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MotoGP, Vergani: "Yamaha furba: Rossi, un monumento, ma Quartararo è più forte"

"Terranno Valentino in Petronas perchè non è solo un pilota, bensì un personaggio fondamentale per tutto il movimento, ma avevano Fabio che è giovane e va più forte. Lorenzo? E' stato un furbetto"

MotoGP: Vergani: "Yamaha furba: Rossi, un monumento, ma Quartararo è più forte"

Il mercato della MotoGP si è aperto in fretta, Yamaha ha anticipato tutti i suoi avversari con la conferma di Vinales e l’ingaggio nel team ufficiale di Quartararo. Un inizio scoppiettante di 2020 se si pensa che ancora nessuno, a parte i due piloti sopracitati, ha ancora chiuso il proprio contratto. Il lavoro da fare sarà frenetico soprattutto per i manager come Alberto Vergani che assiste Danilo Petrucci e che abbiamo incontrato ieri durante la conferenza stampa del Gruppo Nolan. 

 “Le mosse di Yamaha sono state naturali – ci ha detto Alberto, fine conoscitore del paddock e di tutti i retroscena del motomercato - Hanno due piloti giovani che vanno molto forte su una moto che sembra essere facile, così l’ha definita Lorenzo. È una scelta logica e anche abbastanza prevedibile”. 

Valentino, però, sembra essere stato un po’ lasciato da parte da Yamaha…

“Per quanto riguarda Valentino bisogna riconoscere che anche quella è stata una scelta ragionata. Lui è un monumento per la Yamaha e per il motociclismo, però ha un’età difficile soprattutto perché Quartararo andava più forte. Rossi il prossimo anno potrebbe essere in Petronas che è un team che vale tanto quanto quello ufficiale e con una moto Spec-Factory, credo sia stata una vittoria per tutti”.

Però è sempre sembrato, negli anni, che la Yamaha fosse ai piedi di Rossi vista la sua incredibile importanza nel paddock e anche per l’aspetto tecnico del pilota. Ora la situazione si è ribaltata?

“Non credo che fosse ai piedi di Rossi prima e nemmeno che ora sia il contrario. C’era un rapporto forte, Valentino non è solo un pilota è un personaggio fondamentale per tutto il movimento visto che le piste di tutto il mondo sono piene di suoi tifosi. Ora Valentino sta arrivando ad un’età dove è difficile, da regolamento a 50 anni non si può più fare il mondiale. Ora avrà la possibilità di correre altri due anni e magari tornare a vincere e per Yamaha lui sarà ancora un marchio”. 

Visti questi movimenti, allora, possiamo affermare ancora una volta che Ducati abbia atteso troppo a muoversi lasciandosi sfuggire due dei pezzi pregiati del mercato. 

“Beh, non so quanto si stessero muovendo, a quanto pare lo stavano facendo ma sono rimasti con i loro cinque piloti per decidere come continuare in futuro, poi nelle loro strategie ci potrebbero essere Morbidelli o qualche giovane”. 

Yamaha ha anticipato tutti anche su Jorge Lorenzo, capendo subito che il suo non sarebbe stato un ritiro completo ma solo un arrivederci. Come hai visto l’approdo di Jorge nella Casa di Iwata come tester?

È stato un bel furbacchione Jorge, quando a Valencia gli ho chiesto se si sarebbe ritirato veramente mi ha risposto che lo avrebbe fatto al 99% lì ho capito che sarebbe potuto tornare. Poi vedendo Yamaha non confermare Folger e lasciar perdere Zarco ho fatto due più due. Non so quando si siano messi d’accordo, non credo in estate”. 

Quindi il prossimo anno lo vedremo sulla griglia secondo te?

“Io sono sicuro che se riuscirà a disintossicarsi dallo stress in questo anno da tester, pur facendo delle wild card, si. Del resto hanno prenotato Barcellona e lì correrà sicuramente, penso che potrebbe starci per davvero il team Rossi-Lorenzo in Petronas. Ancora una volta bisogna fare i complimenti a Yamaha che si è tenuta un altro jolly in mano”. 

Tutti questi movimenti, però, potrebbero favorire il tuo assistito, Danilo Petrucci, che dopo la conferma dello scorso anno ha faticato a trovare buoni risultati in pista ed è sembrato già essere con un piede fuori da Borgo Panigale. Ora cosa potrà accadere?

“Danilo deve cercare di far bene in questa prima parte dell’anno per poi vedere un po’ come si mette il mercato. Lui non ha mai avuto la vita facile nelle conferme, c’è sempre stato qualcun altro nel mezzo. Quest’anno avremmo altri avversari ma senza Rins, che dovrebbe rimanere in Suzuki, Quartararo, Vinales e Marquez che deve ancora firmare con Honda, il cerchio si restringe e io non vedo molti altri piloti in giro. La prima parte della scorsa stagione ha creato aspettative che hanno creato una delusione a fine stagione, è sbagliato dire che qualcuno lo volesse già fuori da Ducati, ora lui è tranquillo e riparte da zero. Ha capito quali sono stati i momenti di calo durante il 2019, complice il cambio di gomme a metà stagione che ha fatto riemergere Yamaha. Quest’anno partiamo in salita, le premesse non sembrano favorirci anche se quello della Malesia è stato solo il primo test. Bisognerà lavorare come al solito”. 

In ottica di programmazione, però, se per Petrucci con Ducati non dovesse andare bene quali sono le possibilità?

“Vediamo, non siamo nella situazione di poter decidere, dobbiamo aspettare gli eventi se saranno positivi o negativi. Yamaha confermando i piloti si è creata un’opportunità”. 

Ultima battuta su Melandri che si è ritirato dalle corse ma che è stato vicino a Yamaha SBK come tester. 

“Non è arrivata sul tavolo come opportunità, invece posso dire che Barni lo aveva cercato per farlo correre. Devo dire che lui sta davvero bene ora, si è liberato la testa dopo 22 anni di moto”. 

 

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