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Moto3, GP Qatar: dopo i successi di Dalla Porta italiani deludenti a Losail

Il mondiale portato a casa da Lorenzo Dalla Porta nel 2019 con il team Leopard sono un ricordo. L' inizio di campionato non ha portato successi per i nostri portacolori, delusioni sopratutto da Arbolino e Fenati

Moto3: GP Qatar: dopo i successi di Dalla Porta italiani deludenti a Losail

La sbornia tricolore della scorsa stagione era parsa la prima di una lunga serie. Con Lorenzo Dalla Porta che, vincendo il mondiale 2019 di Moto3, era sembrato riuscire a dare una scossa ai giovani italiani. Finalmente, dopo quindici stagioni dopo l'ultimo successo iridato di Andrea Dovizioso, quando la categoria minore correva ancora con i 125cc 2T. All'esordio però, dopo un inverno solido e promettente, i nostri talenti hanno deluso. 

Il migliore, nella gara di apertura di Losail, è stato Dennis Foggia, alfiere del team Leopard che, partito dalla diciannovesima posizione ha compiuto una bella rimonta, arrivando a ridosso del podio, salvo poi lasciare spazio ai chi ne aveva di più in termini di passo. La nona posizione, però, non basta certamente e per la prima volta dopo tutti e 19 i Gran Premi della scorsa stagione non mettiamo nessuno sul podio. 

Tony Arbolino: troppe aspettative su di lui o troppa pressione?

Forse il problema erano le aspettative, troppo alte anche per Tony Arbolino che, a scanso della 15° posizione della gara di oggi, è comunque il favorito per il mondiale. Tony alla vigilia aveva detto di non sentire la pressione dell'essere il numero 1, ma, se sei il numero 1, sei anche l'unico che ha qualcosa da perdere, sopratutto alla prima gara dell'anno e sopratutto se hai deluso nel venerdì e nel sabato. 

"Mi vedevo già a festeggiare sul podio - ha detto Tony al termine della gara - La vittoria era già scritta, avevo già vinto oggi. Poi è successo quello che è successo". Ciò a cui si riferisce Arbolino è un contatto alla prima curva dell'ultimo giro con Darryn Binder, poi caduto, che gli ha fatto perdere contatto con i primi e scivolare indietro in classifica. "Non so cosa sia successo - ha continuato - non ho ancora visto le immagini ma è davvero un peccato perché mi ero costruito tutto bene, avevo una strategia e le gomme erano perfette". 

Tony, però, continua a non sentire pressione e, se possibile, rilancia.

Tony Arbolino: "so quello che posso fare, ora conosco i miei avversari"

"Ora devo rimanere concentrato per arrivare fino al primo, so quello che posso fare e nella prossima gara non esagererò troppo per prendere i 25 punti perché conosco i miei avversari". Insomma, dopo un 2019 che ci aveva abituato ad un Lorenzo Dalla Porta sempre cauto nelle dichiarazioni e pacato, passiamo al 2020 con un Tony Arbolino sfrontato e che non si nasconde. Crede di essere il n°1, il favorito, e vuole farlo sapere a tutti. 

Delusione Romano Fenati: deve confermarsi se vuole tornare in Moto2

Molto più riflessivo, invece, Romano Fenati, al suo debutto con il Max Racing Team di Biaggi e che dopo un weekend di grande difficoltà ha chiuso la gara in 17° posizione. "Il problema è stato all’inizio della gara - ha detto - c’era troppo grip e questo problema è più grande di quello che pensavamo". Romano deve cercare qualche conferma se vuole ritornare in Moto2, perché il tempo passa e l'età non è dalla sua parte.

Andrea Migno: "sono vecchio per questa categoria"

Un altro pilota che deve fare i conti con l'età è Andrea Migno "Sono vecchio per questa categoria" - aveva detto in un intervista proprio a noi di GPOne.com prima dell'inizio della stagione. Oggi però il Mig non ha brillato finendo la gara 16°, chiuso a sandwich tra Arbolino e Fenati. "Non è stato il risultato che speravo - ha detto Migno - Mi sono reso conto che ci manca ancora qualcosa per poter essere realmente competitivi sul long run. Non riuscivo ad attaccare e recuperare posizioni è stato difficile. Dobbiamo tornare sui dati e lavorare per trovare il giusto assetto con cui affrontare i prossimi appuntamenti". 

Celestino Vietti: "partire dalla metà della griglia comporta più rischi"

Chi invece la gara non è riuscito a concluderla è stato Celestino Vietti, miglior debuttante del 2019 e compagno di Migno nello Sky Racing Team VR46, oggi si è dovuto arrendere ad una caduta causata da un contatto con Alcoba. Celestino è un talento importante per il nostro paese e le prestazioni della scorsa stagione lo hanno ampiamente dimostrato, ora però deve confermarsi e questo primo assaggio nel weekend di Losail non è stato incoraggiante, non tanto per la caduta, probabilmente inevitabile, quanto per il ritmo mostrato nel weekend. C'è da dire, però, che al momento della scivolata, Celestino stava recuperando posizioni e raggiungendo il gruppone dei primi. "Mi dispiace molto - ha detto - stavo recuperando e l’incidente non ci voleva. Purtroppo in qualifica non siamo stati perfetti e partire dalla metà della griglia comporta più rischi. Eravamo competitivi, ma nel gruppo i contatti sono più frequenti. Grazie al Team, come sempre, hanno dato il 100%". 

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