ma entrambi ottimi nel loro funzionamento e senza grosse pecche. Per le rispettive ultime versioni passano tutti e due alla presa USB, più pratica e facile da utilizzare per ricaricare il proprio telefono, ad esempio. Per quanto riguarda la sicurezza attiva, troviamo l’ABS di serie sia per SH che per Medley, mentre il giapponese mette la freccia e sorpassa l’italiano in questo ambito, grazie al controllo di trazione, che debutta quest’anno. Le potenze in gioco non sono elevate, ma l’aiutino elettronico sulle strade insidiose delle città non fa certo male. Fino a qui saremmo sostanzialmente in parità, ma a portare avanti l’SH ci pensano smart key e, soprattutto, il fatto che in Italia venga venduto con parabrezza-paramani e bauletto inclusi nel prezzo. Con il nuovo modello debutta poi l’apertura del bauletto sempre con sistema senza chiave, che consente di dimenticarsi quella elettronica in tasca e gestire tutto in modo molto pratico con il manettino che sostituisce il blocchetto ed il tasto nella parte inferiore del top case.

EURO 4 CONTRO EURO 5, MA CON IL PLUS DELLA POTENZA

Per i dettagli tecnici vi rimandiamo agli articoli sui due scooter, mentre facendo un confronto tra i due ruote alte dal punto di vista dei rispettivi motori, possiamo notare subito che Piaggio abbia optato per una “scelta furba”, omologando il Medley a fine 2019 e sfruttando quindi la possibilità di evitare le più severe restrizione dell’Euro 5. Dovrà quindi aggiornare il suo scooter prima del 2021, salvo proroghe dettate da questo funesto 2020 (ne parliamo in questo articolo). Honda invece anticipa i tempi e modifica la meccanica per essere subito conforme all’Euro 5. Questo per chi compra uno scooter potrebbe contare o non, dipende da cosa si valuti. Da un lato a lungo termine il giapponese dovrebbe mantenere un maggior valore nel tempo, dall’altro il Medley è più “libero” da strozzature ed ha qualche componente meccanica in meno (come direbbe il saggio, ciò che non c’è non si rompe).

Valutazioni personali a parte, di fatto è oggettivamente un vantaggio per l’SH essere già Euro 5 e, lo ricordiamo, esserlo non è gratuito, dato il maggior costo per le aziende per dotare i mezzi di tutto quello che le norme prevedono obbligatoriamente. Le novità che riguardano i due propulsori sono in entrambi i casi piuttosto corpose (Piaggio in parte ha già pensato questo motore per Euro 5). Da un lato Honda ha osato di più, adottato una distribuzione a 4 valvole (era a 2) con alesaggio e corsa differenti rispetto alla precedente versione, dall’altro Piaggio ha alzato l’asticella in termini di prestazioni, con il 125 che raggiunge il limite di legge di 11 kW / 15 cv ed il 150 a quota 16,5 cavalli. L’SH si ferma invece a 13 cv per il 125, mentre il 150 sorpassa di poco il Medley di pari cilindrata, con 16,9 cavalli.

Soprattutto per il 125, rispetto al passato, Piaggio gioca l’asso di circa 2 cavalli aggiuntivi, non pochi in termini percentuali (oltre il 15% di vantaggio). Come detto sono entrambi dotati di sistemi di Start&Stop, mentre solo l’SH sfoggia il controllo di trazione. Entrambi dichiarano oltre 40 km/l alla voce consumi, in cui di fatto si ottiene un pareggio. Curioso che l’SH ottenga un dato leggermente migliore disattivando lo Start&Stop. Per noi qui prevale il Piaggio Medley, che soprattutto per il 125 garantisce qualcosina in più in termini di spunto da fermo e prestazioni.

SOTTOSELLA DA RECORD PER IL MEDLEY, ANCHE SE L’SH SI AVVICINA

Parlando di praticità per uno scooter, il vano sottosella è certamente una delle voci più importanti, ma non è l’unica. Il Medley dalla sua conferma il suo primato con ben 36 litri di vano, sufficienti ad esempio per due caschi, ma l’SH segna un ottimo +10, passando dai precedenti 18 a 28 litri, disponibili in due porzioni separate (nel mezzo è disposta la batteria, tra l’altro). Il merito va al nuovo telaio, studiato per accogliere il serbatoio sotto alla pedana, che resta rigorosamente piatta. Il secondo casco qui si può collocare nel bauletto di serie (mentre sul Medley è accessorio a pagamento), ma pur avendo ora entrambi il serbatoio posto nella zona dei piedi, il giapponese offre due bei vantaggi in termini di praticità.

