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Moto2, GP Qatar: Nagashima trionfa dieci anni dopo nel ricordo di Tomizawa

Il podio di Baldassarri e Bastianini nella Moto2 mette invece una pezza alla domenica incolore dei piloti italiani nel deserto di Losail

Moto2: GP Qatar: Nagashima trionfa dieci anni dopo nel ricordo di Tomizawa

È un’Italia dalla doppia faccia quella di Losail. Affamata e col coltello tra i denti in Moto2, in ombra invece nella Moto3. L’appuntamento qatarino ci lascia con il punto interrogativo di quando rivedremo nuovamente in azione i nostri protagonisti, che per l’occasione hanno visto i vari Rossi, Marquez e Dovizioso rimanere a casa e fare da spettatori sulla poltrona.

A questo punto non resta che consolarsi con il trionfo di Tetsuta Nagashima, che nel deserto ha saputo fare la volpe, abbinando velocità e furbizia. Una vittoria che ci riporta indietro con la mente a dieci anni fa, quando a vincere fu il compianto Shōya Tomizawa. Forse era scritta nel destino questo 8 marzo 2020, chi lo sa? La foto che ritrae i due piloti assieme vale sicuramente più di tante parole e magari Tomi, da lassù, l’ha accompagnato al traguardo in quegli ultimi giri di gara che lo separavano dal successo.

Sta di fatto che a Losail i nostri portacolori non sono rimasti a guardare, anche se sono stati costretti a deporre le armi poco prima del tempo. In un podio dove la bandiera del Sol Levante sventola alta, ad accompagnarla è quella tricolore. Merito di Lorenzo Baldassarri ed Enea Bastianini. Un anno fa ci pensò il marchigiano a fare la voce grossa a Losail, questa volta è invece costretto ad accontentarsi, battendo in volata il portacolori Italtrans, che punta a bruciare le tappe e quanto pare ci sta riuscendo bene. Un inizio di stagione da protagonista per Enea, in grado di domare un osso duro come Joe Roberts, che in Qatar sembrava essere partito da favorito dopo la pole del sabato.

Luca Marini, rallentato dalla gomma ed a terra dopo aver condotta la gara per ben 13 giri

Invece allo statunitense è mancato quel guizzo per lottare con i migliori, finendo per rimanere giù dal podio. Tra i favoriti per il successo c’era anche Luca Marini, che scattava dalla seconda casella sullo schieramento. Il romagnolo ha pagato a caro prezzo il consumo della gomma, finendo addirittura a terra all’ultima curva dopo essere entrato in contatto con Dixon. Una domenica amara per lo Sky Racing Team VR46, costretto a consolarsi con il dodicesimo posto di Marco Bezzecchi davanti a Fabio Di Giannantonio. Gara in ombra anche per Stefano Manzi, che non riesce ad andare oltre la 15^ piazza con la MV Agusta, mentre tre posizioni più arretrato Nicolò Bulega, in fondo al gruppo Dalla Porta.

Delusione in Moto3: solo Foggia in top ten. Fenati e Migno fuori dai punti

Se nella classe intermedia ci consoliamo con un doppio podio, nella minima cilindrata bisogna cercare di voltare pagina. Una domenica da dimenticare a tutti gli effetti per i nostri portacolori, che si sono sciolti come neve al sole sotto i riflettori di Losail. In quella che è stata la giornata di Albert Arenas, fa specie vedere Tony Arbolino portare a casa il bottino di un solo punto. Il pilota milanese ha dovuto quindi rivedere le proprie ambizioni in un weekend dove si è ritrovato a recitare la parte di semplice spettatore. Inizia quindi in salita la sua corsa Mondiale, così come quella di Romano Fenati, addirittura 17° preceduto dall’ex compagno Andrea Migno.

Vedere un solo italiano in top ten, Dennis Foggia, è un dato che riflette quella che è la giornata storta dei nostri alfieri, che registrano tra l’altro la caduta di Celestino Vietti a seguito del contatto con Alcoba. Per certi versi sarebbe stato consolatorio vedere là davanti Suzuki, invece il portacolori della Squadra Corse SIC58 è rimasto fregato nella bagarre per il podio dopo essere scattato dalla pole.

   

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