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SBK, Redding: “Il mondiale perso da Ducati ? Il problema è stato Bautista"

“Alvaro non si è accontentato di battere Rea, ha voluto dominare a ha perso. Phillip Island? So che posso già vincere alla prima gara”

SBK: Redding: “Il mondiale perso da Ducati ? Il problema è stato Bautista"

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È senza dubbio il grande atteso, dal momento che è la new entry del team. Stiamo parlando di Scott Redding, il quale sarà chiamato a cavalcare la Panigale V4 al fianco di Chaz Davies. Il pilota britannico raccoglie in Aruba l’eredita lasciata da Alvaro Bautista e di conseguenza non manca la curiosità nei suoi confronti per come si comporterà in sella alla Panigale.

“Ormai ci siamo, siamo pronti - ha esordito Scott – ho sfruttato i test invernali per capire la moto, conoscere la squadra e cercare di essere nella posizione migliore in vista dell’inizio della stagione. Mi sento bene, sono fiducioso e consapevole di poter lottare con i migliori”.

Scott, in Ducati sono convinti tu possa vincere alla prima gara. E' davvero così?

“Certo, ne sono sicuro. Quando ero in Moto2 ho perso un Mondiale in Australia, ma quella è una delle mie piste preferite. Sembra che la Ducati si adatti bene alle caratteristiche del tracciato e di conseguenza credo ci siano tutte le carte in regola per puntare al successo alla prima gara stagionale”.

Sappiamo che sei un grande appassionato di boxe. La sfida contro Rea a quale incontro di pugilato la paragoneresti?

“Difficile dirlo, anche perché la stagione non è ancora iniziata e di conseguenza non è semplice trovare un termine di paragone. Meglio aspettare la fine della stagione, poi magari ci aggiorniamo (sorride)”.

Qual è il significato di questa nuova avventura in SBK? Nei tuoi confronti c’è molta attesa.

“Ammetto che la mia vita è cambiata molto, soprattutto dal punto di vista mentale. So di avere una grande occasione e voglio vincere, proprio come ho fatto nel BSB. Sono in una delle migliori squadre, ho la moto migliore e so che dando il 100% posso puntare alla vittoria. Ovviamente non sarà semplice, ma ora ho il mezzo giusto per essere forte e competitivo come sempre ho voluto. Quella della Superbike sarà una stagione lunga, ma fin da quando avevo 14 anni coltivo il sogno di vincere un titolo e spero sia il momento”.

Quanto sei riuscito a cucirti su misura la V4?

Nei test ho avuto modo di conoscere meglio la Ducati e penso che siamo pronti, siamo a un buon livello. Ovviamente ci sono ancora degli aspetti da conoscere e migliorare, ma sappiamo che c’è ancora un test prima dell’inizio del Mondiale. La nostra moto ho diversi punti di forza e altri su cui bisogna concentrarsi, ma questo vale anche per le altre moto. Dovremo cercare di essere costanti su tutte le piste, dato che quella sarà la chiave. I tracciati li conoscono praticamente tutti, ad eccezione di Imola, Argentina, ma non sono preoccupato”.

Cosa pensi del Mondiale sfumato da Bautista lo scorso anno?

“Penso che il problema sia stato Bautista stesso. Lui voleva dominare a tutti i costi anziché vincere. Personalmente sono dell’idea che non avesse bisogno di tutte quelle vittorie iniziali. Rea ha invece dimostrato di sapere essere paziente e aspettare. Poi, nel momento in cui Johnny ha iniziato a vincere, Bautista ha accusato la pressione e non è più riuscito a cogliere il successo. Secondo il mio punto di vista la cosa che conta è vincere, a prescindere dal fatto che il margine sia di un secondo o dieci”.

Un’ultima battuta: quale credi sia il punto debole di Rea?

“È molto complicato dirlo dopo i test o guardando le gare dalla tv, dato che ha bisogno di un confronto diretto in pista. Lui è un pilota di grande esperienza, che quando fa una scelta non sbaglia mai. Nel momento in cui qualcosa non dovesse andare nel verso giusto, ha già pronto un piano B che funziona. Credo che il suo punto di forza sia appunto l’esperienza, gestisce alla perfezione ogni tipo di situazione. A parte ciò è un pilota incredibilmente costante”.

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