Dopo le numerosissime indiscrezioni delle ultime ore è arrivata l'ufficialità dell'annullamento del GP di Melbourne di Formula 1, il primo della stagione. Anche il Circus, quindi, si ferma. Un po' in ritardo rispetto alla "gemella" MotoGP e con qualche polemica di troppo (come vi abbiamo raccontato QUI) la Formula 1 ha deciso, in accordo con le autorità locali di allinearsi agli altri sport.
Decisiva la positività di un meccanico McLaren al test del Coronavirus e il ritiro della Casa di Woking dal Gran Premio. Nelle ore successive alla conferma della positività del meccanico i team e l'organizzazione sono rimasti in contatto con le autorità locali decidendo poi di annullare l'evento. A questo punto, vista l'osservanza obbligatoria del periodo di quarantena previsto anche per chi è entrato a contatto con un contagiato, il regolare svoglimento delle tappe di Bahrein e Vietnam è in fortissimo dubbio. Sul tracciato arabo si sarebbe dovuto correre a porte chiuse, ma in questo momento è molto più probabile che il calendario della F1 possa essere rivoluzionato.
Il Circus della Formula 1, alla fine, ha preso la sua decisione dopo una nottata di riflessione e una mattinata davvero surreale. Dai colleghi giornalisti presenti in Australia pare che fossero quattro i team disposti a correre (Red Bull, Alpha Tauri, Haas e Racing Point) mentre Ferrari e Mercedes hanno chiesto a gran voce la cancellazione come anche Renault. Sempre fonti dal tracciato ci hanno raccontato che sia Vettel che Raikkonen fossero già ripartiti verso la Svizzera per timore di non poter poi rimpatriare. Qualche minuto prima della cancellazione un portavoce della FIA aveva confermato che il GP si sarebbe corso a porte chiuse (con comunque tutti i tifosi già arrivati al circuito aumentando il rischio del contagio) perché gli interessi in gioco erano troppo alti.
La notizia dell'annullamento è stata comunicata da Liberty Media tramite un post su Twitter