La Dorna sta lottando contro il tempo e contro il contagio da Coronavirus che continua ad allargarsi in Europa mettendo a rischio anche le trasferte successive al Qatar, dove si è corso unicamente con Moto2 e Moto3 perché fortunosamente sul posto dopo gli ultimi test di stagione.
Teoricamente la MotoGP dovrebbe debuttare in Texas il 5 aprile prossimo, ma la possibilità che si possa correre ad Austin si assottigliano sempre di più dopo che la città ha dichiarato lo stato di calamità locale proibendo eventi di più di 2.500 persone e vietando di conseguenza il South by Southwest, un evento che richiama più di 70.000 persone e che era in programma dal 13 al 22 marzo.
Del resto spostare la data di Austin è difficile: il 25 ottobre dovrebbe correrci la F.1. Sarebbe disponibile spazio durante la pausa estiva, dopo il GP di Finlandia del 12 luglio, ma correre in Texas a metà luglio è fuori discussione per le temperature.
Per questo motivo nei giorni scorsi la Dorna ha preso contatto con il circuito di Indianapolis, domandando informazione circa l’omologazione FIM.
A Indy si è corso l’ultima volta il 9 agosto del 2015, il Gran Premio vide la vittoria di Marc Marquez con Lorenzo e Rossi sul podio. E se ricordiamo bene non c’erano grossi problemi di sicurezza.
“Ovviamente oggi il circuito non è omologato - conferma il responsabile della sicurezza della FIM Franco Uncini - ma non c’erano criticità importanti. Potrebbe essere omologato senza grossi problemi, anche perché vista la criticità della situazione non chiederemo la luna”.
Si potrebbe aggiungere che, vista l’immensità delle tribune, gli spettatori non dovrebbero nemmeno stare accalcati l’uno sull’altro…
Inoltre quello di Indianapolis è sempre stato un evento bene organizzato. Ad Indy, peraltro, si corre poco e la data potrebbe essere disponibile.
Probabilmente fra qualche giorno ne sapremo di più.
Il nuovo calendario dopo lo spostamento di Thailandia ed Aragon.