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MotoGP, Valentino Rossi: "smettere andando forte? Sarebbe bello lo stesso"

"Non mi sono sentito tradito dalla Yamaha. Non mi avessero promesso una moto ufficiale, sarebbe stato diverso. Non potevo decidere alla cieca. La MotoGP mi mancherà, ma per continuare dovrò essere veloce"

MotoGP: Valentino Rossi:

Nel giorno della presentazione Yamaha gran parte dei riflettori sono rimasti puntati su Valentino Rossi. L’esclusione dal team ufficiale nel 2021 e le incognite legate al  suo futuro sono state infatti il tema caldo a Sepang.

“Sotto un certo punto di vista è stata una decisione difficile non decidere subito del mio futuro ha esordito Vale , poi ha continuato –La conseguenza infatti è stata quella che la Yamaha ha dovuto decidere la squadra per il prossimo anno. D'altro canto, però, non avevo altra possibilità di scelta, perché ho bisogno di più tempo. Nel momento in cui non dovessi essere più competitivo, sarebbe difatti inutile continuare. Questo vale per la MotoGP, ma anche per tutti gli altri sport. Per rimanere al vertice, con la competitività che c'è, sei impegnato undici mesi l'anno e per l'85% del tuo tempo. Quando non sei più tanto giovane è pesante e lo è ancora di più se sei Valentino Rossi.  Ho chiesto comunque alla Yamaha di sostenermi nel caso decidessi di proseguire e me lo hanno confermato. Il primo obiettivo però è sempre quello di continuare nel 2021. Il team sarebbe comunque quello Petronas, che è di alto livello. Non cambierebbe nulla”.

Se non il fatto che l'eventuale accordo non sarebbe su base biennale.

"Ragiono un anno per volta. E la Yamaha è d'accordo"

“Ormai ragiono anno per anno. Credo sia la cosa migliore, tra l’altro Yamaha è d’accordo con me”.

Nel caso dovessi ripartire da Petronas lo faresti con una squadra completamente nuova?

Non ne abbiamo ancora parlato, dato che molto dipenderà dalla decisione di Fabio. Sarà lui a dover valutare cosa fare. Nel momento in cui cambi, puoi anche cambiare tutto. Ma al momento non c'è nulla di deciso. La cosa importante è che la Yamaha continua a credere in me e nell'eventualità mi darà il massimo supporto”.

Una svolta che Rossi si aspettava.

"La scelta Yamaha è stata corretta: Quartararo ha fatto una stagione impressionante"

“La Yamaha ha fatto la scelta giusta, dato che Fabio nella sua prima stagione è stato impressionante. Ce lo potevano immaginare, ma non fino a questo punto. Lui è giovane e forte, di conseguenza la Yamaha ha fatto bene”.

Confermi quindi che è stata la scelta corretta.

Ha chiuso diverse volte al secondo posto di fronte a una Honda di un altro livello. Ricordo alcune sue prestazioni tipo Va alencia o in Thailandia: è stato davvero competitivo e non è stato semplice esserlo contro Marquez”.

In Yamaha quest'anno è arrivato Lorenzo come  collaudatore.

"Ho spinto personalmente per avere Lorenzo in Yamaha come collaudatore"

E' stata una scelta perfett per la Yamaha. Personalmente ho spinto molto con la squadra e con Jarvis per parlare con Jorge e puntare su di lui. Magari qualcuno poteva avere dei dubbi riguardo le sue prestazioni, visti i problemi che ha avuto con la Honda, ma io sapevo che gli sarebbe bastato un giorno sulla M1 per tornare a essere veloce e così è stato. Nella moderna MotoGP è importante avere un collaudatore veloce che dia le giuste informazioni e aiuti nella crescita della moto”.

Rossi riparte dopo un 2019 decisamente in salita.

"La motivazione dipende dai risultati: se non arriveranno diventerebbe difficile proseguire"

“Nella seconda metà della scorsa stagione ho disputato delle belle gare, ma allo stesso tempo ho sofferto particolarmente. Per un pilota come me, non più giovane, è molto impegnativo rimanere al top. Come ho detto l’85% della mia vita ruota attorno a questo mondo, tra moto, allenamenti, pubbliche relazioni, eventi e cose varie. Per continuare conta la motivazione e questa è dipesa dai risultati. Qualora questi non dovessero arrivare diventerebbe difficile proseguire in ottica 2021. Proprio per questo motivo ho deciso che non era giusto firmare il rinnovo, dato che non sono pronto e non ho le certezze di due anni fa”.