Il primo è il più importante ed è la pedana piatta, perfetta per portarsi in giro un sacchetto, una piccola borsa o il mitico pacco da sei bottiglie d’acqua. In più al serbatoio si accede da uno sportello (di ottima fattura soprattutto per l’incernieramento) posto sul retroscudo. Sul Medley il telaio ha il classico traverso degli scooter più sportivi e il tappo è proprio nella porzione rialzata della pedana, ma comunque tra i piedi e meno comodo rispetto a quello dell’SH. Parabrezza e paramani completano la dotazione di serie, mentre sull’italiano sono a pagamento e, come detto, il fatto che il parabrezza sia flessibile ed a prova di urto è anche questo un bel plus. Il sottosella da record del Medley è recuperato quindi da altre doti dell’SH, portando ad una parità in questa parte del confronto.

IN SELLA PROMOSSI ENTRAMBI A PIENI VOTI

Non li abbiamo provati insieme e fare un confronto sulla base delle impressioni dei due tester non è ovviamente facile. Rimettiamo quindi il verdetto nelle mani di una comparativa vera (che per più di un motivo speriamo di poter realizzare a breve), ma qualche idea ce la siamo già fatta. Poi in passato li avevamo guidati a lungo (dinamicamente il Medley è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al precedente). Erano già due ottimi scooter, con il Medley più votato alla guida dinamica, anche per la scelta di un telaio che sacrifica la pedana piatta, ma regala una ciclistica in grado di gestire anche potenze più elevate (in parte mutuata dal fratello maggiore Beverly). L’SH era già un ottimo compromesso, che con il nuovo telaio fa un ulteriore passo in avanti.

Anche in termini dinamici lo spostamento del serbatoio in una zona più bassa e centrale, comporta un miglioramento nella capacità di mantenere la traiettoria impostata e di gestire meglio i cambi di direzione repentini. Mentre l’SH ha due ruote da 16”, il Medley si affida ad un 14” con pneumatico 110 (invece di 120) al posteriore, ma nella guida questo dettaglio non cambia granché. Soffrono invece entrambi di un compromesso a livello di taratura delle sospensioni che privilegia la sportività, con gli ammortizzatori posteriori che sullo sconnesso hanno risposte un po’ secche, anche se l’SH è leggermente migliorato rispetto al passato. Ottimi per tutti, dato che i pesi sono contenuti (intorno a 130 kg abbondanti in ordine di marcia per entrambi) e le selle consentono un agevole appoggio a terra (799 mm l’altezza sella per l’SH, 12 in meno per il Medley, nella guida per ora ci sentiamo di dare una parità tra i due.

PREZZI SIMILARI, DOTAZIONE PIÙ RICCA DELL’SH, CHI VINCE?

Prima delle conclusioni e del verdetto, parliamo ovviamente di prezzi. Il nuovo SH 125 / 150 viene offerto in quattro colorazioni (Pearl Nightstar Black, Pearl Cool White, Timeless Gray Metallic e Pearl Splendor Red), con una promozione per il 2020 che ne fissa il prezzo a 3.740 euro per entrambe le cilindrate (in passato separate da circa 150 euro). Piaggio Medley invece parte da 3.399 euro, che salgono a 3.599 per il 150, a cui vanno aggiunti ulteriori 100 euro per la versione “S”, che solo per offrire di serie il sistema di connettività Piaggio MIA per noi rappresenta la scelta migliore. Per il Medley sono disponibili finiture diverse anche negli abbinamenti cromatici tra standard e versione S, ciascuna delle quali con tre colorazioni

A conti fatti sono 250 gli euro a separare i 125, mentre i 150 finiscono a soli 40 euro uno dall’altro (prendiamo il Medley S come riferimento). Se partite prevenuti su bauletto e parabrezza il Medley costa quindi qualcosina in meno, ma questi sono accessori molto gettonati e finiscono, di fatto, per far costare meno l’SH (anche il 125), considerato che i vari bauletti originali partono da circa 150 euro, a cui vanno aggiunti i costi del kit di installazione, oltre al parabrezza (da 150-160 euro in su). Il nostro verdetto? Se nel confronto le classifiche di vendita dello scorso anno premiano in modo nettissimo Honda SH in entrambe le cilindrate, per il 2020 l’italiano potrebbe anche avvicinarsi, soprattutto per merito delle migliorie, in primis per la potenza guadagnata. Per noi ai punti vince forse il giapponese, ma ci sono molti giudizi in cui le esigenze ed il gusto personale potrebbero portare a preferirgli invece il Medley.

 

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