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MotoGP, Il dilemma di Rossi: il team ufficiale o l'opzione Petronas con Marini

La firma di Vinales apre diversi scenari sul futuro di Valentino, che potrebbe essere tentato di formare una squadra con il fratello

MotoGP: Il dilemma di Rossi: il team ufficiale o l'opzione Petronas con Marini

Yamaha ha scelto con attenzione la sua carta, poi l’ha messa sul tavolo e girata: l’asso aveva il volto di Maverick Vinales stampato sopra. Una mossa non banale, perché in tanti vedevano per lo spagnolo un futuro in Rosso. Un bel problema per Ducati (QUI potete leggere le dichiarazioni a caldo del suo direttore sportivo Paolo Ciabatti) che sarà costretta a rivedere i suoi piani, ma questo rinnovo potrebbe essere un grattacapo anche per altri.

Pensiamo a Valentino Rossi, il cui futuro potrebbe riservare sorprese. Logicamente il Dottore non ha nessuna intenzione di lasciare la Yamaha, gli rimangono al massimo ancora un paio di stagioni da correre e non avrebbe nessun senso imbarcarsi in avventure i cui rischi sarebbero sicuramente superiori dei vantaggi. Per lui dunque si aprono diversi scenari.

OPZIONE 1 - Quartararo ‘parcheggiato’ in Petronas in attesa della sella di Valentino

Sarebbe semplice pensare che a Iwata continuino con lui al fianco di Vinales, ma significherebbe fare i conti senza l’oste che, fuor di metafora, si chiama Fabio Quartararo. Il francese è stata la rivelazione del 2019, è giovanissimo e perderlo non sarebbe ammissibile. Yamaha ha già dimostrato di tenere a lui affidandogli per il 2020 una M1 ufficiale, non prevista inizialmente dal suo contratto, un piccolo pegno di amore, ma è logico che ora il transalpino si aspetti l’anello dei colori ufficiali su quella moto.

A questo punto, a meno che Valentino non decidesse di ritirarsi, si aprono alcuni scenari. Stiamo giocando con le possibilità, ma del resto il numero degli incastri è limitato.

La prima possibilità sarebbe tenere Fabio nel team Petronas (una squadra satellite, ma con budget e organizzazione che non hanno nulla da invidiare alle ufficiali) con un trattamento ‘full factory’, come si dice, e chiedergli di pazientare un altro anno. In questo modo, Rossi rimarrebbe al suo posto nella squadra ufficiale e il passaggio definitivo di testimone ci sarebbe nel 2022.

Quartararo non ha ancora compiuto 21, quindi il tempo è della sua parte e potrebbe accettare una soluzione del genere. I vantaggia sarebbero la continuità con la squadra e con una moto che ha saputo interpretare subito al meglio. Lasciare la M1 per una concorrente potrebbe richiedere un nuovo periodo di adattamento e la strada potrebbe rivelarsi più impervia del previsto (Lorenzo docet).

OPZIONE  2 - Rossi in Petronas, ma per un team di famiglia insieme a Marini

Altrimenti, potrebbe essere il Dottore ad accettare un ‘declassamento’, cioè trasferire armi e bagagli nel team satellite Petronas. La squadra malese non potrebbe essere più felice di questo acquisto, ma sarebbe strano vedere una leggenda come Valentino accettare questo piano B. Almeno che, per citare Macchiavelli, il fine non giustifichi i mezzi.

Il fine sarebbe il fratello Luca Marini. Rossi potrebbe volere ripetere in Yamaha quello che i Marquez hanno già fatto in Honda: una squadra di famiglia, sotto le insegne di Petronas. Il progetto è senz’altro affascinante, perché sarebbe come se Valentino passasse le consegne al pilota che gli è più vicino, il fratello.

Dopo tanti anni di corse, il Dottore è alla continua ricerca di nuovi stimoli e potere lavorare al fianco di Luca sarebbe uno di quelli. Per farlo dovrebbe ‘sacrificare’ l’allievo Franco Morbidelli, ma il gioco potrebbe valere la candela. I due fratelli hanno corso insieme ad Abu Dhabi a novembre alla 8 Ore del Golfo e l’esperienza è piaciuta a entrambi, poterla ripetere per un anno intero, e in moto, è una tentazione.

Una quadro del genere si potrebbe realizzare già nel 2021, o magari si potrebbe aspettare un altro anno e arrivare al 2022.

OPZIONE 3 - Il ritiro a fine anno

Tutti questi castelli costruiti (per il momento) in aria, sono però tenuti insieme da un presupposto: che Valentino di dimostri ancora competitivo, altrimenti potrebbe decidere di smettere liberando il campo a Quartararo.

Perché questa possibilità non si realizzi, il Dottore deve semplicemente essere più veloce di quanto fatto nel 2019. Lottare per il titolo non è fondamentale, ma lo è giocarsi il podio quando non la vittoria. Per questo motivo i test invernali e le prime gare dell'anno rivestono un'importanza maggiore del normale. Yamaha è alla finestra, ma non può permettersi di rimanerci a lungo.

La stagione non è ancora iniziata, ma il mercato piloti è già incandescente. Yamaha ha fatto la prima mossa, ora sta a Valentino rilanciare.


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