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A Losail ha vinto KTM, Kalex o Triumph? La Moto2 come la Formula E

Nagashima ha portato al successo la moto del Team Ajo, una Kalex decorata con i colori KTM. La Casa austriaca è l'unica che applica mentalità da Formula E in Moto2 e potrebbe aprire una strada

Moto2: A Losail ha vinto KTM, Kalex o Triumph? La Moto2 come la Formula E

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Il giapponese Tetsuta Nagashima ha raccolto oggi un successo assolutamente meritato a Losail. Dopo essere scattato dalla 14a casella in griglia di partenza per delle qualifiche non felici, si è reso protagonista di una rimonta sontuosa culminata nella prima vittoria della sua carriera nel mondiale. 

I colori della sua moto sono immediatamente riconoscibili, perché richiamano in modo abbastanza chiaro quelli delle KTM ufficiali che corrono in MotoGP con Pol Espargarò e Brad Binder. In realtà, oltre all’arancione tipico delle moto di Mattighofen, la moto del giapponese è decorata sia dagli sponsor Red Bull che dalle grandi scritte KTM.

Tutto potrebbe sembrare assolutamente normale, se non fosse che in realtà la moto con cui corre Nagashima non è una KTM, bensì una Kalex spinta da un tre cilindri Triumph. La Casa austriaca fino alla passata stagione costruiva il telaio della moto, che per regolamento deve contare sulla motorizzazione messa a disposizione da Triumph in regime di monofornitura da questo punto di vista. La volontà di concentrarsi sul progetto MotoGP senza abbandonare la Moto3, ha convinto KTM a prendere questa decisione drastica ma il Team AJO continua ad essere caratterizzato dai colori KTM.

Oggi ha vinto una moto arancione griffata KTM

Un autentico paradosso della comunicazione, perché la moto con cui corre Nagashima, pur avendo abbondanti adesivi KTM sparsi sulla carena, non ha una singola vite proveniente dalla Factory austriaca. Il telaio è il collaudassimo Kalex, il motore un tre cilindri Triumph che più lontano dalla tradizione KTM in fatto di architettura non potrebbe essere. Eppure oggi Nagashima ha vinto su una KTM, o almeno l’ha fatto agli occhi del grande pubblico. Di certo gli appassionati che conoscono la situazione, sono perfettamente consapevoli del quadro tecnico in cui questa vittoria è maturata, mentre per il pubblico che definiremmo più generalista, la vittoria di Losail l’ha conquistata un pilota giapponese in sella ad una moto austriaca. 

Altri Costruttori non si sarebbero mai spinti ad una scelta del genere e solo l’Aprilia all’inizio della era Moto2 valutò l’ipotesi di costruire un telaio per ospitare il motore, che all’epoca era il 4 cilindri di Honda di derivazione CBR 600. Una decisione che non fu portata avanti, perché Aprilia ritenne sbagliato mettere in pista mezza moto, non potendo dotarla anche di un propulsore made in Noale. 

Aprilia andò vicina ad un esperimento simile all'inizio della Moto2

Eppure la vittoria di Nagashima in sella alla Kalex - KTM di oggi suona come una sorta di campanello anche per gli altri Costruttori. Tutto sommato la logica di Marketing potrebbe convincere anche Honda, Yamaha, Ducati, Suzuki e Aprilia ad imitare KTM in questa scelta. Basta guardare cosa accade in Formula E con i Costruttori impegnati in pista utilizzando tutti la stessa base tecnica e potendo ognuna modificare solo alcuni componenti della vettura. 

Di fatto per il grande pubblico in pista stanno duellando Renault, Toyota, Audi e tutti gli altri. Perché dunque non replicare la scelta coraggiosa di KTM e schierare in pista degli Junior Team, magari anche caratterizzati dalle stesse scelte grafiche delle squadre impegnate in Top Class. Sarebbe interessante e consentirebbe ai Costruttori di avere un programma giovani esattamente come accade oggi per KTM, che ha portato Brad Binder dalla Moto3 alla Moto2, fino al debutto in MotoGP (appena avverrà in questo sfortunato 2020).

Sarebbe una scelta così folle dal punto di vista tecnico? Magari farebbe storcere il naso ai puristi, ma agli spettatori magari meno smaliziati regalerebbe tanti elementi di spettacolo in più. La strada da percorrere sarebbe molto semplice, perché basterebbe consolidare delle partnership con le squadre già esistenti nella categoria. Questo creerebbe una filiera virtuosa, e consentirebbe ai Costruttori di seguire i piloti attraverso la loro crescita. 

Forse basterebbe semplicemente un pizzico di coraggio in più da parte di chi oggi si preoccupa troppo di un problema che KTM evidentemente non vede. Oggi ha dunque vinto KTM, la Kalex o la Triumph? Ha vinto Nagashima e fino a prova contraria l’ha fatto su una moto inconfondibile, con quel tocco di arancione che non lascia dubbi. Non sarà magari tutto, ma è quanto basta.  

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