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MotoGP, Jorge Lorenzo: "Se avessi vinto prima in Ducati non sarei qui"

"Siamo tutti Killer. Il motivo principale per cui ho avuto commenti negativi e perché ho corso contro Valentino. Ci sarà sempre la questione di cosa sarebbe successo se avessi vinto un mese prima in Ducati"

MotoGP: Jorge Lorenzo: "Se avessi vinto prima in Ducati non sarei qui"

La notizia di questo inizio 2020 è stata senza dubbio il ritorno di Jorge Lorenzo nel ruolo di collaudatore Yamaha e, in un certo senso, di 'coach' di Rossi e Vinales.

Abbiamo parlato con Jorge al suo arrivo in pista (vedi QUI) ma a parlarci a lungo è stato unicamente Simon Patterson.

"Abbiamo trovato la possibilità di andare alla Petronas Yamaha ed era quasi pronto a firmare - ha confessato il maiorchiono a The-Race - quando è arrivata l'opportunità alla Honda e non ho potuto dire di no. Uno dei sogni di ogni pilota è quello di correre per la Honda almeno una volta nella vita, e sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di fare quello che nessun pilota ha mai fatto nella storia e di vincere con tre moto diverse".

Gli infortuni, purtroppo, hanno impedito a Jorge di realizzare il suo sogno.

"Non sono mai stato competitivo, non ho mai ottenuto buoni risultati, e soprattutto l'infortunio di Assen mi ha aiutato a prendere la mia decisione. Senza di quello, probabilmente sarei rimasto e ci avrei provato un altro anno (...) Se non sono in grado di vincere, allora non sono felice, perché l'unica cosa che mi fa andare avanti in questa professione è la possibilità di vincere".

Solo vincere compensa, per Lorenzo, gli aspetti negativi della MotoGP, a partire dai viaggi, dalla pressione e dal rischio di farsi male. Ma decidere il ritiro non è stato facile.

"Stavo soffrendo e la vita è fatta per divertirsi non per soffrire"

"Stavo soffrendo, e la vita è fatta per divertirsi, non per soffrire - soprattutto quando hai vinto così tanto. Non ho rimpianti, perché non ha senso rimpiangere cose che non si possono cambiare. Ma ci sarà sempre la questione di cosa sarebbe successo se avessi vinto un mese prima in Ducati. Probabilmente non saremmo qui a parlarne".

E invece ne abbiamo parlato, addirittura con Alberto Puig, Team Principal di Repsol Honda, sorpreso come tutti (leggi QUI) della decisione di Porfuera di rientrare come collaudatore. Una decisione presa quasi subito, grazie all'interessamento immediato di Lin Jarvis.

"Al momento la Yamaha è l'unica squadra che ha tre piloti in grado di vincere gare e lottare per il campionato. La Honda ha solo Marc per il momento, Suzuki ha solo Rins perché Mir deve ancora conquistare il suo primo podio. La Ducati anche ne ha tre, ma la Yamaha ha più possibilità di vincere con i suoi tre".

E' stato strano vedere Lorenzo al fianco di Valentino Rossi, nel suo box, ma sarebbe errato definirsi amici.

"Il motivo principale per cui ho sempre avuto commenti negativi è perché ho corso contro Valentino, soprattutto dopo la polemica della Malesia 2015. Con un concorrente diretto è difficile essere amico, soprattutto perché siamo tutti assassini in MotoGP. Marquez è un killer, Vale è un killer. Tutti vogliamo vincere. Non li odi, ma vuoi che vadano il più piano possibile (...) Ora però abbiamo un interesse in comune. Correre nuovamente? Qualche mese fa era il 99% no. Oggi 98% no. Ho altri progetti. Vedremo nel futuro"

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