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Capit WarmMe guanti riscaldati Urban, approvati da Valentino Rossi

LA NOSTRA RECENSIONE – Terza proposta tra i guanti della Capit Performance, che è pronta a scaldarvi nel freddo inverno con la tecnologia della MotoGP e della Formula 1

Moto - Test: Capit WarmMe guanti riscaldati Urban, approvati da Valentino Rossi

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Storicamente i motociclisti si dividono tra quelli che vivono la propria passione solamente nella bella stagione e quelli che, invece, di sospendere l’assicurazione e mandare in letargo l’amata compagna di avventura, non vogliono nemmeno sentirne parlare. Negli scorsi giorni noi, che apparteniamo certamente alla seconda di queste categorie, abbiamo provato qualcosa che rende l’uso della moto in inverno più gradevole e meno da “duri e puri”. Si tratta di qualcosa che ha molti più punti di contatto con il mondo delle gare di quanto non si possa pensare. I guanti riscaldati Urban, ultimi arrivati della sempre più ricca linea WarmMe della italianissima Capit Performance, rappresentano infatti una diversificazione nelle attività dell’azienda di Arese, leader nella produzione delle termocoperte professionali dal 1996.

Per i primi vent’anni le resistenze nel tessuto servivano a portare alla temperatura ottimale gli pneumatici di auto e moto nell’uso in pista, sia per quello amatoriale che nelle competizioni più importanti. Capit è infatti presente da anni anche nei campionati di Formula 1 e MotoGP, dove è partner di un certo Valentino Rossi, oltre che di numerosi altri piloti. Poi nel 2016 ecco l’idea di sfruttare l’esperienza per tutt’altro scopo. Nasce così la linea di abbigliamento WarmMe, dedicata ai motociclisti, ma non solo. Guanti e gilet prima, calze e scaldagambe poi, per una gamma sempre più ricca ed in grado di rendere piacevole un viaggio in moto, anche con temperature rigide.

PARACADUTE PER I GIORNI FREDDI

Il guanto Urban nasce per essere leggero e non “estremo”, ideale per un uso quotidiano, anche una volta scesi dallo scooter o dalla moto. Offre infatti una finitura su indice e pollice per poter utilizzare il touch screen del proprio cellulare lasciando le mani al caldo, mentre il suo tessuto idrorepellente ne consente un uso anche sciistico. La caratteristica più interessante è però ovviamente quella della presenza delle resistenze elettriche, realizzate con cavo in fibra di carbonio, distribuite sulla superficie ed alimentate dalle batterie.

Rispetto ad altri prodotti Capit a listino, questo guanto punta a contenere il prezzo a cui viene proposto, strizzando l’occhio ad un pubblico soprattutto orientato all’uso in scooter. Offre quindi una protezione più limitata, è leggero ed è volutamente più semplice. Questa scelta porta ad esempio alla rinuncia del tasto di accensione e regolazione del riscaldamento su vari livelli. La temperatura è unica e basta collegare o scollegare le due batterie all’occorrenza.

Durante il nostro test abbiamo capito (ed in parte apprezzato) questa scelta. In tratte brevi è infatti superfluo mettere in gioco le resistenze, anche quando il termometro potrebbe suggerirlo. Il guanto Urban è sufficientemente caldo di suo, grazie ai materiali in cui è realizzato ed alla sua conformazione. In più va ammesso che, pur utilizzando abitualmente moto e scooter anche in inverno, con un buon guanto i dolori da freddo alle mani (alle dita in particolar modo) si fanno sentire piuttosto di rado. Sarà colpa del surriscaldamento globale, ma le giornate dalle temperature davvero rigide non sono così frequenti, almeno non lo sono nella zona di Milano e dintorni.

Proprio qui sta la filosofia del guanto Urban, da cui le batterie possono anche essere sfilate per renderli più leggere e pratici, magari per riporle in tasca o nello scooter. Quando ve ne è la necessità, in pochi istanti ecco il nostro amato paracadute, che consente di riscaldare le mani nei momenti in cui serve. Promettono circa due ore di autonomia, più che sufficienti per uno spostamento anche extraurbano. Noi li abbiamo messi alla prova sia in città che spostandoci da Milano verso Lecco, Como e Bergamo, su tratte di circa 50 km quindi, confermando un’autonomia che ci ha consentito di andare e tornare senza dover ricaricare le batterie.

Il guanto offre un ottimo compromesso tra protezione dal freddo (come detto anche nell’uso senza riscaldamento) e sensibilità sul manubrio, cosa a cui spesso bisogna invece rinunciare quando si parla di guanti invernali. Ottima la fattura e le finiture, che sembrano idonee a garantire una durata nel tempo. Quanto al riscaldamento, alza decisamente l’asticella, ma alla lunga le dita più esposte iniziano a sentire il freddo. A cavallo degli zero gradi, soprattutto se le mani restano esposte a lungo, abbiamo trovato il punto limite di questo guanto. Di per se è già un ottimo risultato, perché con guanti anche molto più imbottiti non si ottiene tanto. Ci possono essere però due ulteriori assi nella manica che alzano ulteriormente il limite.

