La Formula 1, salvo clamorosi stravolgimenti dell’ultimo minuto, partirà. A differenza della “gemella” a due ruote, la MotoGP, per il campionato automobilistico più importante del mondo non dovrebbero esserci intoppi legati al Coronavirus. Tutti i team sono a Melbourne, e anche se in questi giorni circolano voci di dipendenti Haas e McLaren in quarantena, non si hanno ancora modifiche ufficiali al programma del weekend, se non per l’annullamento della sessione di autografi.
Si riparte, dunque, dall’Australia e più precisamente dal tracciato di Albert Park che, per quanto riguarda il giro secco ha un padrone ormai conclamato: Lewis Hamilton. Per il campione del mondo le pole position a Melbourne sono 8, alle quali però hanno corrisposto solo due vittorie. Esempio calzante è la gara dello scorso anno quando dopo la pole di Lewis in gara trionfò il suo compagno di team, Valteri Bottas che in questa stagione sarà alle prese con la ricerca della conferma in Mercedes.
La situazione contratti: Hamilton-Ferrari?
Ebbene si, perché in questo 2020 molti piloti del paddock dovranno giocarsi il proprio contratto con le prestazioni in pista. Sistemati a lungo termine Leclerc e Verstappen (i Quartararo della Formula 1) le incognite più importanti riguardano Vettel e Hamilton con il tedesco che è al suo sesto anno in Ferrari e l’inglese che dalla Scuderia del Cavallino Rampante è, da molto tempo, corteggiato. Sebastian si dovrà giocare il rinnovo in pista, a suon di prestazioni e cercando possibilmente di rimanere davanti a Leclerc anche se pare ovvio che nel caso in cui Hamilton dovesse aprire uno spiraglio alla Ferrari (al momento ipotesi remota) le percentuali di permanenza di Vettel calerebbero drasticamente.
Il punto tecnico: Mercedes davanti ma la Ferrari ha un asso nella manica
Per parlare di aspetti di pista, alla vigilia della prima gara di questo 2020, non basta analizzare i soli sei giorni di test del Montmelò di Barcellona visto il caos generato dall’accordo Ferrari-FIA sul motore 2019 che ha fatto arrabbiare, e non poco, gli altri team. Facciamo chiarezza. La Power Unit della Casa di Maranello nel 2019 è stata incredibilmente performante, ancora risuonano nelle orecchie i numerosi team radio di Hamilton che invocava “more power” per tentare di avvicinarsi alle Rosse in rettilineo. Questa superiorità, certificata dalle vittorie di Leclerc a SPA e Monza (piste da motore al pari di Spielberg e Qatar per la MotoGP) ha fatto insospettire gli avversari che chiesero, alla vigilia del GP di Austin, una verifica da parte della Federazione.
Da qui, pare, che Mattia Binotto, team principal della Ferrari e Louis Camilleri, CEO del Cavallino, abbiano aperto le porte di Maranello alla FIA svelando segreti che, ovviamente, non possono essere rivelati agli altri team, da qui l’accordo segreto e le proteste di questi giorni. Barcellona, però, ha confermato che qualcosa nella PU di Ferrari non andava visto che quella di questo 2020, analizzando i dati dei test e ascoltando le parole dei protagonisti, è oggettivamente meno potente di quella 2019 in favore di una maggiore affidabilità e vantaggi nel guidato. A differenza di quanto successo lo scorso anno la Ferrari sembra essere un passo indietro alla Mercedes, e forse anche alla Red Bull-Honda che il motore lo ha sviluppato, e di molto, durante la stagione passata. È notizia di oggi, la richiesta di chiarimenti di Red Bull nei confronti del DAS, un dispositivo Mercedes che modifica la convergenza degli pneumatici in rettilineo, dando, a quanto dicono gli ingegneri di Brackley, un beneficio in velocità di punta e raffreddamento della gomma. Solo le qualifiche del primo GP della stagione ci daranno le risposte che cerchiamo ma fatto sta che, al momento dal punto di vista tecnico, la F1 è un vero e proprio polverone anche in vista dei cambi di regolamento previsti per il 2021: nuovi pneumatici, budget cap e aerodinamica più semplice i punti salienti, in modo da equilibrare le forze in gioco e favorire lo spettacolo in pista.
McLaren, Renault, Alpha Tauri e Racing Point per il "mondiale degli altri"
Ambita quasi quanto la prima per Ferrari, Mercedes e Red Bull, è la quarta posizione per i team di centro gruppo. Nel 2019 a conquistare il “mondiale degli altri” è stata la McLaren trascinata delle più che ottime prestazioni di Carlos Sainz e di Lando Norris, giovane pilota britannico, rookie nella scorsa stagione e rappresentante di quella nuova generazione di campioni alla mano, dalla faccia pulita e popolarissimi sui social network. Lando è il nuovo che avanza, Carlos l’esperto che funziona e per questo sembrano ancora essere loro i favoriti per la quarta piazza nella classifica costruttori.
A provare a dar fastidio alla Casa di Woking ci saranno Renault, di cui McLaren è motorizzata, Alpha Tauri, la “vecchia” Toro Rosso re-brandizzata, e la Racing Point, anche qui re-brand della Force India, quelli rosa per intenderci, che quest’anno pare abbia a disposizione l’intero pacchetto tecnico ed aerodinamico della Mercedes 2019. Da tenere assolutamente d’occhio oltre ai citati Sainz e Norris anche Ricciardo, Ocon (al rientro dopo due anni di stop), Perez e Gasly, sono loro i favoriti per la settima piazza del mondiale piloti.
Ferrari o Mercedes, chi vincerà il mondiale? Occhio a Verstappen
Alla vigilia è sempre complicato fare un pronostico viste le innumerevoli novità tecnologiche della Formula 1. Hamilton e la Mercedes sono una coppia ormai consolidata, sempre affidabile e veloce, ma il fenomeno Leclerc ha mosso qualcosa in Lewis che più volte lo scorso anno ha dovuto ricorrere a vere e proprie magie per far tornare i riflettori su di sé.
Charles ha il futuro ed il talento dalla sua parte ma al suo primo anno in Ferrari, nel 2019, è sembrato ancora acerbo ed immaturo: vedi qualifiche di Baku, dove avrebbe facilmente siglato una pole, e la pazza gara di Hockenheim dove, quando si trovava al comando, finì a muro. Ovviamente attenzione al “gregario” Bottas e a Vettel che dovranno meritarsi i rinnovi di contratto e che potranno giocarsi il tutto per tutto con, apparentemente, poco da perdere e ovviamente alla mina Verstappen, talento cristallino ed incredibile che se sarà fornito di una monoposto competitiva in tutti i circuiti e dell’aiuto di Alex Albon, anche lui in veste “maggiordomo”, potrà di certo dare fastidio anche in ottica mondiale.
(Foto da F1.com)