L'alternativa è comunque dichiarata: il team Petronas.

“Per me è la migliore delle opzioni: è un team giovane, serio e solido economicamente. Cambiare Casa non è facile, ancora di più quando hai la mia età. Sarebbe bello costruire un mio team, ma ci vorrebbero tanti soldi. Meglio Petronas”.

Il futuro di Valentino: il ritiro è come l'orizzonte degli eventi di un buco nero

La decisione finale dunque non è stata presa, ma è nell'orizzonte degli eventi. Come un buco nero dal quale sfuggire od essere attratto.

“Non ho in mente un momento preciso in cui decidere. Magari sarà durante le vacanze ,o a metà stagione. Ci dovrò pensare a lungo. Deciderò solo quando sarò pronto. Dovrò sentirmelo”.

Con Petronas si potrebbe fare un discorso più lungo, volendo.

“Poter avere una collaborazione con Petronas sarebbe fantastico. Abbiamo dei team in Moto2 e Moto3 e siamo consapevoli di quale sia la loro dimensione. Il fatto è che avere un team in MotoGP richiede uno sforzo ben diverso”.

Dall'esterno la scelta della Yamaha pare aver preso in contropiede il 9 volte iridato.

“Non sono rimasto sorpreso. Pensavo a questa momento già dallo scorso ottobre in Thailandia, quando Fabio ci ha confermato di essere veramente forte in sella alla M1. Non potevo decidere prima del tempo, senza tenere in considerazione il mio potenziale, perché sarebbe stata la cosa peggiore. Ci siamo incontrati con la Yamaha e ne abbiamo parlato”.

La parola 'Petronas' ritorna spesso nel discorso di Valentino.

“Il materiale con cui hanno lavorato Quartararo e Morbidelli nel 2019 non era tanto diversi dal nostro. A parte ciò, non so se Fabio sarebbe rimasto in Petronas, visto che aveva già delle offerte”.

"Mancanza di rispetto da parte di Yamaha? No, hanno deciso i risultati del 2019"

L'impressione è che la Yamaha abbia mancato di rispetto ad un pilota dal passato glorioso.

“Come ho già detto questa è stata una scelta logica. I risultati fanno la differenza e quelli di Maverick, così come quelli di Quartararo, hanno portato la Yamaha a prendere una decisione. Personalmente non la considero una mancanza di rispetto, anche perché nel caso in cui dovessi continuare ci sarà comunque una moto. Se invece fossi rimasto a piedi la avrei pensata diversamente (sorride)”.

Parla come se fosse già nel 2021, Rossi, così è normale chiedergli chi vorrebbe al fianco: il fratello Luca Marini o Lorenzo.

Preferirei Morbidelli (ride). Ho sentito anche parlare di Jorge Lorenso... sarebbe bellissimo riaverlo al fianco dopo tanti anni, però c’è Franco in Petronas e va forte, anche se è stato oscurato dalle prestazioni di Quartararo. Quel posto Franco lo merita più di tutti”.

C'è da domandarsi, anche, cosa avrebbe fatto la Yamaha nel caso in cui Rossi avesse deciso di proseguire.

“Questa è una bella domanda - ride di gusto Valentino - ma dovete chiederlo a loro, io non so cosa rispondere”.

La curiosità, inevitabile, è perché Rossi non ha pensato di dire: "sì, correrò anche nel 2021", a scatola chiusa.

"Correre quando sei Valentino Rossi è uno stress ed una rottura. Però mi piace ancora guidare"

“Non ho pensato di rischiare, perché venire alle gare è uno stress non da poco e quando sei Valentino Rossi, è una rottura da giovedì fino a domenica ,tra impegni ,tifosi e cose varie. Non puoi nemmeno girare nel paddock. L’unica cosa che mi dà gusto è guidare la moto ".

Una risposta che potrebbe lasciar intendere che, anche qualora si ritrovasse competitivo, Valentino potrebbe comunque decidere di smettere.

“Certo, perché no? Sarebbe bello andare forte e smettere. Sono consapevole fin da ora che la MotoGP mi mancherà. Essere veloce mi dà gusto, qualora dovessi rincorrere sarebbe complicato. A parte ciò la mia opinione è che è stupido avere un mercato così anticipato. Purtroppo oramai in MotoGP è così. Queste sono le regole del gioco”.

 

Audio raccolto da Paolo Scalera

 


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