Non vogliamo sapere cosa stia passando nella testa di Alvaro Bautista in questo momento. Sta di fatto che per lo spagnolo c’è ben poca voglia di scherzare e sorridere come un anno fa. Già, perché 365 giorni fa il numero 19 si divertiva in sella alla Ducati V4, a tal punto da prendersi gioco di Rea e mettere in cassaforte tre vittorie di fila in Australia.
Adesso invece il copione è ben diverso, addirittura stravolto. A Phillip Island era grande la curiosità per vedere in azione Alvaro in sella alla Honda, invece per il momento le aspettative sono state tradite. Tra pioggia e continue bandiere rosse, Bautista non è riuscito a sfruttare al meglio la due giorni di test per affilare le armi in vista del weekend. E già questo è stato un problema non da poco con una moto ancora tutta da scoprire.
Poi c’è il problema legato al percorso di adattamento con la CBR 1000 RR-R, aspetto cruciale per quanto riguarda la fiducia. Complice il sostegno di un reparto corse come quello HRC, Bautista pensava che il proprio cammino fosse più veloce e semplice. Invece eccolo ritrovarsi a fare i conti con un mezzo che lo sta mettendo a dura prova. Sono solo test, ma vederlo così lontano da Johnny Rea, a un secondo nella combinata, è un dato che non può certo sfuggire e alimentare preoccupazione.
Ci chiediamo quindi da dove derivino tutti questi problemi. Andiamo per ordine. Dopo i test di Portimao Bautista aveva chiesto alla Honda alcune novità che potessero rendere la moto più agile e meno rigida. Le novità sono arrivate, ma a quanto pare non sono state più di tanto utili, a tal punto da spingere Alvaro a dichiarare: “Abbiamo migliorato solo del 15%. Dopo il martedì invece del 20%”.
Una frase che rende a pieno l’idea di quanto non sia soddisfatto lo spagnolo. Poi c’è la questione legata al motore. Come ben sappiamo Bautista è stato per anni abituato a un quattro cilindri a V, mentre ora si ritrova con un quattro cilindri in linea. Non deve essere cosa proprio facile per Bau Bau, chiamato a tornare sui banchi di scuola, a differenza del suo compagno di squadra il quale non sembra patire il salto dalla Kawasaki.
Sta di fatto che l’erogazione progressiva del 4 cilindri a V esaltava lo stile scorrevole dello spagnolo, mentre quello in linea della Honda, molto più immediato, rende per il momento il tutto più difficile. La CBR 1000 RR-R di Alvaro ha senza dubbio in gran motore, capace di segnare il limite massimo di velocità a Phillip Island, ma allo stesso tempo si vede a occhio nudo quali siano le difficoltà nel mettere i cavalli a terra e trovare la stabilità necessaria nell’affrontare le curve.
In questo turbinio siamo convinti che Alvaro arriverà presto a cucirsi la CBR 1000 RR-R su misura, ma il problema è quando. Già, perché nel weekend ci sarà la prima gara della stagione e per Bau Bau il rischio è quello di un fine settimana tutto sulla difensiva su una pista in cui Redding lo ha definito come il Re. Ci piacerebbe tanto sbagliarci, ma al momento il cronometro non sembra dare ragione al numero 19.