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SBK, Ciabatti: "Se Redding vince il titolo potrebbe tornare in MotoGP"

"Ha un contratto biennale con il team Aruba però, per provare nel modo migliore a vincere il titolo. In MotoGP mancano un po' i sostituti dei piloti vicini al ritiro e Ducati sta guardando in casa"

SBK: Ciabatti: "Se Redding vince il titolo potrebbe tornare in MotoGP"

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In casa Ducati la stagione sportiva che sta per cominciare si preannuncia ricca di eventi, e le sfide saranno ancora una volta su più fronti. Chi dovrà tra gli altri monitorare l’andamento delle rosse tra Superbike e MotoGP è Paolo Ciabatti, presente ovviamente alla presentazione del team Ducati Aruba nelle vesti di direttore sportivo di Ducati Corse. Per quanto riguarda le derivate di serie l’obiettivo è difficile da nascondere, e Ciabatti lo espone chiaramente.“L’anno scorso ci ha insegnato che un grande inizio non basta - racconta - con Rea che grazie alla regolarità iniziale ed alle vittorie successive ha vinto il titolo. Dobbiamo quindi iniziare bene ma proseguire allo stesso modo, perché abbiamo tanta voglia di riportare il titolo a Borgo Panigale”.

In cosa è cresciuta la Panigale V4 rispetto all’anno scorso?

“La moto è più matura perché ha innanzitutto un anno di vita e di esperienza. L’anno scorso sapevamo che vi erano aspetti da migliorare, su cui abbiamo lavorato nel corso della stagione ed in inverno: abbiamo lavorato sull’aerodinamica, sulla parte posteriore, con un forcellone completamente nuovo, e su una migliore coppia, adattando il cambio al regime di giri previsto dal regolamento”.

Cosa può portare il nuovo arrivato Scott Redding al team?

“L’obiettivo per Scott deve essere iniziare e continuare bene, visti anche i tanti avversari. Ci saranno piste che dovrà conoscere come Imola, ma credo che possa portare uno stimolo importante nel box: il BSB si corre anche su piste particolari, e Scott ha vinto al primo tentativo. Si è trovato bene con la moto e con la squadra sin dall’inizio, e credo possa essere un motivo di carica anche per Davies, che come Scott può puntare al titolo”

Scott può già vincere in Australia?

“Credo di sì, la moto è competitiva e Scott è sempre stato rapido a Phillip Island, quindi possiamo partire con questa idea”.

Nel caso la stagione andasse come sperato, per Scott potrebbero riaprirsi le porte della MotoGP?

“Non credo che il suo percorso in MotoGP sia finito, ma ha un contratto biennale con il team Aruba per puntare a vincere il titolo, ed anche se vincesse al primo anno proveremmo a bissare il successo l’anno successivo. La MotoGP è un campionato sempre più competitivo, in cui mancano un po’ i piloti pronti a rimpiazzare quelli vicini al ritiro, anche se abbiamo l’esempio di Quartararo. Il ritorno in MotoGP potrebbe essere un obiettivo per Scott, ma dopo aver vinto il titolo in Superbike”.

Capitolo MotoGP. "Abbiamo pensato a Vinales e Quartararo, ma ora monitoriamo i piloti di casa nostra"

Parliamo di MotoGP. Qual è il tuo pensiero sui test svolti in Malesia?

“I test sono importanti in primis per capire delle cose sotto l’aspetto tecnico. C’erano delle novità da provare ed una nuova gomma posteriore, che sembra non adattarsi al meglio a noi ed Honda, ma abbiamo altri tre giorni di test in Qatar per trovare il giusto assetto della moto. In Malesia c’è stato tanto equilibrio, almeno sul singolo giro, ed il campionato si preannuncia ancora più competitivo degli ultimi anni”.

La condizione fisica non ottimale di Marquez potrebbe giocare a vostro favore nei primi appuntamenti.

“Sicuramente l’intervento subito da Marc sembra necessitare tempi di recupero lunghi, ma Marquez ci ha abituato ad imprese clamorose quindi non mi sorprenderei se lo vedessi sin da subito competitivo. Non va dimenticato poi che ci sono tanti piloti forti con cui lottare per la vittoria”.

Capitolo mercato. Per quanto riguarda i futuri piloti quali sono i piani?

“Quando l’anno scorso si è cominciato a parlare dei piloti in ottica 2021-2022 abbiamo detto che alcuni profili esterni a Ducati potevano essere interessanti, e penso non serva dire che Marquez sia il sogno di ogni costruttore, anche se penso rimarrà in Honda per il momento. Abbiamo considerato Vinales e Quartararo, ma Yamaha ha scelto di non attendere la decisione di Rossi muovendosi bene: Fabio ha ricevuto una proposta allettante per la sua età, e avrà tempo in caso di prendere strade diverse, mentre Maverick credo abbia ricevuto il ruolo da prima guida al posto di Rossi, cosa che lo ha convinto a restare”.

Con Dovizioso e Petrucci vi siete posti un termine per decidere il futuro?

“Non si siamo posti un termine, dato che la situazione è abbastanza chiara. Credo che anche i piloti Suzuki rimarranno dove sono, quindi stiamo principalmente guardando in casa. Andrea non penso voglia necessariamente cambiare, ed occorre aspettare alcune gare per capire meglio le cose, anche qui l’esempio di Quartararo insegna. Danilo l’anno scorso è partito bene per poi perdersi, e non va dimenticato che in Pramac abbiamo Miller, che ha raccolto cinque podi nel 2019 e Pecco, su cui riponiamo grande fiducia. Possiamo valutare anche Zarco, che è in Avintia con un importante supporto da parte nostra”.

 

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