Il primo è a catalogo Capit e si chiama cavo a “Y” per alimentazione. Elimina il problema dell’autonomia delle batterie, che possono essere tolte, collegando i guanti ad una presa 12V. Così il guanto Urban, che come dice il nome non nascerebbe per lunghi viaggi, lo diventa. Quanto invece al limite legato alle temperature esterne, abbiamo sfruttato la parte esterna di un guanto a doppio strato separabile che avevamo a disposizione. Indossando sopra agli Urban questa ulteriore protezione, diventano i guanti “definitivi”, anche per il freddo più pungente (quello con il “-“ davanti alla temperatura). Si perde un po’ di sensibilità sul manubrio, ovviamente, ma il compromesso resta comunque accettabile.

WARME: GUANTI, CALZE, GILET E SCALDAGAMBE

Capit WarmMe non è solo una linea di guanti (con altre due proposte a catalogo), ma anche altri capi per riscaldarsi in moto, oppure in qualsiasi altra attività in esterno durante l’inverno. In dettaglio, i guanti vedono una soluzione prettamente dedicata al pubblico motociclistico con il prodotto al top di gamma, dotato di protezioni certificate, fino a sette ore di autonomia e un pratico tasto per attivare, disattivare e regolare su uno dei tre livelli il sistema di riscaldamento elettrico.

La terza proposta è il guanto Outdoor, studiato prevalentemente per utilizzi slegati dalle due ruote, ma con analogo sistema di riscaldamento a tre livelli e con pari autonomia. Oltre ai guanti il prodotto forse più interessante per noi motociclisti è il gilet, affiancato recentemente da una versione da donna, che consente di riscaldare il busto, sempre con un’autonomia massima di 7 ore.

Qui la batteria è una sola e dei tre livelli quello più interessante è forse il più basso, che mantiene il calore corporeo, senza quasi far sentire la presenza del riscaldamento, ma eliminando di fatto il problema del freddo. La versione femminile del gilet, oltre ad avere un accattivante layout bianco, offre la possibilità di essere acquistato senza batteria, sostituendola con una qualsiasi power bank, risparmiando fino a circa 40 euro. Chiudono l’offerta due capi per la parte bassa del corpo: le calze ed i coprigambe. Le prime sono perfette per le sciate nei giorni con temperature molto rigide, quasi più che in moto, hanno una batteria ciascuna e offrono la possibilità di regolare la temperatura su tre livelli, sempre con un massimo di 7 ore di autonomia.

I coprigambe sono invece una novità per il 2020, riscaldano la zona di coscia - ginocchio - tibia e mettono a disposizione il pulsante “easy touch” per selezionare le temperature disponibili. La più elevata è la rossa (50/55°C - durata della batteria 3.5 ore), l’intermedia arancio scende di una decina di gradi , aumentando la durata della batteria a 6 ore, mentre la verde arriva addirittura a 9 ore, con una temperatura vicina a quella corporea (35/40°). Come per i guanti, anche in questo caso si può scegliere di sostituire le batterie ad una alimentazione diretta, collegandole alla presa 12V.

PREZZO E CONCLUSIONI

I prezzi dei prodotti Capit Performance WarmMe sono giustamente leggermente più alti di un equivalente capo non riscaldato. Parliamo per i guanti di circa 150 euro per il modello da noi testato fino ai 240 del top di gamma. Per il gilet il prezzo consigliato è di 218 euro, che scendono a 177 per il modello donna (se acquistato senza batteria), mentre calze e coprigambe costano rispettivamente 140 e 168 euro. In tutti i casi batterie e caricabatterie sono ovviamente inclusi nelle confezioni, mentre chi volesse può acquistare (per guanti e coprigambe) l’alimentatore con presa accendisigari (prezzo consigliato 29 euro) ed il cavo ad “Y” (16 euro), per superare la questione autonomia e tenere sempre calde le mani.

I vantaggi dei capi riscaldati elettricamente sono in parte evidenti, in parte nascosti nella facoltà di utilizzarli “spenti” quando le temperature sono più miti, accendendoli quando scendono. Diventano quindi perfetti per evitare di vestirsi “a cipolla” o di portarsi in viaggio più capi, per essere pronti ad ogni evenienza.

Noi ad esempio utilizziamo da tempo il gilet WarmMe, che apprezziamo proprio in quelle giornate dove le temperature sono incerte ed avremmo difficoltà nella scelta tra un capo prettamente invernale o uno più leggero. Quando poi si decide di mettersi in sella con il termometro sotto o vicino allo zero, avere a disposizione questi capi fa la differenza. Possiamo confermarvi che con un paio di gradi sotto allo zero, ci è capitato di vedere qualche sguardo di automobilisti che probabilmente ci credevano pazzi, ma solo perché non potevano sapere cosa stavamo indossando.

Quando il freddo avrebbe dovuto farci soffrire, noi eravamo invece quasi più al caldo che in auto. Il busto era infatti protetto dal vento grazie alla giacca tecnica indossata, ma riscaldato poi dal gilet sotto di essa, mentre i guanti riscaldati mantenevano un bel teporino anche sulle punte delle dita puntate sulle leve (indossando un guanto esterno a 4 dita sopra i WarmMe il risultato è quasi meglio delle moffole coprimanopole abbinate a manopole riscaldate – soluzione ottima, ma esteticamente davvero orribile).

Capit Performance ha poi un vantaggio competitivo rispetto ad altri produttori di abbigliamento riscaldato, figlio dell’esperienza con le termocoperte ad uso professionale. I circuiti scaldanti sono così invisibili, realizzati in fibra di carbonio iperflessibile ed ultrapiatta, irradiano calore con raggi infrarossi e consentono ai vari capi di essere confortevoli e di non dare fastidio durante il loro utilizzo.

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