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SBK, Zambenedetti: Redding ha voluto una Ducati stile BSB e non Bautista

Parla il responsabile SBK Ducati: “Con la Panigale V4 è come se ritrovasse la Ducati Pramac. Phillip Island? Qualora dovesse vincere non rimarrei sorpreso”

SBK: Zambenedetti: Redding ha voluto una Ducati stile BSB e non Bautista

Lo si potrebbe considerare per certi versi come il Gigi Dall’Igna della Superbike. Stiamo parlando di Marco Zambenedetti, ovvero colui che cura il progetto legato alla Superbike. Un anno fa di questi tempi, Alvaro Bautista portava la Rossa sul gradino più alto del podio al debutto, adesso si spera che il copione si ripeti.

Il compito toccherà a Scott Redding, ovvero colui che ha preso il posto dello spagnolo in sella alla Panigale V4. Negli ultimi due anni la Rossa ha sempre fatto la voce grossa a Phillip Island, ora si punta  al tris nel segno del britannico.

La partenza dello scorso anno è stata motivo di grande orgoglio per tutti noi – ha esordito l’ingegnere – quei risultati premiarono infatti il lavoro svolto dalla squadra con una moto nuova, riuscendo tra l’altro ad abbinarci una buona dose di fortuna. Quest’anno iniziamo il Mondiale con maggiore esperienza, anche se dovremo capire quale sarà la gestione in gara da parte di Scott, ovvero l’unico punto che deve ancora valutare. Vediamo quindi cosa accadrà”.

Zambenedetti, torniamo per un attimo allo scorso anno. Inizialmente considerava la Ducati V4 come una moto nata senza imperfezioni e per le prime quattro gare è stato così. Poi cosa è successo?

“È sempre difficile capire quanto siano cresciuti gli altri e noi magari aver perso la strada. Di sicuro potrei dire che abbiamo individuato meglio i nostri punti deboli, ovvero quelli in cui serve migliorare. Mi riferisco in particolare al posteriore, cito le sospensioni, l’erogazione e il bilanciamento della V4. Ci siamo quindi concentrati su questi aspetti per compiere dei passi avanti, trovando della soluzioni che si sono confermate nella due giorni di test. C’è però ancora del lavoro da fare, soprattutto in vista dell’Europa, dove il Campionato entrerà nel vivo”.

Intanto in Ducati è arrivato Scott Redding. Cosa l’ha colpita?

“Scott è un pilota molto professionale, a dispetto magari di quella che è la sua attività social (sorride). Nel momento in cui mette la tuta è un grande professionista con delle caratteristiche molto simili ad Alvaro rispetto a Chaz. È preciso nei commenti e nella guida, ovviamente ci ha fatto delle richieste e ci stiamo lavorando”.

Proprio su questo punto quanto è cambiata la Ducati per Redding?

“Dalla moto di Alvaro abbiamo dovuto modificare abbastanza quello che era l’assetto, anche se fortunatamente avevamo degli ottimi riferimenti per quanto riguarda il BSB, dato che le due Ducati sono simili, mi riferisco a ciclistica e bilanciamento. Redding ha dovuto iniziare a lavorare sulle gomme con una base più vicina a quella del BSB piuttosto che a quella di Alvaro. Il tutto è dovuto alle sue qualità e alla confidenza. La base è quindi più vicina a quella del BSB anziché a quella di Bautista, viste le sue caratteristiche”.

La Panigale V4 quanto pensa possa avvicinare Scott alla MotoGP?

“Per lui è un ritorno a una guida differente, dato che nel BSB l’assenza dell’elettronica impone un diverso modo di gestire le gomme. Qua invece ti consente di concentrarti maggiormente sulle linee e la sua guida rispetto alla gestione della gomma, dove l’elettronica fa già parte del lavoro”.

Può quindi essere facilitato?

“Direi di sì. Ha per certi versi ritrovato quella che era la Ducati del team Pramac. Più che altro ha dovuto trovare il corretto setup dell’elettronica con le Pirelli, ovvero una cosa mai fatta prima d’ora”.

È lecito vederlo sabato sul gradino più alto del podio?

 “Qualora dovesse vincere non rimarrei sorpreso, Scott ha tutto per farlo e per riuscirci”.

Chi fatica è invece Davies. Costa sta succedendo?

“Di sicuro questa non è una pista congegnale a Chaz e lui potrebbe faticare. A parte ciò abbiamo dei margini di miglioramento e in gara potrebbe emergere, dato che lui è un animale da gara”.

Ultima battuta: se lo aspettava un Bautista così in difficoltà?

“Sono convinto che per la gara avrà del margine. A volte alcuni matrimoni decollano subito, altre volte invece ci vuole più, ma dentro di me sono convinto che arriveranno presto a lottare con i migliori. Non credo che la sua sia strategia”.    

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